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Festival CinemAmbiente (21° edizione)

Dal 31 maggio al 5 giugno a Torino

Il Festival CinemAmbiente, la prima e più importante manifestazione di cinema ambientale in Italia, si svolgerà a Torino dal 31 maggio al 5 giugno 2018. Giunta alla 21a edizione, la manifestazione si conferma in ulteriore espansione di struttura e contenuti, in parallelo con l’inarrestabile crescita, quantitativa e qualitativa, della cinematografia ambientalista internazionale. Il Festival ha raggiunto quest’anno una cifra record di iscrizioni, che hanno superato i 3200 titoli (oltre il 30% in più rispetto al 2017), in arrivo da ogni parte del mondo.

Al segnale di un trend produttivo in incremento esponenziale si accompagna un allargamento degli ambiti di interesse e di analisi riflessi in un cartellone estremamente variegato, dove i temi classici dell’ambientalismo si intrecciano con l’esplorazione di rapide trasformazioni in atto a livello globale. La nuova cinematografia green, infatti, riserva crescente attenzione agli scenari di un futuro prossimo che se da un lato è già minato da fenomeni negativi a lungo termine, destinati a incidere sul nostro habitat in modo irreversibile, dall’altro è anche in grado di dischiudere nuove potenzialità e nuove prospettive – economiche, sociali, politiche – compatibili con una tutela più efficace dell’ambiente. L’edizione 2018 del Festival riserva quindi un posto di rilievo alle nuove frontiere della scienza e della tecnologia, esplorate nelle loro connessioni, sempre più rilevanti, con modelli di sviluppo sostenibili e con l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse. Lo sguardo, attraverso il grande schermo, sul mondo di domani, in cui si troveranno a convivere, in modo sempre più interdipendente, intelligenze naturali e artificiali – dell’uomo, del regno animale o vegetale, ma anche delle macchine in grado di autoapprendere, destinate a un’evoluzione sempre più veloce e a un ruolo di crescente centralità nella vita del nostro Pianeta – sarà accompagnato da incontri ed ecotalk con scienziati, studiosi, esperti di varie discipline.

La chiusura dell’edizione 2018 coinciderà, come tradizione della manifestazione, con la Giornata mondiale dell’ambiente, indetta dall’ONU, che quest’anno è dedicata al tema della lotta alla plastica monouso. Il Festival aderisce alla concomitante campagna internazionale di mobilitazione #BeatPlasticPollution. If you can’t reuse it, refuse it promuovendo l’iniziativa attraverso i propri canali di comunicazione ed evitando l’utilizzo e la messa in circolo di oggetti in materiali plastici.

I 118 titoli proposti saranno suddivisi nelle quattro sezioni competitive del Festival – Concorso internazionale documentari, Concorso internazionale One Hour, Concorso documentari italiani, Concorso internazionale cortometraggi e nella sezione Panorama, riservata ai film fuori concorso. Da quest’anno il Festival si è arricchito anche di una nuova sezione autonoma, CinemAmbiente Junior, riservata alle Scuole (Primarie e Secondarie di I e II grado), all’interno della quale sono stati proposti un concorso per cortometraggi a tema ambientale realizzati dai bambini e dai ragazzi e un ciclo di proiezioni e attività didattico-laboratoriali in corso dal 3 maggio.

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CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI

La sezione competitiva dei lungometraggi, che conta 10 titoli, rispecchia, nell’eterogeneità dei temi affrontati, la tendenza della nuova cinematografia green a integrare specifiche istanze ambientaliste in una dimensione più ampia, che tiene conto della correlazione tra molteplici fenomeni e della rapidità dei mutamenti in atto.

L’inaugurazione (giovedì 31 maggio, ore 21, Cinema Massimo 1) è affidata ad Anote’s Ark, il film del canadese Matthieu Rytz girato nell’arcipelago di Kiribati, diventato il luogo-simbolo della devastazione climatica. Presentato all’ultimo Sundance Film Festival, il lungometraggio racconta la battaglia di Anote Tong, fino al 2016 presidente della Repubblica insulare, per tentare di salvare la sua nazione che, per effetto dell’innalzamento delle acque dovuto al riscaldamento globale, rischia di essere ingoiata e sommersa dal mare. Oggi attivista per il clima, tra i protagonisti del dibattito internazionale sull’ambiente e in particolare sul fenomeno sempre più attuale e drammatico delle eco-migrazioni, Anote Tong sarà ospite del Festival per dialogare con il pubblico al termine della proiezione. La serata inaugurale, come tradizione, si aprirà con Il punto di Luca Mercalli, l’annuale “rapporto” sullo stato del Pianeta stilato e interpretato dal noto meteorologo appositamente per il pubblico del Festival.

Un posto centrale nel cartellone è, come sempre, riservato alle battaglie per la conservazione della natura, inserite in un contesto globale e globalizzato. The Last Animals (venerdì 1 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) è il primo documentario della fotografa di guerra statunitense Kate Brooks, che ha deciso di puntare il suo obiettivo contro il bracconaggio e il commercio illegale di avorio. Lungo una linea che dall’Africa arriva agli Stati Uniti, il film mette in luce le inaspettate e sconvolgenti connessioni del bracconaggio e del traffico di animali selvatici (soprattutto elefanti e rinoceronti bianchi) con i cartelli della droga, il terrorismo internazionale, la sicurezza delle frontiere, raccontando in parallelo la storia di quanti si battono per salvare gli ultimi esemplari di diverse specie prossime alla definitiva estinzione. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista, con Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione del WWF, e con lo zoologo Spartaco Gippoliti. Blue (domenica 3 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), dell’australiana Karina Holden, è invece un viaggio provocatorio nel regno degli oceani, un mondo sommerso sull’orlo del tracollo. Dalle barriere coralline in decomposizione alla vita acquatica uccisa dall’enorme quantità di spazzatura e dalla pesca accidentale e non selettiva, il film mostra la bellezza e le criticità di uno dei principali bersagli dell’antropizzazione, mettendo in evidenza l’imprescindibile urgenza della conservazione delle specie marine fondamentali a oggi sopravvissute. La proiezione sarà seguita da un incontro con Giorgio Bavestrello, docente di Zoologia presso l’Università di Genova. Si addentra, invece, nel verde più profondo The Ancient Woods (lunedì 4 giugno, ore 16, Accademia delle Scienze), con cui il biologo Mindaugas Survila esplora l’ultima porzione rimasta di un’antica foresta lituana. Immerso in un’atmosfera fiabesca, il film è un viaggio ai confini del mondo e del tempo, che ha richiesto otto anni di preparazione e che s’inoltra tra la vegetazione fino alle caverne dei lupi e al nido delle cicogne nere, per poi raggiungere la foresta sottomarina, formatasi migliaia di anni fa, e, infine, tornare dagli esseri umani stanziati ai margini del bosco. La proiezione sarà seguita da un incontro con il direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) Stefano Mancuso.

Ground War (venerdì 1 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1), girato dal canadese Andrew Nisker dopo la morte per cancro del padre, appassionato giocatore di golf, indaga sui letali pesticidi usati per ottenere i perfetti tappeti erbosi riservati alla pratica dello sport, all’apparenza, più green. Frutto di una ricerca condotta in tutto il territorio del Nord America, il film documenta l’impiego estensivo di sostanze chimiche nocive in parchi e campi di gioco, ovvero nei luoghi spesso frequentati da bambini, i più vulnerabili a simili esposizioni. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore e con l’agronomo e consulente tecnico della Federazione Italiana Golf Massimo Mocioni.

Anche il tema della comunicazione e della corretta informazione attira l’attenzione della più recente cinematografia ambientale. Diretto dall’austriaco Werner Boote, The Green Lie – Die grüne Lüge (domenica 3 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) denuncia la sempre più diffusa strategia del greenwashing, con cui svariate compagnie vendono, con ingannevoli operazioni di marketing, “prodotti verdi” industriali di fatto tutt’altro che ecologici e sostenibili. Tra gli interventi di esperti che svelano casi clamorosi di “bugie verdi” e mettono in luce la necessità di consumi più consapevoli, si inseriscono anche le eminenti voci di Noam Chomsky e Raj Patel. Al termine della proiezione, gli studenti di Economia dell’Ambiente dell’Università di Torino intervisteranno il regista. Guardians of the Earth (lunedì 4 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), del regista di origine polacca Filip Antoni Malinowski, esplora i retroscena della COP21 di Parigi, rivelando la vera natura delle forze in campo dietro le quinte del massimo accordo internazionale sul clima: un teatro di scontro tra egoistici interessi nazionali e interi paesi a rischio di distruzione, popolazioni ricche e popolazioni povere, vittime e profittatori. La proiezione sarà seguita da un incontro con Fred Onduri Machulu, presidente dell’Advisory Board del Climate Technology Center and Network, con Moustapha Kamal Gueye, coordinatore e consulente politico del Green Jobs Programme dell’International Labour Organization, e con Alice Vozza, coordinatrice dell’area di formazione sui Green Jobs presso il Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ITCILO).

Diversi titoli proposti in quest’edizione esplorano possibili scenari di un futuro imminente, o di fatto già qui senza che neppure lo avvertiamo, connettendo direttamente il tema ambientale con le nuove conquiste scientifiche e tecnologiche. È il caso di Living in the Future’s Past (sabato 2 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), della statunitense Susan Kucera, in cui Jeff Bridges, voce narrante e produttore, si interroga su quale futuro vorremmo, intrecciando evoluzione, emergenze ambientali, energia, dark ecology e ciò che viene definita “la fine della Natura” in una storia volta a individuare qual è il posto dell’uomo tra le altre specie viventi sulla Terra. La proiezione sarà seguita da un incontro con Ugo Bardi, chimico e docente alla Facoltà di Scienze MM. FF. NN. di Firenze. Esplora le straordinarie potenzialità delle nuove tecnologie genetiche Genesis 2.0 (lunedì 4 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1), film di produzione svizzera diretto da Christian Frei e Maxim Arbugaev e presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2018, dove ha vinto il World Cinema Documentary Special Jury Award for Cinematography. A partire dal ritrovamento di una carcassa di mammuth perfettamente conservata nelle isole della Nuova Siberia e dalle ipotesi concrete di clonazione dell’animale estinto nell’epoca glaciale avanzate da una parte della comunità scientifica, il film riflette sulle implicazioni della prossima rivoluzione in cui l’uomo pare destinato a farsi Creatore di completi e complessi sistemi biologici artificiali. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Christian Frei e con Maurizio Casiraghi, docente di Evoluzione biologica e molecolare, Zoologia e Simbiosi all’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Le nuove frontiere della tecnologia digitale sono, invece, al centro dell’importante anteprima europea con cui il Festival presenta Do You Trust This Computer? (sabato 2 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) dello statunitense Chris Paine. Attraverso le voci di esperti e imprenditori impegnati nel campo delle nuove tecnologie (tra cui quella del visionario CEO di Tesla Elon Musk), il film esamina il volto meno rassicurante dell’Intelligenza Artificiale, interrogandosi su quanto possa essere rischioso delegare compiti e, attraverso la miriade di app e smart devices che stanno ridefinendo ogni aspetto della nostra vita, enormi quantità di dati personali, a computer in grado di autoapprendere. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con il giornalista e blogger Andrea Daniele Signorelli.

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CONCORSO INTERNAZIONALE ONE HOUR

Dedicato ai mediometraggi, formato ideale per film di denuncia e d’informazione, il Concorso internazionale One Hour comprende 10 titoli che si focalizzano su alcune tra le più urgenti e recenti istanze ambientali internazionali. Smoke & Fumes (lunedì 4 giugno, ore 18.15, Cinema Massimo 3), del tedesco Johan von Mirbach, è un reportage su quello che è stato definito “il più grande scandalo della storia umana”, emerso dopo decenni di silenzio. Sulla base di recenti inchieste in Usa, il film ricostruisce il ruolo delle grandi compagnie petrolifere nell’occultamento dei dati sul cambiamento climatico provocato dalle loro stesse attività, noti fin dagli anni Cinquanta ai giganti dell’oro nero, che hanno concordemente insabbiato fondamentali ricerche scientifiche sul fenomeno di maggior impatto ambientale della nostra epoca. La proiezione sarà seguita da un incontro con Silvia Dalmazzone, docente di Economia dell’Ambiente e delle Risorse naturali presso l’Università di Torino. L’Empire de l’or rouge (venerdì 1 giugno, ore 20.30, Cinema Massimo 3), dei francesi Xavier Deleu e Jean-Baptiste Malet, è un’inchiesta che ripercorre la storia del pomodoro e della sua industrializzazione, modello produttivo capace già alla fine dell’800 di anticipare l’idea di un’economia globalizzata. Prodotto internazionale di consumo che viaggia da un continente all’altro, al centro di un business alimentare tra i più redditizi al mondo, l’ortaggio più amato nasconde dietro la sua filiera un capitalismo brutale e trionfante in cui sfruttamento, criminalità organizzata e minaccia ambientale sono strettamente legati. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Jean-Baptiste Malet, autore anche del libro omonimo da cui è tratto il film, e il giornalista Massimiliano Borgia.

Diversi film vedono protagoniste persone comuni impegnate strenuamente in difesa dell’ambiente. Everest Green (sabato 2 giugno, ore 20, Cinema Massimo 3), di Jean-Michel Jorda, prende il titolo dalla missione omonima con cui, nel 2017, dieci sherpa eliminarono, a rischio della vita, tonnellate di rifiuti dalla vetta più alta del mondo. Seguita da una troupe cinematografica, la spedizione ha dato il via a una campagna per la diffusione di un alpinismo responsabile e alla battaglia contro comportamenti incompatibili con i valori della montagna che hanno fatto dell’Everest una discarica a cielo aperto e di Kathmandu la città più inquinata del Pianeta. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’alpinista e scrittore Enrico Camanni. In Ranger and Leopard (sabato 2 giugno, ore 18.30, Cinema Massimo 3), di Fathollah Amiri e Nima Asgari, ambientato nella provincia di Isfahan, nell’Iran centrale, Halvani, un giovane guardiaparco, sente parlare della presenza di un leopardo persiano nell’area naturale sotto la sua protezione. Emozionato, Halvani si mette sulle tracce del raro felino, invisibile da più di 40 anni, impegnandosi in una lunga ricerca, tenace e paziente, testimonianza del suo grande amore per la natura che lo circonda. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Fathollah Amiri e con il biologo Sandro Lovari. In Activist (lunedì 4 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1), documentario di Petteri Saario ambientato in una piccola città della Lapponia, la quindicenne Riikka Karppinen, la più giovane consigliera comunale di tutta la Finlandia, si batte per la difesa di un parco nazionale minacciato da una delle più grandi compagnie minerarie internazionali. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e la protagonista del film condotto dalla giornalista Giorgia Marino. Empatía (venerdì 1 giugno, ore 17.30, Cinema Massimo 3) vede protagonista lo stesso regista, lo spagnolo Ed Antoja, che, invitato a realizzare un documentario per promuovere comportamenti rispettosi dei diritti degli animali, durante la preparazione del film, si rende conto con sorpresa di essere il primo a dover essere sensibilizzato: una scoperta che lo porterà a cambiare alimentazione, modo di vestire, stile di vita. Al termine della proiezione, incontro con Adonella Marena e Enrico Moriconi, attivisti per i diritti degli animali.

Enough White Tea Cups (domenica 3 giugno, ore 20, Cinema Massimo 3), della statunitense Michelle Bauer Carpenter, nasce dall’esperienza del gruppo danese no-profit “INDEX: Design to Improve Life” e offre esempi concreti del modo in cui il design creativo può intervenire in svariati campi e ambiti critici favorendo una maggior sostenibilità sociale, economica ed ecologica: dalla costruzione di alloggi a buon mercato, alla riduzione dell’inquinamento degli oceani, alla prevenzione della mortalità infantile e persino all’eliminazione delle mine antiuomo. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista e con Laura Milani, presidente del Museo Nazionale del Cinema.

Diretto dai russi Irina Žuravleva e Vladislav Grišin, Kamchatka Bears. Life Begins (sabato 2 giugno, ore 17, Cinema Massimo 3), girato nell’area protetta del South Kamchatka Federal Sanctuary, conosciuto come il “paradiso degli orsi”, è un documentario che si distingue per la totale assenza di voci e interferenze umane, permettendo allo spettatore un’esperienza immersiva nella bellezza di una natura selvaggia e incontaminata. Il film è frutto di un lavoro di équipe con ambientalisti ed ecologisti dei due registi, che hanno osservato e filmato per sette mesi la vita quotidiana dei cuccioli di orso appena nati. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista Irina Žuravleva, con Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione del WWF, e con il biologo faunista Mauro Belardi. Filma un’impresa quasi impossibile lo statunitense Ben Knight, regista di The Last Honey Hunter (venerdì 1 giugno, ore 18.15, Cinema Massimo 1), ambientato in un remoto angolo del Nepal, dove, presso la comunità dei Kulung, sopravvive un’antica forma di animismo che prevede un pericoloso rito della raccolta di un miele dai poteri allucinogeni. Mauli Dhan Rai è il prescelto che da più di 40 anni, senza nessuna misura di sicurezza, si arrampica su esili scalette di corda lungo pareti di roccia a strapiombo, fino a un’altezza vertiginosa, per raggiungere il prezioso nettare. Zhalanash – Empty Shore (venerdì 1 giugno, ore 18.15, Cinema Massimo 1), del polacco Marcin Sauter, è un viaggio verso il Mar d’Aral, vittima di uno dei maggiori disastri ambientali provocati dall’uomo, una volta annoverato tra i quattro maggiori laghi salati al mondo e oggi quasi scomparso. Il film fa tappa a Zhalanash, una volta fiorente villaggio di pescatori, ora diventato un deserto lontano dall’acqua, un paesaggio vuoto e desolato in cui si riflettono la solitudine e le speranze perdute degli abitanti rimasti.

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CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI

Nella sezione del Concorso documentari italiani, che contempla 9 titoli, è il paesaggio, esteriore o interiore, ad offrire una grande varietà di spunti per raccontare storie significative o far emergere emozioni, contraddizioni e riflessioni. Voci dal silenzio (venerdì 1 giugno, ore 22, Cinema Massimo 3) di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, è un viaggio dal Nord al Sud Italia negli eremi di chi ha scelto di vivere in solitudine: storie di uomini e donne che cercano di recuperare il senso profondo di sé e della vita attraverso un percorso intimo e lontano dal mondo. La proiezione sarà seguita da un incontro con i registi e con il teologo Oreste Aime. Il Monte delle formiche (giovedì 31 maggio, ore 19, Cinema Massimo 1), di Riccardo Palladino, prende il titolo dal rilievo appenninico in cui ogni anno, da tempo immemorabile, si verifica un curioso fenomeno naturale. L’8 di settembre, infatti, come nubi che offuscano il cielo, giungono lì miriadi di sciami di formiche alate. I piccoli insetti si accoppiano in un meraviglioso volo nuziale a cui segue la morte dei maschi, che cadono esausti sul sagrato della chiesa un tempo chiamata “Santa Maria Formicarum”. La proiezione sarà seguita dall’incontro con il regista. Il mondo o niente (domenica 3 giugno, ore 17, Cinema Massimo 3) di Chiara Caterina, racconta, attraverso uno sguardo inedito, un Sud Italia isolato e allo stesso tempo iper-connesso, in cui arcaismi e modernità, natura e tecnologia non si scontrano, ma si congiungono: contadini adolescenti che hanno tanta dimestichezza con la tecnologia quanto con la potatura, lupi che rispondono a richiami emessi da un megafono, sofisticate antenne satellitari connesse a spazi lontani… La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista. Con Binari (lunedì 4 giugno, ore 19.30, Cinema Massimo 3) Diego Cenetiempo intreccia in un unico racconto le storie, che si snodano lungo le tratte di linee ferroviarie secondarie o abbandonate, di tre personaggi: la pendolare Katia, che percorre ogni giorno in treno 46 km per andare al lavoro, il cicloviaggiatore Emilio, che da Trieste arriva in Istria lungo la Parenzana riconvertita in pista ciclabile, Michele, che ha trasformato la casa di famiglia in Parco ferroviario. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore, con Paolo Fedrigo, dirigente dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, e con Roberto Rovelli, vice presidente dell’Associazione Italiana Greenways.

Due dei titoli in gara si occupano specificamente del tema delle migrazioni. Cca’ semu (lunedì 4 giugno, ore 22.15, Cinema Massimo 3) di Luca Vullo, è dedicato alla Lampedusa di oggi, stretta nel doppio ruolo di centro simbolico dell’attuale crisi migratoria mediterranea e di comunità isolata alla periferia d’Europa; attraverso i racconti degli abitanti, il film si sofferma sui cambiamenti della vita nell’isola da quando gli sbarchi sono diventati un aspetto della quotidianità. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista. Città Giardino (sabato 2 giugno, ore 16.30, Cinema Massimo 1), di Marco Piccarreda, esplora invece il fenomeno migratorio dei minori stranieri non accompagnati e la vita dei giovanissimi clandestini durante il soggiorno obbligato, spesso non breve, nelle strutture di prima accoglienza a loro riservate. Nel centro siciliano che dà il titolo al film, il regista segue la quotidianità monotona di sei adolescenti africani bloccati in una realtà sospesa, nell’attesa disperata di un visto o di un annuncio di trasferimento. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.

Co-produzione italo-tedesca, The Milk System (sabato 2 giugno, ore 21.30, Cinema Massimo 3), di Andreas Pichler, mostra il lato oscuro dell’alimento un tempo considerato il più puro e innocente. Amato come mai prima d’ora non solo in Europa, ma anche in Cina, proposto in innumerevoli derivazioni da un mercato che persegue il modello di una crescita infinita, il latte si sta rivelando un prodotto dai costi ambientali insostenibili, al centro di un sistema mondiale interconnesso e di un megabusiness di cui gli interessi delle grandi aziende sono la forza trainante. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con il giornalista Massimiliano Borgia. Di contrasto, Sorgenti del burro (lunedì 4 giugno, ore 22.15, Cinema Massimo 3), di Manuele Cecconello, riporta il latte all’ambito originario della piccola agricoltura familiare. Il film racconta, infatti, la quotidianità di un piccolo alpeggio del Piemonte orientale, dove madre e figlia hanno scelto di dedicarsi alla produzione del burro artigianale sostenuta da Slow-food. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista. È una storia di resistenza contadina, a lieto fine, anche quella raccontata in Una certa idea di parco (venerdì 1 giugno, ore 19, Cinema Massimo 3), di Giulio Ciarambino, di cui è protagonista la Cascina Campazzo, ancora in attività alla periferia di Milano, a soli otto chilometri da Piazza del Duomo, benché ormai assediata dai palazzoni della cintura. La scelta di aprire le porte agli abitanti della zona si è, infatti, dimostrata vincente, dando vita a una nuova idea di parco successivamente presa in considerazione dalle istituzioni cittadine. La proiezione sarà seguita dall’incontro con l’autore.

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CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI

Sezione che si arricchisce di anno in anno, il Concorso internazionale cortometraggi presenta 59 titoli, suddivisi per tema in sottosezioni. In “Si può fare” (giovedì 31 maggio, ore 17.45, Cinema Massimo 1) si riuniscono i film brevi dedicati alle buone pratiche, che raccontano i piccoli o grandi gesti quotidiani di quanti, in diversi angoli del mondo, elaborano sistemi di produzione o comportamenti – dai nuovi modelli agricoli, alla riduzione dei rifiuti e degli sprechi alimentari alla promozione della mobilità sostenibile – compatibili con la salvaguardia dell’ambiente. “Se la Terra si ammala” (sabato 2 giugno, ore 15.30, Cinema Massimo 3) presenta, invece, una serie di cortometraggi che denunciano l’impatto negativo in svariate parti del Pianeta – da Augusta, in Sicilia, dove sorge il maggiore impianto petrolchimico d’Europa, fino all’Indonesia deforestata per la produzione dell’olio di palma – del degrado ambientale sulla salute individuale e collettiva. Altrettanto, “Il mondo deve sapere” (venerdì 1 giugno, ore 16, Cinema Massimo 3) dà spazio ai film brevi sui cambiamenti ambientali esaminati nei loro effetti sui singoli e le comunità che li subiscono o raccontati nelle battaglie di chi vi si oppone: dai vecchi coltivatori di riso emblema di un mondo in via di estinzione, ai giovani attivisti norvegesi che lottano per salvare un fiordo dall’inquinamento di una compagnia mineraria, fino ad Al Gore impegnato contro il negazionismo climatico. Ritratti dal mondo” (domenica 3 giugno, ore 21.30, Cinema Massimo 3) è un excursus in posti e realtà apparentemente lontani di cui sono protagonisti i dubbi, i desideri, le fatiche di quanti vivono in un costante rapporto con la natura, nella maggior parte dei casi sofferente e conflittuale: una panoramica che svela scenari complessi dove – dai Paesi Bassi, all’Indonesia alla Siria — la durezza del lavoro e di situazioni estreme come la guerra mettono alla prova i sottili equilibri della vita. I film brevi riuniti in “Storie d’Italia” (lunedì 4 giugno, ore 16.30, Cinema Massimo 1), invece, volgono uno sguardo sulle esperienze di lavoro e di vita più vicine a noi: in un viaggio dal Nord al Sud della Penisola, la selezione presenta le storie positive di chi ha scelto nuovi modelli di esistenza e sussistenza – attinti da antiche tradizioni così come da innovativi esempi di integrazione sostenibile – ma anche quelle drammatiche di chi non ha potuto scegliere. Al termine della proiezione i registi dialogheranno con Jacopo Chessa, direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio.Ecovisioni” (domenica 3 giugno, ore 20, Blah Blah e lunedì 4 giugno, ore 16.30, Cinema Massimo 3) è la sottosezione riservata ai cortometraggi sperimentali, in cui paesaggi post-industriali, riprese di attività estrattive che violentano terra e mare, scenari apocalittici e distopici di un mondo alla deriva si alternano a immagini che mostrano la sacralità della natura e della vita di comunità nascoste in angoli lontani della terra. È invece una celebrazione della bellezza fragile del nostro Pianeta “Naturalia” (venerdì 1 giugno, ore 16.45, Cinema Massimo 1 e domenica 3 giugno, ore 22, Circolo culturale Amantes): una serie di film brevi che si allontanano dalla Terra guardando la sua magnificenza dallo spazio, o si avvicinano per mostrare microscopicamente i suoi cicli vitali, il fascino delle creature che la abitano, i suoi soggioganti e minacciati paesaggi.

Il concorso lascia anche ampio spazio ai cortometraggi animati. Dedicati a grandi e piccoli, i film brevi selezionati nel ciclo “Ecoanimazione” (lunedì 4 giugno, ore 20, Blah Blah) affidano alle ali dell’immaginazione il loro messaggio ecosostenibile, facendo prendere vita a ortaggi, oggetti, sogni, presentando i punti di vista delle altre creature che abitano la Terra, invertendo i ruoli tra uomini e animali. Il programma sarà presentato nell’ambito del ciclo di appuntamenti dedicati all’animazione “Aperitoon, a cura di Emiliano Fasano. Selezione pensata appositamente per i più piccoli, “Ecokids” (domenica 3 giugno, ore 15.45, Cinema Massimo 3) presenta, infine, una serie di brevi storie, sospese tra fantasia, leggenda e realtà, in cui il rapporto tra l’uomo e la natura, la scoperta del mondo circostante, le conseguenze di azioni irresponsabili sono raccontati con leggerezza, ma anche originale profondità.

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PANORAMA

La sezione dedicata ai film fuoriconcorso presenta 10 titoli – cui si aggiunge una mini-antologia monotematica di 5 titoli scelti appositamente per il Festival dal PAV – Parco Arte Vivente – di origini, argomenti e formati eterogenei.

La proiezione di Viaje a los pueblos fumigados (sabato 2 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1) rende omaggio a Fernando “Pino” Solanas, cui il Festival assegna il premio speciale “Movies Save the Planet” 2018, il riconoscimento conferito ogni anno a un regista che ha radicato nella propria opera il tema dell’ambiente e della natura. Il film proposto è l’ultimo, ottavo capitolo di una serie con cui il regista argentino, da ormai più di 15 anni dedito alla produzione di documentari, ha raccontato le contraddizioni e le vicissitudini storiche, economiche e ambientali del suo Paese. Il nuovo lungometraggio è frutto di un viaggio tra le comunità stanziate nella provincia di Salta, nel Nord dell’Argentina, dove le foreste secolari vengono eliminate per far posto a enormi piantagioni di soia. Cacciati dai loro villaggi, gli agricoltori indigeni allo sbando devono affrontare fumigazione, deforestazione, piogge senza preavviso di erbicidi spruzzati dagli aerei che contaminano terreni e falde acquifere: una devastazione ambientale con conseguenze incalcolabili, che sta minando non solo la salute, ma anche la cultura e le tradizioni delle popolazioni locali.

Diretto dal serbo Boris Mitić, In Praise of Nothing, poetica riflessione sul Nulla e sul nostro Pianeta narrata da Iggy Pop, sarà il film di chiusura del Festival, in proiezione dopo la cerimonia di premiazione (martedì 5 giugno, ore 20.30, Cinema Massimo 1). Tra luoghi comuni, intuizioni profonde, osservazioni poetiche e piccoli misteri, il testo scritto dallo stesso regista accompagna il viaggio del Nulla, personaggio intraprendente, che stanco di essere frainteso, fugge di casa e attraversa otto catene montuose e otto mari, osservando la vita e la morte, la politica, il rapporto tra uomini e donne e commentando tutto ciò che vede. Il ritmo della narrazione accompagna una serie di immagini di un’idea del nulla, filmate in tutto il mondo da sessantadue direttori della fotografia.

Con una proiezione speciale, il Festival festeggia i 50 anni di una storica pellicola italiana “pre-ambientalista”, Serafino (martedì 5 giugno, ore 17, Cinema Massimo 3), rendendo omaggio anche all’antesignano impegno green e al sempre dichiarato amore per la natura del suo celebre interprete, Adriano Celentano. A commentare il film di Pietro Germi che nel 1968, in pieno boom economico, celebra il mondo contadino attraverso il personaggio del giovane pastore dal cuore di bambino, interverranno il compositore e pianista Vince Tempera, i critici cinematografici Enzo Lavagnini e Sergio Toffetti e l’ambientalista Roberto Della Seta.

Il Festival rende omaggio anche ad Antonietta De Lillo presente nella giuria del Concorso internazionale documentari, con la proiezione del suo film più recente, Il Signor Rotpeter (lunedì 4 giugno, ore 21, Cinema Massimo 3). Ispirato al racconto di Franz Kafka Una relazione per un’Accademia, in cui una scimmia, diventata uomo, espone all’università le fasi della sua metamorfosi – specchio di una condizione contemporanea snaturante e costrittiva – il mediometraggio vede protagonista Marina Confalone, premio speciale ai Nastri d’argento 2018 per la sua straordinaria interpretazione. La proiezione sarà seguita dall’incontro con la regista.

Di temi e ambientazioni molteplici gli altri film italiani presenti nella sezione. Deserto verde (sabato 2 giugno, ore 18, Centro Studi Sereno Regis), di Davide Mazzocco, prende il via dalle testimonianze dei sopravvissuti al devastante incendio di Pedrógão Grande in Portogallo, nel giugno 2017, per soffermarsi su una delle principali cause del disastro: la siccità prodotta dalla monocoltura dell’eucalipto. Con l’aiuto dell’ingegnere zootenico e ambientale João Camargo, il film analizza le conseguenze che derivano dalle coltivazioni intensive e dall’eliminazione della biodiversità non solo sotto il profilo ambientale, ma anche sociale ed economico. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con la fisica ambientalista, drammaturga e performer Guendalina Tondo. Sarimihetsika (venerdì 1 giugno, ore 18, Centro Studi Sereno Regis), di Enrico Iannaccone, prende il titolo dalla parola malgascia con cui si indica il cinema, ovvero l’“immagine in movimento”. Il film rende omaggio alla meravigliosa terra del Madagascar con un susseguirsi di immagini della sua natura placida e maestosa, spettatrice impassibili di vite umane difficili. La proiezione sarà seguita dall’incontro con il regista e lo zoologo Franco Andreone e dal concerto di Olga del Madagascar, accompagnata dai musicisti Tatè Nsongan e Badara Dieng. Originale docu-musical, The Harvest (domenica 3 giugno, ore 18, Centro Studi Sereno Regis), di Andrea Paco Mariani, esplora il fenomeno del nuovo caporalato di cui sono oggi vittime migliaia di lavoratori stranieri in Italia. Girato all’interno delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona dell’Agro Pontino, il film denuncia, attraverso la storia del raccoglitore Gurwinder, le condizioni estreme di sfruttamento su cui si sostiene oggi l’industria agro-alimentare nazionale. La proiezione sarà seguita da un incontro con il sociologo e giornalista Marco Omizzolo. Ispirato a una storia vera, Resina (domenica 3 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1), di Renzo Carbonera, racconta invece la parabola di Maria, giovane violoncellista che, delusa dallo spietato mondo dello spettacolo, fa ritorno al paesino di montagna delle sue origini: una piccola comunità alle prese con difficoltà economiche e i primi effetti del cambiamento climatico, un microcosmo che sembra ormai destinato all’oblio, ma che, invece, attraverso la musica — e la nascita di uno strampalato coro polifonico maschile diretto da una donna – si rianima e riacquista speranza. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e il protagonista Thierry Toscan. Da CAAB a FICO. Una storia di eccellenza italiana (domenica 3 giugno, ore 18, Cinema Massimo 3), di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, racconta la storia del Parco agroalimentare più grande del mondo – sorto alla periferia nord-est di Bologna – dal suo concepimento, nel 2012, all’inaugurazione, avvenuta lo scorso novembre 2017: un progetto che ha scommesso, in primo luogo, sull’energia pulita, dando vita al più grande impianto fotovoltaico d’Europa. La proiezione sarà seguita da un incontro con Andrea Segré, docente di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna, con Duccio Caccioni, direttore Marketing e Qualità del Centro AgroAlimentare di Bologna, e con il giornalista Simone Arminio. Carta bianca al PAV – Parco Arte Vivente: La macchina estrattiva (domenica 3 giugno, ore 16, Cinema Massimo 1) propone cinque titoli tra corto e mediometraggi, prodotti in diversi Paesi europei ed extraeuropei. Scelti tra quelli esposti al Parco Arte Vivente negli ultimi due anni, i film presentati indagano il rapporto antagonista tra attivismo ambientale e politiche neoliberiste su scala globale che, a dispetto dell’imminente esaurimento dei combustibili fossili, continuano a devastare con l’attività estrattiva immense aree del Pianeta. La proiezione sarà seguita da un incontro con Enrico Bonanate, direttore del PAV-Parco Arte Vivente, Centro Sperimentale di Arte Contemporanea di Torino. Completa la sezione il cortometraggio Feu (lunedì 4 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1), realizzato da R-Eact, un gruppo di studenti del Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio presso l’Università degli Studi di Torino, che hanno voluto offrire uno spunto di riflessione in chiave artistica sul tema degli incendi nel nostro territorio, in particolare sui roghi che lo scorso anno hanno distrutto 7mila ettari di bosco in Piemonte. Nel film la protagonista è la Val di Susa, pronta al sonno invernale e improvvisamente trasformata in un inferno di devastazione, mentre immagini e suoni dicotomici si dipanano su una linea temporale scandita dalle fiamme. La proiezione sarà seguita da un incontro con gli autori.

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ECOEVENTI ED ECOTALK


Nel corso del Festival sarà allestita al Circolo culturale Amantes la mostra dedicata a Obiettivo Terra (inaugurazione giovedì 31 maggio, alle 18.30), il concorso fotografico, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana Onlus, che mira a sostenere la conservazione dei parchi e delle aree marine protette del nostro Paese. L’allestimento proposto presenterà 12 immagini selezionate tra le 1440 ammesse in gara alla recente IX edizione, conclusa con la cerimonia di premiazione avvenuta lo scorso 23 aprile nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Terra. Il contest, che vede di anno in anno la crescente partecipazione dei fotoamatori italiani, ha tra i suoi obiettivi primari la difesa, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale, del paesaggio, delle peculiarità e delle tradizioni agricole e artigianali del territorio nazionale, accompagnati dall’intento di favorire lo sviluppo di un’economia circolare e la diffusione di un modello di turismo ecosostenibile e responsabile.

Il Festival ospita #vettoridisostenibilità, cioè alcune tappe della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, un percorso realizzato da Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e IRES Piemonte per la green e circular economy, basi per un nuovo modello di sviluppo economico. I “vettori di sostenibilità” sono processi trasversali finalizzati a guidare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, nei piani e nei progetti, in linea con le trasformazioni innescate a livello internazionale e nazionale dall’Agenda 2030.

In collaborazione con il Festival CinemAmbiente, il Centro internazionale di formazione dell’ILO, la Regione Piemonte (Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio) e l’Università di Torino organizzano la conferenza La transizione energetica: Economie e società sono rinnovabili (lunedì 4 giugno, ore 9.30, ITCILO). L’incontro è dedicato a un’analisi delle opzioni disponibili per lo sviluppo e l’utilizzo di un sistema energetico a basse emissioni di carbonio e prende spunto dai consistenti progressi registrati nell’ultimo decennio e dai dati positivi contenuti nella quinta edizione del Rapporto annuale sulle occupazioni nelle energie rinnovabili (Renewable Energy and Jobs). Pubblicata dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), la ricerca indica, infatti, che il numero totale di persone impiegate nel settore ha valicato, per la prima volta, la soglia dei 10 milioni. All’incontro, moderato dalla giornalista Claudia Apostolo e da Alice Vozza, coordinatrice dell’area di formazione sui Green Jobs presso il Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ITCILO), interverranno: Nicolas Maitre e Takaaki Kizu (Organizzazione internazionale del lavoro – ILO), Rabia Ferroukhi e Michael Renner (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili – IRENA), Agostino Re Rebaudengo (Asja Ambiente Italia S.p.A), Andrea Zaghi (Elettricità Futura), Giuseppe Bergesio (Gruppo IREN), Silvana Dalmazzone (Università di Torino), Roberto Ronco (Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, Regione Piemonte), Silvia Riva (Direzione Competitività del Sistema regionale, Regione Piemonte).

Deriva dall’impegno stesso del Festival e dal successo delle sue numerose iniziative didattico-formative rivolte continuativamente, negli anni, con impegno e passione, a bambini, ragazzi e insegnanti l’incontro dedicato a Scuola Cinema e Ambiente (martedì 5 giugno, ore 9.30, Auditorium Quazza – Palazzo Nuovo). Dalla convinzione che, in generale, il linguaggio cinematografico sia uno strumento formativo importante, in grado di stimolare l’attenzione e l’interesse dei più giovani, è nata quindi l’idea di un forum tra diversi enti che in Italia si occupano di ambiente e associazioni attive nella promozione di progetti di alfabetizzazione e produzione cinematografiche nelle scuole. All’incontro, moderato da Domenico Chiesa del CIDI – Centro Iniziativa Democratica Insegnanti, interverranno esponenti di ARPA Piemonte, ARPA Friuli Venezia Giulia, Associazione Archimede, ARCI Movie Napoli, Associazione Ottomani, CIAS, Cocopa, EduIREN, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Hydroaid, Indire, ITER, Legambiente, MAcA, Museo Nazionale del Cinema, Sottodiciotto Film Festival & Campus.

In occasione di CinemAmbiente, infine, il Festival Circonomia organizza l’incontro dal titolo Circonomìa in Italia (martedì 5 giugno, ore 17, MAcA – Museo A come Ambiente), in cui verrà presentato il volume 100 storie di Economia Circolare, edito dalla Fondazione Symbola.

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CINEMAMBIENTE JUNIOR

Novità strutturale di quest’anno, la sezione autonoma CinemAmbiente Junior riunisce le molteplici iniziative espressamente dedicate a bambini e ragazzi, coronando il pluriennale impegno del Festival nella sensibilizzazione delle nuove generazioni ai temi ambientali e alla promozione, fin dalla prima età scolare, di comportamenti ecosostenibili.

La neonata sezione ha preso l’avvio con il bando di un concorso nazionale rivolto alle Scuole Primarie, Secondarie di I e II grado e riservato a cortometraggi di durata non superiore a 10’. Il tema ambientale proposto, declinabile in senso ampio, cioè con riferimento a tutti quegli aspetti che determinano lo stile di vita dell’uomo di oggi (mobilità e inquinamento, green economy e consumismo, gestione e riduzione dei rifiuti, questione energetica, differenti possibilità di sviluppo economico, biodiversità, cambiamenti climatici ecc.), ha suscitato vivo interesse tra allievi e studenti. Alla prima edizione della sezione competitiva hanno partecipato, infatti, 300 elaborati audiovisivi, arrivati dalle scuole di tutta Italia, che denotano notevole preparazione e consapevolezza in relazione agli specifici argomenti trattati. Il concorso è organizzato con MAcA – Museo A come Ambiente e con il sostegno della Regione PiemonteAssessorato all’Ambiente nell’ambito del progetto Green Education. I 30 film finalisti sono disponibili per la visione sul canale YouTube del Festival e le tre classi vincitrici nei rispettivi ordini e gradi scolastici verranno premiate durante la serata finale del Festival (martedì 5 giugno).

In parallelo è in corso dal 3 maggio il programma speciale dedicato alle scuole (d’Infanzia, Primarie e Secondarie di I e II grado), per cui si sono registrate prenotazioni per 4000 presenze complessive e che presenta un ampio palinsesto di proiezioni, incontri, attività didattiche e laboratoriali differenziate per ordine e grado scolastico, articolato, per quest’edizione, in una formula particolare. Le proposte cinematografiche sono, infatti, scandite dai 17 obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, frutto della Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2015: un vasto programma d’azione con cui si promuove la cooperazione mondiale per eliminare la povertà e la fame, perseguire un’educazione equa e inclusiva, raggiungere l’uguaglianza di genere, garantire la disponibilità e l’accesso ai beni comuni o fondamentali, come l’acqua e l’energia, incentivare una crescita economica duratura, costruire un’infrastruttura resiliente, ridurre le diseguaglianze, combattere il cambiamento climatico, proteggere le risorse terracquee… Ogni film proposto dal cartellone di CinemAmbiente Junior è legato a una finalità posta dall’Agenda fornendo, così, ad alunni e studenti un’importante occasione per riflettere sulle condizioni attuali del nostro mondo e su un progetto di cambiamento che li coinvolge direttamente, prospettando uno sviluppo alternativo in grado di conciliare il soddisfacimento dei bisogni attuali senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri. Tutte le proiezioni sono accompagnate da incontri con esperti impegnati negli specifici campi operativi connessi al tema del relativo film, scelti all’interno delle realtà produttive legate al Festival da storici rapporti di partnership.

La tradizionale, rinnovata collaborazione con realtà e istituzioni cittadine attive nella diffusione della cultura ambientale come Legambiente, completa l’offerta del programma Junior. Xké? Laboratorio della curiosità e MAcA – Museo A come Ambiente anche quest’anno hanno concepito appositamente per il Festival molteplici e diversificate attività didattico-sperimentali che le scuole potranno prenotare gratuitamente per le giornate dal 28 maggio al 1° giugno.

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