Al Teatro Gobetti di Torino va in scena “Sei”, ultimo lavoro della Compagnia Scimone Sframeli, una coppia attiva da più di 20 anni nell’ambito del teatro di ricerca e di nuova drammaturgia. In quest’occasione gli artisti siciliani si misurano per la prima volta con l’opera del grande drammaturgo conterraneo, Luigi Pirandello, in una rilettura efficace del celeberrimo “Sei personaggi in cerca d’autore”, qui abbreviato in “Sei”. Spiro Scimone non si discosta dalla trama e neppure molto dal linguaggio di Pirandello, ma focalizza l’attenzione su alcuni argomenti specifici: il mestiere dell’attore, la scena come luogo della catarsi, la ritualità dell’interpretazione come atto curativo e salvifico. Un omaggio, quello di Scimone, ad uno dei più grandi drammaturghi italiani di ogni tempi, senza rinunciare alla cifra stilistica della propria scrittura che sposa perfettamente un forte ancoraggio alla tradizione ed uno sguardo innovativo, in questo caso attraverso l’opera di Pirandello, con una spiccata dose di ritualità tanto nel testo quanto nella messa in scena e nel modo ipnotico e quasi cantato dei protagonisti e del coro di pronunciare il testo e dare la battuta. La regia di Sframeli si accorda con armonico incanto al dettato testuale di Scimone e i giovani attori della Compagnia eseguono con elegante naturalezza la trama delicata e stentorea della tessitura teatrale ordita dai capicomici. Nel complesso un omaggio commosso al grande maestro con un tocco originale nell’ordire la semplicità della messinscena e la regia dell’interpretazione attoriale.
———–