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Andrea Motis trionfa al Blue Note di Milano

La giovane musicista catalana in concerto al Blue Note di Milano il 28 febbraio 2019

Andrea MotisLa ventitreenne Andrea Motis calca ormai il palco con naturalezza nonostante la giovane età, non potrebbe essere altrimenti vista la grande esperienza acquisita nel corso della sua breve ma intensa carriera. A sette anni intraprende lo studio della tromba, a dieci comincia a studiare jazz alla scuola musicale Sant Andreu a Barcellona; qui incontra Joan Chamorro, da lei definito suo padre musicale, che la introduce allo studio del canto e all’interno della Sant Andreu Jazz Band, un complesso costituito dagli alunni dell’omonima scuola. Qui resterà per quasi dieci anni incidendo ben otto dischi, un’esperienza essenziale per la giovane trombettista che qui ha la possibilità di confrontarsi con i grandi del jazz come Wycliffe Gordon, Jesse Davis, Bobby Gordon e Dick Oatts.

Nel 2017 Andrea Motis debutta come solista con l’album Emotional Dance rilasciato dalla celebre etichetta statunitense Impulse!Records (nota ai più per aver pubblicato molti dei lavori di Coltrane) ricevendo ampi consensi da parte della critica. Proprio in questi giorni invece esce Do Outro Lado Do Azul secondo disco solista pubblicato dalla Universal Music, qui la trombettista e cantante si concentra su brani originali e di repertorio in lingua brasiliana, stile (quello della bossa nova) sempre più esplorato negli ultimi anni.

Al Blue Note Andrea Motis si presenta con formazione ridotta se confrontata alle precedenti esperienze in studio, è infatti accompagnata solamente da Josep Traver alla chitarra semiacustica, con il quale ha condiviso gran parte della sua esperienza assieme a Joan Chamorro e da Antonio Miguel al contrabbasso. Il trio offre al pubblico una selezione variegata di brani: diversi standard dalla forte impronta swing e blues come il brano in apertura Honeysuckle Rose, You’d be so nice to come home to (celebri le interpretazioni di Chet Baker e Sarah Vaughan, musicisti fonti di ispirazione per Andrea Motis) e Señor Blues, passando da brani più vicini alla bossa nova tra i quali una strepitosa interpretazione di Estate, Dança da Solidão e Sombra De Lá tratto dall’album in uscita e, per finire, alcuni pezzi dal sapore funky e decisamente ritmati come In your sunshine di Bill Withers e Valerie di Amy Winehouse.

Tre binari sicuramente differenti ma coniugati magistralmente, anche grazie alla grande esperienza degli interpreti. Nel complesso, nonostante la formazione ridotta e l’impianto acustico dell’ensemble, la sensazione è quella di una performance ben concertata ed equilibrata. La chitarra di Traver e la solida presenza di Miguel al contrabbasso offrono alla star della serata un’eccellente base ritmico-armonica per i suoi interventi solistici. Andrea Motis maneggia la tromba con una naturalezza disarmante, ai periodi ad ampio respiro predilige fraseggi incisivi, ritmati e con un discreto feeling swing. Dà il meglio di sé però al canto, una voce più matura rispetto alle performance di solo qualche anno fa, oggi è sicuramente molto ben calibrata e con apprezzabili sfumature scure, particolarmente confidente nel registro più basso.

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