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Kilowatt Festival (18° edizione)

Dal 19 al 27 luglio a Sansepolcro (AR)

Kilowatt Festival
Foto di Giovanni Chiarot

Da venerdì 19 a sabato 27 luglio 2019 torna a Sansepolcro (AR) Kilowatt Festival, il festival ideato da Luca Ricci e Lucia Franchi, direttori dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt che da quasi vent’anni opera sul territorio toscano, nazionale e internazionale, per promuovere i linguaggi artistici contemporanei. L’appuntamento con il festival Kilowatt si rinnova ininterrottamente dal 2003 e quest’anno giunge alla diciassettesima edizione, dal titolo Partecipare è normale: un invito all’azione, una provocazione, una riflessione sull’importanza di prendere parte, in tempi in cui le tradizionali forme di fruizione dello spettacolo sono in una promettente fase di evoluzione e cambiamento.

Il padrino dell’edizione 2019 del festival è Romeo Castellucci, regista, creatore di scene, luci e costumi, conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. In apertura di festival, Castellucci presenterà il suo recente spettacolo Giudizio. Possibilità. Essere. che trae ispirazione da La morte di Empedocle di Hölderlin, e va in scena in una palestra. Al suo lavoro sono inoltre dedicate la mostra fotografica di Luca Del Pia; il film Theatron. Romeo Castellucci di Giulio Boato e la conferenza Nel rovescio dello sguardo. Lo spettatore nel teatro di Romeo Castellucci, a cura di Piersandra Di Matteo, alla quale interverrà lo stesso Castellucci, insieme a numerosi studiosi della sua opera, tra i quali Pietro Bianchi, Francesco Ceraolo, Felice Cimatti, Valentina Valentini, e che verterà sul tipo di spettatore che viene convocato e atteso agli spettacoli del regista.

64 le aperture di sipario in cartellone tra teatro, danza, circo e musica: 20 prime e anteprime nazionali, per un festival che fa della multidisciplinarità e della sperimentazione artistica la propria cifra stilistica. Tra gli spettacoli in programma si segnalano i lavori di importanti artisti del panorama teatrale e coreografico italiano, quali, Shakespearology (prima nazionale), un one-man-show dedicato all’immortale Bardo della compagnia Sotterraneo – recente vincitrice del Premio Ubu 2018 per il migliore spettacolo con il precedente Overload –, Imitation of love, di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, in scena con la giovane compagnia toscana Officine Papage per una performance in dieci round che trasforma lo spazio scenico in un ring simbolico dove si consuma lo scontro generazionale tra genitori e figli. La mia battaglia VR, di Elio Germano e Chiara Lagani, fondatrice e anima del gruppo Fanny & Alexander, diretto e interpretato dallo stesso Germano: uno dei primi esperimenti mondiali di teatro in realtà virtuale che prevede una proiezione per venti spettatori alla volta, ognuno con occhiali immersivi e cuffie, per una visione a 360 gradi dentro un vero teatro. Graces, il nuovo e divertente lavoro della danzatrice e coreografa Silvia Gribaudi, ispirato alla scultura mitologica di Antonio Canova; Concerto fisico (prima nazionale) della coreografa Michela Lucenti che, attraverso un’intensa partitura fisica e vocale, ripercorre la storia della compagnia Balletto Civile; Nella lingua e nella spada, nuovo lavoro elaborato drammaturgicamente, diretto e interpretato dalla pluripremiata attrice Elena Bucci che trae ispirazione dalla vita e dai testi di Oriana Fallaci e del politico e poeta greco Aléxandros Panagulis, uno spettacolo che vede la collaborazione musicale del Maestro Luigi Ceccarelli.

Parteciperanno al festival nomi ormai consolidati della scena artistica italiana: Tamara Bartolini e Michele Baronio con 9 lune (prima nazionale), progetto artistico per 15 spettatori alla volta, ambientato ogni giorno in una differente abitazione di Sansepolcro; Eleonora Pippo con La notte è dei fantasmi (prima nazionale), progetto community specific realizzato con un gruppo di adolescenti locali, ispirato all’omonima sceneggiatura di Ratigher per il fumetto; la giovane compagnia di danza C&C company con l’anteprima di e·stin·zió·ne; Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino con ‘O pesce palla. la vita dalla terra dedicato all’archetipo di Don Chisciotte; Davide Valrosso con l’anteprima di Who is Jo?, spettacolo che si interroga sui temi contemporanei della marginalità, del conflitto e della resilienza, attraverso la creazione di tre diversi quadri coreografici; Fabrizio Favale con Argon, vincitore del premio Danza Urbana 2019.

Tra le giovani scommesse di questa edizione si segnalano: il regista Filippo Renda con lo spettacolo Circeo. Il Massacro, una riscrittura originale realizzata dallo stesso Renda con Elisa Casseri sull’episodio dei delitti del Circeo, con Michele Di Giacomo, Alice Spisa, Arianna Primavera, Luca Mammoli; Stefano Cordella della Compagnia Oyes con l’anteprima di Quattro quadri su Ernest Hemingway. Primo Studio; Carolina Balucani e Matteo Svolacchia con La Regina Coeli, spettacolo che ha vinto il Premio Tuttoteatro.com-Dante Cappelletti nel 2018, ispirato alle vicende di giovani ragazzi morti in carcere; La Piazza di Marco Bartolini e Fiammetta Perugi (vincitori del bando Davanti al Pubblico del Teatro Metastasio di Prato) che affronta il tema della crisi economica nel commercio al dettaglio dei piccoli borghi italiani; Andrea Brunello con Fly me to the moon (prima nazionale), un tributo al desiderio umano di non smettere mai di esplorare e alla discesa dell’uomo sulla luna che andrà in scena la sera del 20 luglio, a 50 anni esatti dall’allunaggio; La grazia del terribile (prima nazionale) della coreografa Stefania Tansini, uno spettacolo sul dualismo eroina/mostro, selezionato dal padrino del festival 2019 Romeo Castellucci.

Inoltre, vedremo a Kilowatt 2019: Il cappellaio, liberamente ispirato ad Alice di Lewis Carroll, con una riscrittura di Linda Dalisi che sceglie il punto di vista del cappellaio, per la regia di Tommaso Tuzzoli della compagnia Tinaos; Valerio Malorni e Simone Amendola con il nuovo lavoro Eravamo (anteprima), un monologo breve e denso, imbevuto del mood dei centri sociali e dei rave parties degli anni ’90; Cuoro, di e con Gioia Salvatori, un piccolo cult della scena romana che ruota intorno al divertente blog dell’autrice e interprete, cioè un contenitore satirico dai risvolti esilaranti; Alessandro Sesti, autore e interprete di Fortuna, spettacolo ispirato ai dolorosi fatti di pedofilia accaduti a Caivano (Na), ricostruiti attraverso gli atti del processo e le testimonianze degli abitanti del luogo; Maze, della compagnia Unterwasser, finalista di In-Box 2019, una live performance che esprime tutta la magia e il lirismo del teatro visuale.

Forte della propria vocazione internazionale, Kilowatt Festival ospiterà gli spettacoli di diverse compagnie straniere, tra cui: REDO del coreografo olandese Shailesh Bahoran (vincitore del più importante premio coreografico del suo Paese, il Dutch Dance Festival Prize Maastricht 2017) che porta in scena uno dei nomi più noti della break-dance europea, Redouan Ait Chitt, segnato nel corpo da anomalie peculiari che ha affrontato credendo in se stesso, superando i confini e le etichette sociali; Stereo della compagnia francese Le principe d’incertitude, fondata dal matematico e ricercatore Pierre Godard e dalla danzatrice americana Liz Santoro, protagonisti di uno spettacolo che esplora il rapporto tra rappresentazione e pubblico, e la relazione tra corpi a distanza, traendo ispirazione dalla fisica quantistica; Hymen Hymne della coreografa francese Nina Santes: una performance coreografica e musicale per 5 interpreti dedicata al movimento eco-femminista nato alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti e al risorgere della figura della strega come simbolo di sovversione.

Non solo teatro e danza, ma anche le arti circensi sono protagoniste di Kilowatt Festival, con ospitalità nazionali e internazionali. Tra le compagnie italiane, Madame Rebiné con Il giro della piazza, commedia circense dedicata al ciclismo; Trejolie con Illogical show, spettacolo dal gusto nonsense, con la supervisione registica di Liv Ferracchiati; Lapso Cirk con 11 che vede protagonista l’acrobata Veronica Capozzoli; Fabbrica C con Minuetti, spettacolo che combina musica, canto, parola e video art. Tra le ospitalità internazionali, la compagnia francese Soralino con Inbox, spettacolo vincitore del Festival Ici et Demain 2015; i giapponesi di to R mansion con The Show (prima nazionale), ispirato alle commedie slapstick dei Fratelli Marx; gli spagnoli Ne a nE con il tesissimo e debordante Incident e i due principali successi circensi dell’ultimo BE Festival di Birmingham, l’israeliano Kulu Orr con Control freak e lo svizzero Marc Oosterhoff con Les promesses de l’incertitude.

Arricchisce il programma del festival la selezione dei Visionari, i 35 cittadini non addetti ai lavori che partecipano alle attività di Kilowatt scegliendo, attraverso un accurato e condiviso processo, 9 spettacoli per il cartellone. La novità di quest’anno è che si è formato un secondo gruppo di 25 Visionari under 18 che hanno scelto uno dei nove spettacoli. La selezione 2019 dei Visionari comprende: per il teatro, YORICK [reloaded] – un Amleto dal sottosuolo di Leviedelfool, La classe di Fabiana Iacozzilli (spettacolo vincitore di Inbox 2019), Intimità della giovane compagnia padovana Amor Vacui, Lemon Therapy di Quinta Parete (scelto dai Visionari under 18), Faustbuch della Compagnia degli Scarti, Mio padre non è ancora nato de La Società dello Spettacolo, con Caroline Baglioni; per la danza, Luna Cenere con il nuovo lavoro Pneumatika, Daria Menichetti con Iki (prima nazionale) e Olimpia Fortuni con Do animals go to heaven?

Nel corso del festival sono previsti due laboratori di formazione per attori professionisti, della durata 9 giorni ciascuno: uno del regista Silvio Peroni che lavorerà su Tre Sorelle di Cechov e uno di un pezzo di storia del teatro italiano Riccardo Caporossi, che avrà anche un esito pubblico aperto agli spettatori (progetto realizzato in collaborazione con il Festival di Radicondoli).

Alla figura dello spettatore è dedicato il Convegno Be SpectACTive! e l’Italia dei Visionari: due progetti sullo spettatore attivo, con la partecipazione dell’artista Alessandro Carboni (selezionato quale artista italiano che sarà prodotto dal network europeo, nel 2020). Be SpectACTive! è il progetto europeo di cui l’Associazione CapoTrave/Kilowatt è partner capofila: una prestigiosa rete di 19 partners – situati in 15 diversi Stati europei – tra teatri, festival, associazioni e centri di ricerca, dedicato all’audience engagement e alle performing arts. Durante il festival sarà inoltre presentato il documentario sulla prima edizione di Be SpectACTive: Active spectators across Europe di Graziano Graziani e Andrea Nobile.

Completano il cartellone del festival i concerti del dopofestival e le mostre fotografiche.

Il programma musicale comprende molti giovani autori indipendenti, tra i quali segnaliamo: Puscibaua, cantautore umbro vincitore di Arezzo Wave 2018, il polistrumentista Walter Celi, il cantante e chitarrista Massimo Marches, Teiuq che esplora le qualità sonore di civiltà remote, la band Nowolf dalle sonorità anni ’90 e Tweedo, gruppo che sperimenta le contaminazioni tra analogico e digitale.

Tre le mostre in programma, oltre alla sopraddetta esposizione di Luca Del Pia dedicata a Romeo Castellucci, ci sono altri due appuntamenti: 1+1=3 di Riccardo Lorenzi e Enigmi del Visionario Andrea Vezzini.

Kilowatt Festival è finanziato da Unione Europea, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Sansepolcro, Ambasciata Francese in Italia, Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia, Pro Helvetia.

Il festival ha il sostegno di importanti soggetti privati quali Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Aboca, Piccini Paolo spa, Unicoop Firenze, Sensus Hair lovers, Lucos srl, Caffè River, Tenute Silvio Nardi, Donati Legnami Spa, Agenzia Axa Sansepolcro, Nuovoarredo Sansepolcro.

Ulteriori Info: www.kilowattfestival.it

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