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Festival del Teatro Classico di Formia 2019: “Edipo – il Mito”

Il 3 agosto, ore 21.30, presso l’Area Archeologica di Caposele, Formia (LT)

Edipo - il Mito
Foto di Manuela Giusto

Dopo il grande successo del tutto esaurito dei primi tre appuntamenti, torna sabato 3 agosto, ore 21,30, presso l’Area archeologica di Caposele, il FESTIVAL DEL TEATRO CLASSICO DI FORMIA 2019IV EDIZIONE, direzione artistica Vincenzo Zingaro, con il quarto e ultimo appuntamento da non perdere.

In scena due eccellenze del Teatro italiano, Glauco Mauri e Roberto Sturno in EDIPO – IL MITO da Sofocle, Seneca, Tucidide, Durrenmatt, Cocteau. A cura di Andrea Baracco.

Un appuntamento speciale per approfondire, in un percorso intenso ed emozionante, il mito immortale di Edipo. Mito antico e profondamente radicato nella cultura occidentale e universale, fonte di ispirazione della poesia greca e della letteratura di tutti i tempi. Molti autori, classici e contemporanei, si sono misurati con la riscrittura appassionata della figura di Edipo, che nel Novecento ha avuto, soprattutto dopo la formulazione del concetto di “complesso di Edipo” ad opera di Freud, un ruolo di primo piano nella storia del pensiero. “Edipo Re” e “Edipo a Colono”, le due tragedie-capolavoro di Sofocle toccano gli strati più profondi della natura umana. Edipo è parricida, ma è vittima del fato; la sua onestà intellettuale e morale lo porta a cercare ostinatamente la verità. Alla fine del suo lungo cammino, egli comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire.

Glauco Mauri e Roberto Sturno, in questa serata dedicata al Mito di Edipo, offrono una toccante lettura di brani tratti da “Edipo Re” e “Edipo a Colono” di Sofocle, “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt, “Edipo” di Seneca, “La guerra del Peloponneso” di Tucidide (libro II), “La macchina infernale” di Jean Cocteau. Il mito di Edipo, nelle sue riscritture nei secoli, rivive attraverso l’ineguagliabile interpretazione di Glauco Mauri, uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi. Arricchiscono e integrano i momenti drammaturgici gli interventi musicali a cura di Giovanni Zappalorto, eseguiti dal vivo dallo stesso Zappalorto al pianoforte e da Francesca Salandri al flauto. Lo spettacolo è stato rappresentato in alcuni Festival e al TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) di Roma.

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