Il mese di dicembre, per il multietnico pubblico americano, viene associato con diverse tradizioni; tra queste, andare a vedere con tutta la famiglia il famoso “The Nutcracker” ossia Schiaccianoci. In questo periodo dell’anno, infatti, molte compagnie mettono in scena il famoso balletto natalizio e il New York City Ballet, con un quasi ininterrotto “sold-out” al botteghino, mette in scena uno dei balletti più amati e la punta all’occhiello del repertorio di Balanchine, con elementi e dettagli scenici che meritano di essere visti più di una volta. Bambini, adulti e appassionati di danza riempiono la platea e le gallerie del David H. Koch Theater in un freddo sabato sera e assistono alla tradizionale rappresentazione di George Balanchine’s Nutcracker. Questa versione, portata negli ultimi anni in scena dal corpo di ballo del Teatro alla Scala, resta comunque meno nota al pubblico europeo, molto più abituato alle versioni di Nureyev, Barysnikov o Peter Wright (per il Royal Ballet di Londra). Eppure il pubblico newyorkese resta fedele alla versione di ‘Mister B’.
Solo otto mesi dopo aver fondato la compagnia, l’11 dicembre 1954 George Balanchine mette in scena per la prima volta Schiaccianoci, primo dei suoi cinque balletti classici. La versione di Balanchine, sulle note di Tchaikovsky, si basa sul libretto originale di Hofmann, anche se con alcune parti riarrangiate e, allo stesso tempo, attingendo da alcune coreografie di Petipa come “La danza del cerchio”. La versione di Balanchine ha un’estetica diversa dall’originale, riduce infatti al minimo i costumi per dare al balletto un aspetto più elegante e per focalizzare l’attenzione dello spettatore sul corpo del ballerino. Lo stile di Balanchine è ipercoordinato, articolato e molto veloce. Sottolinea il lavoro dei piedi, i salti sono accentati in maniera differente e i solisti si fanno notare trovando spazio al centro del palcoscenico a differenza della tradizione russa in cui essi rimanevano agli angoli del palcoscenico.
Il primo atto si apre nella casa della famiglia Stahlbaum che si prepara ad ospitare i suoi inviatati per la vigilia di Natale. Ultimo ospite è Herr Drosselmeyer, l’amato ma eccentrico padrino dei bambini di Stahlbaum, con il nipote al seguito. Drosselmeyer porta con sé intrattenimento sotto forma di bambole meccaniche di grandi dimensioni, un’aria di mistero di buon cuore e, soprattutto, regali. Il misterioso padrino, dona a Marie, la figlia degli Stahlbaum, uno schiaccianoci, che il fratello minore, Fritz, rompe prontamente. Dopo la dipartita degli ospiti, Marie si si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci che Drosselmeyer ha riparato e inizia così il suo magico sogno. Forse una delle scene più impressionanti di questa versione è quella in cui l’albero di natale inizia a librarsi in aria e a diventare sempre più grande e a rende l’impressione che Marie si stia magicamente rimpicciolendo. Un grippo di topi attacca la bambina che viene però salvata da un esercito di soldatini guidati dallo schiaccianoci che si è ora tramutato in un principe dalle sembianze del nipote di Drosselmeyer. Il sipario cala dopo una sublime danza dei fiocchi di neve in cui il corpo di ballo del City Ballet nonostante l’enorme quantità di neve (diverso da quasi tutte le altre versioni) non esita ad eseguire con estrema maestria ed estrema leggerezza.
Schiaccianoci oltre ad essere importante per la compagnia, lo è forse ancor di più per la sua scuola, S.A.B (The School of American Ballet), che porta in scena, dopo un’attenta selezione, più di 125 studenti di età tra i 10 e 15 anni. Quest’anno in particolare, il New York City Ballet e S.A.B. celebrano una pietra miliare per il mondo del balletto e rompono uno stereotipo. Charlotte Nebres, studentessa della School of American Ballet, è la prima bambina di colore ad interpretare Marie.
Il secondo atto si apre nella Terra dei Dolci in cui i due bambini vengono accolti dalla Fata Confetto. Ulteriore differenza con le versioni più note al vecchio continente, sono gli invitati alla corte della Fata Confetto che qui sono veri e propri dolci danzanti piuttosto che invitati da ogni parte del mondo: i cioccolatini (danza spagnola), il caffè (danza araba), il tè (danza cinese), i bastoncini di zucchero (danza russa), mamma zenzero, marzapane, il valzer dei fiori, la fata rugiada e il passo a due della fata confetto. Quando il divertimento finisce, una slitta trainata da renne si libra in vola e porta via Marie e il suo schiaccianoci-principe.
Meritano una menzione speciale nelle loro interpretazioni da solisti: Emily Kikta, E. Von Enck, Habony, Pazcoguin, Hoxha e Takahashi, che si sono distinti per precisione di tecnica e interpretazione.
Dunque, esiste forse una versione di Schiaccianoci migliore delle altre? Difficile a dirsi, ma di certo, indipendentemente dall’estetica o dalla versione che si sta osservando, questo balletto rimane nel cuore delle persone e accompagna bambini e adulti durante tutto il periodo natalizio.
La recensione si riferisce alla rappresentazione di sabato 14 dicembre 2019, ore 20:00.
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Direttore d’orchetsra: Andrews Sill
Fata confetto: Megan LeCrone
Cavaliere: Preston Chamblee
Rugiada: Emily Kikta
Marzapane: E. Von Enck
Cioccolato: Habony, Cavaliere
Caffè: Pazcoguin
Teh: Hoxha;
Caramella di zucchero: Takahashi
Mamma Zenzero: Bolden
Re dei Topi: Farley
I signori Tahlbaum: Anderson, Nelson
Corpo di Ballo del New York City Center
Gli studenti della School of American Ballet
Marie: Charlotte Nebres
Lo Schiaccianoci Principe: Tanner Quirk
Fritz: Reed Ouimet
Scena della festa, bambini: Ekaterina Bank, Charlotte Brooker, Oona Moon Frances, Sydney Rose Gerstein, Mark Harra, Natalie Labov, Christoffer Lamtan, Vera Machemer, Josh Maysonet, Liam Osborn, Noah Schindler, Axel Keizo Stahl, Laura Young-Squire
Topi: Palmer Cunningham, Carli Hitchcock, Josephine Kalish, Dalia London, Alexia Morakis, Sofia Elene Rodrigues, Sophia Martins da Silva, Caroline Tablada
Soldati: Elle Campagna, Parker Ellis, Tian Ettelson, Eloise Faiman, Naomi Fan, Ana Ferris, Aya Hildreth,Claudia Holder, Riley Klasfeld, Charles Klepner, Maisie Leo, Summer Li, August Lundquist, Louisa Marks, Paloma Pepper, Esmé Quirk, Marlo Sokol, Charlotte Walls
Angeli: Gillian Chan, Ariel Datikash, Evangeline Flynn, Charlotte Granger, Lucy Harbon, Serena Hirano, Yasmina Oralkhan, Veronica Steele, Anna Warren, Louisa Wassenaar, Vivienne Wilcoxson, Cynthia Ye
Bastoncini di zucchero: Ruby Balsamo, Paloma Bas, Anya Escott, Chloe Finn, Thea Sinclair, Josephine Seum Souk, Catherine Wilburn, Maya Zeko