Da venerdì 15 a domenica 17 ottobre si tiene, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, l’edizione 2021 di KUM! Festival (www.kumfestival.it), la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche, con la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni.
Come ripartire. Cantieri è il titolo di quest’edizione speciale, che ha l’obiettivo di interpretare con fiducia e reinventare creativamente il tema della ripartenza dopo il trauma causato dalla pandemia, nel tentativo di fornire risposte concrete alle questioni che quest’ultima ha sollevato. 47 relatori tra filosofi e teologi, psichiatri e psicoanalisti, economisti e politici, sociologi e antropologi, scrittori e artisti in 30 incontri tra lectio, dialoghi e conversazioni, si confrontano in veri e propri Cantieri, affrontando il tema dell’edizione da più punti di vista ed esplorando, anche grazie al contributo di artisti italiani e internazionali, il possibile ruolo dell’arte e della cultura nell’opera di ricostruzione.
Domenica 17 ottobre alle ore 13.00 lo storico dell’arte Cyrille Gouyette, che ha sviluppato i programmi educativi del Louvre, nell’incontro Le Louvre dans la rue con il responsabile dei progetti speciali del Museo Tattile Statale Omero Andrea Socrati, interverrà sull’importanza dell’arte nelle nostre società democratiche. Dopo che i musei e i luoghi della cultura sono rimasti chiusi per mesi, è necessario un cambio di paradigma: Gouyette ci invita a ripensare una nuova forma di arte urbana che coinvolga appieno le strade delle città, nonché gli spazi della vita comune, come luoghi della rinascita.
Cyrille Gouyette è laureato in Storia dell’arte presso l’Università di Parigi I, Panthéon Sorbonne. È entrato a far parte del Louvre nel 1993 e ha sviluppato programmi educativi dedicato al pubblico giovane e ai disabili, Ha poi organizzato mostre didattiche itineranti in vari paesi esteri (Europa, Asia e Centro America). Nel 2008 è diventato responsabile del servizio di educazione artistica. Convinto del ruolo che l’arte urbana svolge per una trasformazione virtuosa della società, ora sostiene il lavoro di artisti impegnati nella causa ambientale. Durante il primo confinamento, Cyrille Gouyette ha avviato una serie di rubriche su Instagram chiamate “The Culture Virus” volte a confrontare, in 1 minuto piatto, un’opera d’arte classica con un’opera d’arte urbana. Ha poi ripetuto l’esperienza durante il secondo lockdown, con “Le Tisonnier de la culture” ma in modo partecipativo, invitando i suoi followers a offrirgli un’opera di arte urbana a loro scelta da porre a confronto con un’opera classica, nell’intento di decompartimentare i movimenti artistici proponendo ponti tra artisti, epoche e tecniche nel tentativo di spiegare la creazione artistica nella sua diversità.
Domenica 17 ottobre alle ore 11.00 è in programma Sporcarsi le mani. La (ri)partenza per chi fa l’arte con l’artista e scultore Edoardo Tresoldi, l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca e l’attrice Marta Cuscunà, un incontro moderato dalla filosofa, psicologa e giornalista Anna Stefi. Dal colpo durissimo che la pandemia ha inflitto all’arte emerge in questo dialogo a tre la visione di chi nella pratica si confronta quotidianamente con il “fare arte”, la burocrazia e tutte le sovrastrutture che sono state improvvisamente messe in discussione.
Edoardo Tresoldi indaga nelle sue opere le poetiche del dialogo tra uomo e paesaggio utilizzando il linguaggio architettonico come strumento espressivo e chiave di lettura dello spazio. L’artista gioca con la trasparenza della rete metallica per trascendere la dimensione spazio-temporale e narrare un dialogo tra Arte e Mondo, una sintesi visiva che si rivela nella dissolvenza dei limiti fisici delle sue opere. Dal 2013 realizza installazioni in spazi pubblici, contesti archeologici, festival e mostre in tutto il mondo. Nel 2016 realizza, in collaborazione con il MiBACT, l’intervento autoriale nello scavo archeologico della Basilica di Siponto, premiato con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana. Nel 2018 realizza Etherea per il Coachella Festival negli USA. Nel 2019 fonda STUDIO STUDIO STUDIO, laboratorio interdisciplinare a sostegno di artisti, progetti di arte pubblica e produzioni di arte contemporanea. Nel 2020 inaugura l’installazione permanente Opera a Reggio Calabria.
Sabato 16 ottobre alle ore 12:30 in programma l’incontro Terrasacra. L’enigma di ciò che resta con il critico d’arte Flavio Arensi, Federico Leoni e la storica dell’arte Marta Mazza. L’evento, moderato dalla giornalista Sabrina Rappoli, sarà un’occasione per riflettere sulle tematiche che hanno portato alla creazione dell’omonima mostra, che la Mole Vanvitelliana ospiterà a partire da novembre. Oggetto dell’incontro è la necessità di lavorare su ciò che resta, sulle tracce del passato, sulle rimanenze di altre epoche, culture, esistenze individuali e collettive e su ciò che non resta, che le macerie non restituiranno e che i documenti sembreranno conservare.
Flavio Arensi è giornalista e critico d’arte collabora da oltre vent’anni con istituzioni pubbliche e musei per realizzare progetti espositivi e culturali; fra questi il progetto per il ventennale della scomparsa di Giovanni Testori (2003), le due più importanti retrospettive dedicate ad Auguste Rodin (2010, 2012), Kathe Kollwitz, James Ensor, Zoran Music, Tony Cragg, Carol Rama, Giosetta Fioroni, Mimmo Paladino. Ad Ancona ha curato la mostra di Rouault e la collettiva di scultura Ecce Homo. Insegna Metodologia della curatela ed Editoria artistica all’Accademia Galli di Como.
KUM! è organizzato dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il patrocinio del Ministero della Cultura e con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona, con le attività sul territorio a cura di Jonas Onlus. Media Partner: Rai Radio 1.
Per informazioni: www.kumfestival.it