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Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Hilary Hahn e Stéphane Denève

Giovedì 18 novembre alle 19.30 (repliche venerdì 19 ore 20.30 e sabato 20 ore 18) diretto da Stéphane Denève con Hilary Hahn al violino.

Vivace, piena di brio e di talento e sinceramente impegnata nel sociale: è questo il biglietto di presentazione di Hilary Hahn solista nel Concerto per violino n. 1 di Prokofiev con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 18 novembre alle ore 19.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, repliche, venerdì 19 ore 20.30, sabato 20 ore 18). Americana, solare, interprete di un vasto repertorio che volentieri condivide con un pubblico di ogni età, Hilary Hahn è lontana dallo stereotipo dell’artista irraggiungibile e al contrario è costantemente impegnata a portare la musica nelle scuole e tra i giovani che sono suoi accaniti fan. In molte foto più che in abito da sera, appare scanzonata, circondata di studenti che la guardano ammirata e la seguono nella sua attività. La stessa esuberanza caratterizza il brano con cui l’artista oggi quarantunenne – tre Grammy Award, 21 album e numerosi riconoscimenti internazionali – torna a Santa Cecilia dopo venti anni: il giovanile Concerto di Prokofiev sostenuto da un’ispirazione agile e fantasiosa e da una scrittura virtuosistica con le quali il compositore rivede la tradizione del concerto porgendo l’orecchio alle suggestioni del XX secolo.
Sul podio di Santa Cecilia, dopo quattro anni di assenza, ci sarà il direttore francese Stéphane Denève, alla guida di un concerto ricco di colori e di timbri. In apertura un omaggio al repertorio francese con la trascrizione sinfonica di Ma mère l’oye di Ravel. Suite originariamente per pianoforte tratta dai racconti infantili di tre noti autori d’oltralpe – Perrault, M.me d’Aulnoy e M.me Leprince – dai quali il compositore trae ispirazione per un omaggio in musica dedicato ai figli di un fraterno amico. Intensità drammatica infine per la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij che chiude il concerto riportandoci alle atmosfere emotivamente complesse del grande compositore russo.

Stéphane Denève è Direttore musicale della Brussels Philharmonic e della St. Louis Symphony Orchestra, Direttore ospite principale della Philadelphia Orchestra, e direttore del Centre for Future Orchestral Repertoire (CffOR). È stato direttore della Stuttgart Radio Symphony Orchestra (SWR) e della Royal Scottish National Orchestra.

Riconosciuto a livello internazionale per l’eccezionale qualità delle sue esibizioni e programmi è regolarmente presente nel cartellone delle più prestigiose orchestre. Una particolare affinità lo lega al repertorio della sua patria d’origine, la Francia ed è un appassionato sostenitore della musica del XXI secolo. Gli impegni recenti includono apparizioni con la Royal Concertgebouw Orchestra, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Vienna Symphony, DSO Berlin, NHK Symphony, Munich Philharmonic, Orchestre National de France, Czech Philharmonic e Rotterdam Philharmonic. Ha debuttato alla Carnegie Hall nel 2012 con la Boston Symphony Orchestra, con la quale si è esibito in diverse occasioni Boston e a Tanglewood, e dirige regolarmente la Cleveland Orchestra, New York Philharmonic, Los Angeles Philharmonic, San Francisco Symphony e Toronto Symphony. È regolarmente ospite di festival estivi negli USA tra cui Bravo! Vail, Saratoga Performing Arts Center, Hollywood Bowl, Blossom Music Festival, Festival Napa Valley, Grand Teton Music Festival, e Music Academy of the West. Ha stretti rapporti con molti prestigiosi solisti come Jean-Yves Thibaudet, Yo-Yo Ma, Nikolaj Znaider, James Ehnes, Leif Ove Andsnes, Leonidas Kavakos, Nicholas Angelich, Lang Lang, Frank Peter Zimmermann, Gil Shaham, Emanuel Ax, Renaud e Gautier Capuçon, Lars Vogt, Nikolai Lugansky, Paul Lewis, Joshua Bell, Hilary Hahn, e Augustin Hadelich.
Nel campo operistico Stéphane Denève nel 2019 ha diretto Pelléas et Mélisande con la Netherlands Opera all’Holland Festival. Ha diretto produzioni alla Royal Opera House, al Glyndebourne Festival, al Teatro La Scala, Deutsche Oper Berlin, Saito Kinen Festival, Gran Teatro de Liceu, La Monnaie, Deutsche Oper am Rhein e all’Opéra National de Paris.

Molto apprezzate dalla critica le sue incisioni di Poulenc, Debussy, Ravel, Roussel, Franck e Connesson. Ha vinto per tre volte il Diapason d’Or of the Year, è stato selezionato per Gramophone’s Artist of the Year Award, e ha vinto il premio dedicato alla musica sinfonica all’ International Classical Music Awards. Tra le sue incisioni più recenti segnaliamo Jeanne d’arc au bûcher di Honegger con Royal Concertgebouw Orchestra, e due dischi delle opere di Guillaume Connesson con la Brussels Philharmonic (il primo dei quali è stato premiato con Diapason d’Or, Caecilia Award, e Classica Magazine’s CHOC of the Year).

Diplomato al Conservatorio di Parigi, Stéphane Denève ha collaborato a lungo con Sir Georg Solti, Georges Prêtre e Seiji Ozawa. Abile comunicatore e didatta è impegnato ad avvicinare il pubblico giovane alla musica classica e ha lavorato a lungo con i ragazzi in programmi come quelli del Tanglewood Music Center, New World Symphony, Colburn School, European Union Youth Orchestra, e Music Academy of the West.

Hilary Hahn

La violinista Hilary Hahn, vincitrice di tre Grammy Award, mescola musicalità espressiva, maestria tecnica e un variegato repertorio dettato dalla sua curiosità artistica. Il suo approccio senza barriere alla musica classica e il suo impegno nel condividere le esperienze con una comunità globale l’hanno resa un idolo del pubblico anche tra i giovani. La sua attività di registrazione è molto prolifica; Hilary Hahn è l’ispiratrice di nuove composizioni e le sue ventuno incisioni hanno ricevuto numerosi premi da parte della critica e della stampa internazionale.

Hilary Hahn, in quanto ‘Artist-in-Residence’ virtuale della Philharmonic Society of Orange County, si è esibita in tre programmi nell’ultima stagione, fra cui la prima esecuzione mondiale della sua cadenza del Concerto n. 5 per violino di Mozart. Ha poi interpretato il Concerto con le Orchestre Sinfoniche di Houston e Dallas, dove ha anche tenuto il discorso di apertura del ‘Secondo Simposio Annuale sulle Donne nella Musica Classica’. Nella stessa stagione ha anche presentato il Concerto per violino di Dvořák esibendosi con l’Orchestre Philharmonique de Radio France e l’Orchestra Sinfonica della Radio di Francoforte. A marzo 2021 Deutsche Grammophon ha pubblicato il suo ventunesimo album, Paris, registrato con Mikko Franck e l’Orchestre Philharmonique de Radio France. Paris contiene la prima incisione assoluta di Two Serenades di Einojuhani Rautavaara, un’opera scritta per Hilary Hahn e completata postuma da Kalevi Aho, lavoro che la violinista ha suonato in prima esecuzione nel 2019. L’album include anche il brano Poème di Ernest Chausson e il Concerto n. 1 per violino di Sergei Prokof’ev. Grande sostenitrice di nuovi lavori musicali, Hilary Hahn ha caldeggiato e commissionato opere a un ampio numero di compositori contemporanei. Nella stagione 2018/2019, prima della lunga interruzione sabbatica del 2019/2020, ha interpretato in prima esecuzione mondiale due nuove opere scritte per lei: Two Serenades e la Sonata n. 4 di Lera Auerbach, Fractured Dreams. La stagione si è chiusa con un’altra importante pubblicazione: le Sei Partite del compianto Antón García Abril. Quest’ultimo, Auerbach e Rautavaara avevano contribuito a In 27 Pieces: the Hilary Hahn Encore, progetto durato più anni, vincitore di un Grammy Award e in grado di rivitalizzare il genere “duo encore”.

Sin dall’inizio della carriera, Hilary Hahn ha instaurato un rapporto stretto con i suoi sostenitori. Blogger attiva e di lunga data, sul proprio sito Hilary Hahn conserva una gran quantità di sue riflessioni pubblicate sin dal 2002. Le sue ‘Postcards from the Road’, una serie di aggiornamenti personali dai suoi viaggi in tutto il mondo, si è sviluppato da un iniziale progetto basato su un anno di cartoline scambiate con una classe di terza media. I suoi concerti ‘Bring Your Own Baby’, che hanno preso le mosse dalle recenti ‘residenze’ a Vienna, Seattle, Lione e Filadelfia, creano opportunità per genitori e bambini di condividere il piacere della musica classica dal vivo in un ambiente sano e accogliente. Sempre gratis e proposti in orari adatti ai bambini, tali concerti ruotano intorno alle esibizioni della violinista, ma in situazioni non convenzionali come laboratori di danza, studi di yoga e circoli di cucito.

L’attenzione verso i suoi sostenitori comprende una lunga storia di iniziative a scopo educativo. Ex studentessa del metodo Suzuki, nel 2020 ha pubblicato nuove incisioni dei primi tre libri della Violin School di Suzuki in collaborazione con l’International Suzuki Association e Alfred Music. Le registrazioni sono presenti anche sulla piattaforma didattica SmartMusic. Nel 2019 ha pubblicato un libro di partiture del suo progetto dedicato agli ‘encore’ In 27 Pieces: the Hilary Hahn Encores. Il libro include le sue diteggiature e archeggi, oltre ad appunti per ognuna delle opere commissionate. Nello stesso anno ha realizzato una serie di mini-masterclass in video incentrati su Sei Partite e ha donato i 25.000 dollari del Glashütte Originals Festspielpreis a Project 440, un programma non profit sull’educazione musicale di Filadelfia che aiuta i giovani a costruire le proprie abilità di base per affrontare la vita. #100daysofpractice, la sua iniziativa Instagram ha contribuito a smitizzare il processo di esercizio con lo strumento, comunemente ritenuto pesante e solitario, trasformandolo in una celebrazione collettiva del miglioramento artistico. Dalla creazione dell’hashtag nel 2017, Hilary Hahn ha portato a termine il progetto per tre volte sul suo profilo @violincase. Interpreti e studenti hanno contribuito con quasi 500.000 post. Su #100DaysOfPractice ogni giorno, per cento giorni per l’appunto, Hilary Hahn ha postato video di sé stessa durante le sessioni di studio, condividendo così il lavoro “dietro le quinte” con i suoi fan e cercando di abbattere le barriere legate al processo creativo. Hilary Hahn ha dedicato gran parte della stagione 2018-19 alla promozione del suo lavoro discografico su Bach. Nel mese di ottobre 2018 infatti Hilary Hahn ha pubblicato la Partita n. 1 e le Sonate n. 1 e n. 2 di Bach, dopo un ventennio di attesa dal suo primo lavoro, “Hilary Hahn interpreta Bach”, pubblicato quando aveva solo 17 anni. In autunno e in primavera Hilary Hahn si è esibita da solista con programmi Bach a Vienna, Parigi, New York, Washington D.C., San Francisco, Toronto, Tokyo, Seoul, Berlino, Londra e Monaco di Baviera.

Sempre nel 2018-19, Hilary Hahn è stata Artist-in-Residence presso l’Orchestre Philharmonique de Radio France, con cui ha interpretato Sibelius in Austria, Germania, Francia e Spagna, oltre alla ‘prima mondiale’ dell’ultimo Concerto per violino di Einojuhani Rautavaara, scritto per Hilary Hahn. J. S. Bach ha fatto parte della vita di Hilary Hahn fin dall’inizio dei suoi studi musicali, anche con la sua prima insegnante, Klara Berkovich. A dieci anni Hilary Hahn è stata ammessa al Curtis Institute of Music di Philadelphia. Vanta un’estesa discografia di successo per le etichette discografiche Decca, Deutsche Grammophon e Sony; i suoi album hanno tutti debuttato nella ‘top ten’ della classifica di musica classica della rivista Billboard. Inoltre ha al suo attivo tre DVD, una premiata registrazione per bambini e varie compilation. Tre dei suoi album – il CD di Brahms e Stravinsky del 2003, in abbinamento di Concerti di Schönberg e Sibelius e In 27 Pieces: the Hilary Hahn Encores del 2013 – sono stati vincitori di Grammy Award. Il Concerto per violino di Jennifer Higdon, composto per lei e registrato insieme al Concerto di Čhaikovskij, ha ricevuto il Premio Pulitzer. Hilary Hahn ha anche partecipato a diverse produzioni di musica non classica. Ha collaborato alla colonna sonora di The Village, nominato per gli Oscar, a due dischi della band ‘alt-rock’ …And You Will Know Us By The Trail of Dead, all’album Grand Forks di Tom Brosseau e a una tournée con il cantante e cantautore folk-rock Josh Ritter. Nel 2012 ha dato il via a Silfra, un progetto di improvvisazione realizzato con il pianista sperimentale Hauschka dopo un intenso periodo di preparazione.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2001 è stata nominata “America’s Best Young Classical Musician” dalla rivista Time. Nel gennaio 2010 è apparsa come artista ospite a The Tonight Show con Conan O’Brien. Ha ricevuto dottorati ad honorem dal Middlebury College – dove ha trascorso quattro estati di programmi ‘full immersion’ di tedesco, francese e giapponese – e dalla Ball State University, dove ci sono anche tre borse di studio a suo nome.

giovedì 18 novembre ore 19.30, venerdì 19 ore 20.30 e sabato 20 ore 18

Auditorium Parco della Musica di Roma – Sala Santa Cecilia

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Stéphane Denève direttore

Hilary Hahn violino

Ravel Ma mère l’oye Suite

Prokof’ev Concerto per violino n. 1

Čajkovskij Sinfonia n. 4

www.santacecilia.it

biglietti da €19 a €52

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