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Programmazione dicembre 2021 Teatro Puccini di Firenze

  • Martedì 30 novembre e mercoledì 1 dicembre ore 21.00

Best Sound presenta

DRUSILLA FOER

ELEGANZISSIMA

il recital 

di e con Drusilla Foer

e con Loris di Leo – pianoforte

Nico Gori – clarinetto e sax

direzione artistica Franco Godi

distribuzione SAVA’

Il recital scritto e interpretato da Drusilla Foer, in una nuova versione aggiornata, prosegue il suo viaggio raccontando gli aneddoti tratti dalla vita straordinaria di Madame Foer, vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa, e costellata di incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile. In Eleganzissima, essenziali al racconto biografico sono le canzoni, che Drusilla interpreta dal vivo accompagnata dai suoi musicisti.

Il recital, ricco di musica, svela un po’ di lei: familiare per i suoi racconti così confidenziali e unica, per quanto quei ricordi sono eccezionali e solo suoi. Il pubblico si trova coinvolto in un viaggio nella realtà così poco ordinaria di un personaggio realmente straordinario, in un’alternanza di momenti che strappano la risata e altri dall’intensità commovente.

La produzione è della Best Sound di Franco Godi, compositore per la pubblicità, per la tv e per il cinema fin dagli anni ’60, nonchè scopritore e artefice dell’hip hop di successo in Italia dagli anni 90 a oggi.

Drusilla Foer, cantante, attrice e autrice, è da tempo un’icona di stile. Personaggio irriverente e antiborghese, si presta spesso a sostegno di cause sociali importanti. Posa per fotografi, stilisti e artisti di prestigio internazionale. Frequenta con successo televisione e cinema, diventando in breve una star di culto anche sul web.  

I settore € 30,00 / II settore € 25,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Giovedì 2 dicembre ore 21.00

ANDREA MUZZI

ALL’ALBA PERDERÒ

di Andrea Muzzi e Marco Vicari

Cosa ha spinto il pugile Eric Crumble a salire sul ring 31 volte e a subire 31 ko di fila? E perché il samoano Trevor Misapeka, 130 kg di pesantezza, ha accettato di correre contro la sua volontà (e la sua stazza) i 100 m alle Olimpiadi del 2001? Perché il giovane bassista Stuart Sutcliffe ha abbandonato dopo soli due anni un complessino di Liverpool che riteneva senza futuro (dallo strano nome “Gli scarafaggi”)? E perché Giancarlo Alessandrelli, portiere di riserva della Juventus negli anni 70′, dopo 10 anni di “onorata” panchina, scende finalmente in campo e in soli 20 minuti riesce a prendere 3 gol? Raccontando una comicissima serie di “perdenti illustri” che, loro malgrado, hanno fatto la storia dello sport, dello spettacolo e dell’arte, lo spettacolo affronta con ironia e leggerezza l’ultimo tabù della nostra società: il fallimento. Considerato come un semplice fatto negativo, il “perdere” è in realtà la chiave per affrontare le sfide e preparare le vittorie del proprio futuro.

Portando l’esempio paradossale dei tanti che sono entrati nel “Guinness dei falliti”, lo spettacolo è un esilarante inno alla vita, a coloro che non hanno smesso mai di “provarci”, a quelli che non si sono mai arresi. Perché il segreto della vittoria è in primis accettare la propria paura di perdere e saperla gestire.

Posto unico numerato € 15,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Venerdì 3 e sabato 4 dicembre ore 21.00

Una produzione Società per Attori e Accademia Perduta Romagna Teatri in collaborazione con Lucca Comics & Games

CLAUDIO CASADIO

L’ORESTE quando i morti uccidono i vivi

di Francesco Niccolini

illustrazioni Andrea Bruno

scenografie e animazioni Immaginarium Creative Studio

regia Giuseppe Marini

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro, perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. 

Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terri­bili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la par­tenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come co­smonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici. 

Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, parla sempre. Parla con i dotto­ri, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronauti­co di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista. 

“L’Oreste” è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non fa sconti ed è impietosa. E che qualche volta è più difficile andare da Imola a Lucca, che da Imola sulla Luna.

I settore € 20,00 / II settore € 15,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Martedì 7 dicembre ore 21.00

Una produzione Fabrica

ASCANIO CELESTINI

I PARASSITI un diario nei giorni del Covid-19

reading di Ascanio Celestini

alla fisarmonica Gian Luca Casadei

“Siamo stati presi di sorpresa dalla pandemia, ma l’abbiamo interpretata. Ci hanno mostrato la fotografia del parassita e anche i numeri, le carte geografiche che cambiano colore con la diffusione del virus e i grafici. Abbiamo un’idea razionale della malattia. La gestiamo così bene che qualcuno la sta persino negando. Ma quel numero così alto di morti ci ha disorientato. E all’inizio abbiamo pensato che fosse proprio il numero, la quantità. E invece è una questione di qualità. Non siamo più preparati per la morte. I cadaveri non ci fanno una grande impressione. Non ci perturbano più di tanto. Ma siamo sconvolti dal nulla che se li porta via. Non sappiamo che fare. E se ci tolgono il corpo del defunto siamo completamente spaesati. Mia madre e mia nonna avrebbero messo in moto tutta una serie di riti piccoli e grandi, consapevoli e inconsapevoli. Avrebbero saputo cosa cucinare e come, cosa bere e mangiare, chi chiamare e quali parole dirgli, come e dove e quando pregare. Noi no. Noi abbiamo bisogno delle cose materiali. Senza il corpo del morto restiamo immobili con la testa vuota. Così mi sono messo a raccontare e a scrivere. A fare qualcosa che non avesse un corpo. Perché il lutto è immateriale come la memoria, le parole, i sogni.”

I settore € 20,00 / II settore € 15,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Venerdì 10 e sabato 11 dicembre ore 21.00

Una produzione Infinito srl in coproduzione con Argot Produzioni

LODO GUENZI

UNO SPETTACOLO DIVERTENTISSIMO CHE NON FINISCE ASSOLUTAMENTE CON UN SUICIDIO

di Nicola Borghesi e Lodo Guenzi

consulenza drammaturgica Daniele Parisi e Gioia Salvatoriregia di Nicola Borghesi
Uno spettacolo che nasce da un’amicizia lunga venticinque anni su trentacinque, quella tra Lodo Guenzi e il regista Nicola Borghesi.

Partendo da nessuna idea precisa né un piano, i due hanno lavorato sull’autobiografia di una persona abbastanza famosa, Lodo, il che la rende da una parte potenziale oggetto di interesse per un numero maggiore di persone, dall’altra aumenta la diffidenza per il genere, dall’altra ancora permette di vedere dall’interno posti, come Sanremo o X-Factor, che di solito si vedono nella loro versione confezionata per il pubblico. Dall’unione di questi tre dubbi nasce “Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio”.

Il percorso di una persona attraverso la fama, parola quanto mai controversa, può diventare una parabola nella quale più persone possono riconoscersi: la vita delle persone, generalmente, consiste nel sopravvivere lasciandosi dietro macerie. Tutto questo è terribile, ma fa anche ridere. La parte che fa ridere è quella non ancora del tutto compromessa con un sistema tarato per appiattire tutto, per rendere tutto omogeneo e inoffensivo. Mentre il successo, che da fuori sembra spensierato e piacevole, da dentro è terribile come tutto il resto, anche se in modo diverso.

E poi, infine, c’è il teatro. Quello spazio e quel tempo in cui tutto quello che generalmente nel mondo dello spettacolo deve essere compresso e semplificato, può trovare spazio. Quel luogo in cui non si va solo avanti, ma si sta anche volentieri fermi o addirittura, si torna indietro a cercare qualcosa di prezioso che abbiamo smarrito. Quella cosa per cui, alla fine, di vivere, ne vale la pena.

I settore € 15,00 / II settore € 12,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Martedì 14 e mercoledì 15 dicembre ore 21.00

Una produzione Archètipo 

FULVIO CAUTERUCCIO

CUORE

di Sergio Casesi 

regia Fulvio Cauteruccio

e con Flavia Pezzo

Cuore di Sergio Casesi, un monologo dedicato al Capitano della Fiorentina Davide Astori. 

La vicenda che si racconta non vuole essere un de profundis della figura del calciatore ma, attraverso di lui, vuole rappresentare un punto di partenza per viaggiare nel mondo del calcio e dei suoi campioni e per plaudire alla felicità e alla gioia che questo sport regala a milioni di persone. 

Il protagonista è accompagnato da un silenzioso Gaetano Scirea, con il quale, oltre a parlare della vera essenza del calcio, arriva a riflettere sul peso del tempo e sul desiderio spasmodico di ogni essere umano di fermarlo. 

Gli stadi delle tante città italiane, i luoghi di vita dei giocatori e del pallone, appaiono dotati di un’anima profonda e sempre diversa, a seconda della geografia, del pubblico e delle architetture. In un sogno premonitore che il protagonista racconta, si incontra una donna (l’angelo della morte) e si arriva fino alle stanze dell’Ospedale Pediatrico Meyer, dove un bambino vive brevi momenti di gioia e di speranza, attraverso il rapporto privilegiato che crea con il calciatore: un piccolo spazio di felicità. 

Nella vita reale non si ha il potere purtroppo di fermare il tempo, come sul campo di calcio si può fermare un attaccante portandolo verso il fallo laterale per indurlo a sbagliare, ma ci si può forse concedere l’illusione di “difendersi dal tempo”.

Posto unico numerato € 15,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Giovedì 16 dicembre ore 21.00

Una produzione SEIF- Società Editoriale il Fatto S.p.A.

ANDREA SCANZI

IL CAZZARO VERDE – RITRATTO SCORRETTO DI MATTEO SALVINI

di Andrea Scanzi

Chi è davvero Matteo Salvini? Ce lo racconta Andrea Scanzi, col suo stile ironico e irriverente. Salvini appare qui non come il “nuovo fascista”, bensì – per dirla con Montanelli – come uno sbilenco “guappo di cartone”. E i guappi, spesso, li smascheri col sorriso. Scanzi tratteggia le caratteristiche salienti di un politico tutto chiacchiere e distintivo. C’è la critica seria e c’è la satira, che colpisce uno statista che si definì da solo “nullafacente”.
Il Salvini di Scanzi è un leader bislacco che vive in tivù e fa “disobbedienza civile” con le merendine. Beve mojito al Papeete. Posta foto mentre si ingozza. Cita De André senza averci capito nulla. E ha l’ardire di definirsi “nuovo”, quando in realtà è il politico più vecchio della cosiddetta Terza Repubblica.

Sono validi i biglietti acquistati per la replica di aprile 2020

I settore € 25,00 / II settore € 20,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Sabato 18 e domenica 19 dicembre ore 21.00

Una produzione Fortebraccio Teatro / Compagnia Lombardi-Tiezzi 

ROBERTO LATINI (premio UBU 2017 miglior attore o performer)

CANTICO DEI CANTICI

adattamento e regia Roberto Latini 

musiche e suoni Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 ‘Miglior progetto sonoro o musiche originali’) 

luci e tecnica Max Mugnai 

Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. 

Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. 

Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano. 

Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. 

Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. 

Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme. 

I settore € 20,00 / II settore € 15,00

(esclusi diritti di prevendita)

  • Da giovedì 30 dicembre a domenica 2 gennaio ore 21.00 (31 dicembre ore 22.00 / riposo sabato 1/1)

Katia Beni e Anna Meacci

CONTROMANO

se non andavamo da nessuna parte, come abbiamo fatto a sbagliare strada?

Non puoi mancare. Per provare a chiudere in bellezza un capitolo oscuro dell’umanità. Per ritrovarsi, resistendo con ironia e dissacrazione a qualunque avversità. Katia Beni e Anna Meacci con il loro show, condotto rigorosamente CONTROMANO, ci accompagneranno verso il 2022, improvvisando e coinvolgendo il pubblico fino al brindisi di Mezzanotte. Due attrici comiche, dal talento e dall’energia irrefrenabili, che riescono a spazzar via qualunque cliché, rendendo credibile l’improbabile. Un mix di rigore e follia totalmente unici, per un recital carico di energia. Un rito collettivo di sopravvivenza che punta dritto al cuore, nella speranza in un futuro migliore. Per tutte e tutti! 

I settore € 20,00 / II settore € 15,00

31 dicembre I settore € 40,00 / II settore € 35,00

(esclusi diritti di prevendita)

Gli spettacoli andranno in scena nel rispetto delle norme Anti-Covid 2019

La biglietteria è aperta ogni giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

Biglietti in vendita nel circuito regionale Box Office/Ticketone

Acquisto on line su www.teatropuccini.it

INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

Teatro Puccini 

Via delle Cascine 41 

50144 Firenze 

www.teatropuccini.it – info@teatropuccini.it – www.facebook.com/teatro.puccini

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