Un balletto senza trama, un balletto in cui tutto sembra immobile, ma tutto cambia, un balletto che racconta di uomini e di donne: Forsythe / Inger / Blanc, è il trittico dedicato alla danza contemporanea in scena al Teatro dell’Opera di Roma 25 febbraio, ore 20, al 3 marzo, che inanella tre creazioni di tre maestri della danza contemporanea.
Un appuntamento introdotto dal 2015 da Eleonora Abbagnato e che in questi giorni è stata riconfermata per altri tre anni alla direzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma confermando la qualità e la continuità del suo lavoro.
“Sono onorata di poter proseguire il percorso iniziato dal 2015 portato avanti con molta fatica, ma che mi regala tante soddisfazioni – ha dichiarato la Direttrice – è in piena costruzione il repertorio del futuro del nostro Corpo di Ballo. Ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone che conosco da tanti anni. Sicuramente è una persona che si pone artisticamente sulla linea di quello che abbiamo iniziato assieme a Carlo Fuortes, il progetto di portare nuove produzioni e nuovi nomi di grandi coreografi che entrino nel repertorio.
Posso continuare il lavoro con i danzatori giovani per arricchire il repertorio: la continuità è una grande ricchezza in questo momento, dopo quello che abbiamo vissuto con la pandemia”.
Protagonisti della serata saranno il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e come interpreti principali l’étoile Susanna Salvi, i primi ballerini Claudio Cocino, Michele Satriano e Alessio Rezza che danzeranno sulle musiche su base registrata.
Apre la serata Herman Schmerman del geniale William Forsythe sulle musiche composte appositamente da Thom Willems: creato nel 1992, è un balletto praticamente senza trama diviso in due atti, un vero e proprio esercizio di stile con i costumi disegnati da Gianni Versace.
“La prima volta che ho ascoltato la frase Herman Schmerman – le parole di Forsythe – è stata nel film Il mistero del cadavere scomparso con Steve Martin. A mio parere è un titolo affascinante che non significa nulla. Anche questo balletto non significa nulla. È un pezzo sulla danza molto divertente. Si tratta unicamente di ballerini con talento che danzano, e questo è un bene, no?”. Il balletto, in prima romana, come le luci di Tanja Rühl e William Forsythe, è stato ripreso da José Carlos Blanco Martínez.
“È un balletto molto, molto difficile, molto tecnico e molto faticoso: i ballerini danzano per loro stessi e per il pubblico – commenta Blanco Martínez – La musicalità stessa è difficilissima nella sua velocità”.
Si prosegue con Walking Mad creato dallo svedese Johan Inger nel 2001, ripreso da Yvan Dubreuil, con le luci di Erik Berglund, scene e costumi dello stesso Inger, e già proposto a Roma nel marzo 2018, importante da riprendere in teatro dopo la pandemia. In scena un muro che divide, ma che offre inaspettati spiragli di comunicazione sulle note del Bolero di Ravel e di Für Alina di Pärt, “Walking Mad è un viaggio pieno di sorprese e di svolte inattese. – spiega Inger – è un cerchio. Alla fine si ritorna all’inizio, ma qualcosa è cambiato, nello spirito, nell’energia. Siamo andati da qualcosa di colorato a qualcosa di grigio, di statico”.
La nuova sfida è la prima assoluta di From Afar, nuova creazione per il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera commissionata a Nicolas Blanc su musica di Ezio Bosso, i primi due movimenti della Sinfonia No.1 Oceans.
“L’idea dell’omaggio a Ezio Bosso nasce durante la pandemia su richiesta di Eleonora Abbagnato – spiega Blanc – Mi sono ispirato a questa musica innovativa per racontare una storia in due atti con un nutrito gruppo di danzatori sul palco. Punto di partenza è un viaggio, un naufragio interiore ed esteriore di un uomo e di una donna per raccontare presenza e assenza, vicinanza e distanza”. Le scene sono di Andrea Miglio, i costumi di Anna Biagiotti, le luci di Fabrizio Marinelli.
“Quelle del trittico sono le serate più difficili per noi e per il pubblico romano – conferma la Abbagato – si tratta di coreografie piacevoli, ma con molte difficoltà: molti dei nostri ballerini si stanno affermando ed è importante valorizzarli. È un momento emozionante, una serata fortemente voluta in cartellone che segna l’evoluzione costante dei nostri ballerini e che affianca ai titoli del repertorio classico, coreografie di danza contemporanea con l’intento non solo di affinare le qualità interpretative del corpo di ballo, ma anche di educare il pubblico”.
Al centro dell’attenzione, anche il momento di difficoltà della danza in Italia e la necessità di riformare i corpi di ballo in un momento in cui sembra che anche la politica sia sensibile al problema.
“Esiste certamente una struttura penalizzante dell’impianto della normativa che abbiamo in Italia, il problema è stato posto e adesso siamo in una dimensione di ascolto con la prospettiva che si ricompongano i corpi di ballo – conferma Giambrone – I Teatri devono comunque rispettare le strutture di bilancio e va studiato un percorso per recuperare i corpi di ballo nel nostro Paese, ma la danza non è la cenerentola dell’arte”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Abbagnato, orgogliosa, nonostante le difficoltà, di aver formato un vero Corpo di Ballo formato da oltre sessanta elementi.
“Le difficoltà che vivono i corpi di ballo arrivano da lontano: facendo i conti con gli errori del passato dobbiamo salvare la danza del futuro, indire concorsi, fare contratti, puntare sui ballerini validi, ampliare il repertorio”.
“Torna la serata del trittico, una grande scommessa che ha saputo far crescere il Corpo di ballo – conferma il Sovrintendente – e torna l’anteprima tutta dedicata ai giovani. Ho seguito tutta la carriera di Eleonora che conosco da molto tempo e l’ho riconfermata con piacere. Stiamo già lavorando sulla prossima stagione, ma intanto godiamoci questo spettacolo bellissimo con un corpo di ballo straordinario”.
Dopo la “prima” di venerdì 25 febbraio, ore 20.00, l’“Anteprima Giovani” giovedì 24 febbraio (ore 19.00) riservata ai minori di 26 anni, Forsythe / Inger / Blanc torna in scena sabato 26 (ore 18.00) e domenica 27 febbraio (ore 16.30), martedì 1 (ore 20.00), mercoledì 2 (ore 20.00) e giovedì 3 marzo (ore 20.00). Prevista anche la matinée di mercoledì 2 marzo (ore 11.00) riservata alle scuole. Per informazioni: operaroma.it
Fabiana Raponi