Regia di Ermanno Rovella
Spettacolo vincitore della “X Borsa Alfonso Marietti” indetta dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano e inserito nel progetto Teatro nei Rifugi
Lidia è una donna italiana, una contadina, una poveretta, vissuta a cavallo della prima guerra mondiale. È una levatrice e come sua madre prima di lei viene accusata di essere masca, sarebbe a dire, per quanto non sia totalmente esatto, strega.
La storia di Lidia raccoglie tante altre storie di donne che come lei hanno dovuto arrangiarsi per vivere, di donne il cui mondo cominciava col paese e finiva dove iniziava il bosco e dove il prete era la voce dell’autorità, della verità e soprattutto di Dio. Recupera la memoria storica di un mondo che a ben pensarci non è poi così distante, è il mondo delle nostre bisnonne, dove la fede e la superstizione si mescolano, la fatica è tanta, i figli muoiono perché è così che capita e a sei anni sei tenuto a contribuire al lavoro della famiglia, a quattordici sei un adulto, a sedici sei da maritare.
La storia di Lidia nasce, e non c’è punto più distante, dalla tragedia delle Baccanti. Tra la figura della menade e il recupero dei miti della strega dell’arco alpino, dal Piemonte al Friuli, indaga la condizione di repressione della donna che nello slancio irrazionale, ferino, trova la sua liberazione necessariamente dolorosa. Lidia è una storia che parla di libertà.
31 Marzo – 1, 2 Aprile ore 20,30
Domenica 3 Aprile ore 17,30
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