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Matilda de Angelis a Bologna: arte e leggenda

Venerdì 13 maggio al MAMbo Bologna

Venerdì 13 maggio 2022, alle ore 16, presso il Museo d’Arte Moderna di Bologna MAMBO, Matilda De Angelis presenta, in una maratona esclusiva, le sei puntate della serie televisiva, produzione originale Sky Arte, Il mio nome è leggenda, ideata e realizzata da Bottega Finzioni. Poi renderà omaggio a Giorgio Morandi visitando le sale del Museo e il leggendario studio del Maestro in via Fondazza.

A chi si è ispirato George Lucas quando ha creato Indiana Jones? E Mary Shelley dove ha tratto ispirazione per la figura del dottor Frankenstein? O ancora: da quale strano angolo di mondo è sbucato un personaggio come Zorro?

A queste domande ha provato a rispondere l’attrice Matilda De Angelis con i racconti fatti nelle sei puntate de Il mio nome è leggenda, la produzione ideata e realizzata da Bottega Finzioni in collaborazione con il Comune di Bologna e Bologna Welcome, che ha debuttato a dicembre 2021 su Sky Arte, molto apprezzata dal pubblico e dagli addetti ai lavori.

La serie (ancora disponibile On Demand e in streaming su Now) è stata ideata e scritta da Michele Cogo e dagli ex-allievi di Fondazione Bottega Finzioni Gianmarco Guazzo (che firma anche il programma), Alberta Lepri e Silvia Pelati, per la regia di Antonio Monti e la produzione esecutiva di Giuseppe Cassaro (anche loro co-autori del format).

Matilda De Angelis, nuova stella del cinema italiano, è stata la compagna ideale per raccontare questo viaggio e l’origine di questi “miti d’oggi”, che sono stati approfonditi dagli interventi del mass-mediologo Roberto Grandi.

Dalle 16 alle 20 la proiezione delle 6 puntate del programma presso la Sala Conferenze del Mambo. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

La proiezione sarà preceduta da un saluto del sindaco Matteo Lepore, del direttore del Mambo Lorenzo Balbi, di Silvia Muntoni (responsabile editoriale del progetto per Sky Arte). Oltre a Matilda De Angelis interverranno anche Michele Cogo (autore del programma e direttore di Fondazione Bottega Finzioni), il regista Antonio Monti, e il produttore Giuseppe Cassaro. L’incontro sarà introdotto e moderato da Roberto Grandi.

In questa occasione Matilda De Angelis, dopo avere reso omaggio alle sei leggende della serie televisiva, renderà omaggio a una settima leggenda, Giorgio Morandi.

Giorgio Morandi è infatti una leggenda nel mondo dell’arte. Uno dei più noti e importanti artisti, non solo italiani, del secolo scorso. Un artista a cui in questi ultimi anni sono state dedicate tante mostre in diverse capitali dell’arte del mondo: Seul, Tokyo, Mosca, Stoccolma, Bilbao e, fino al mese scorso, Sao Paolo e Madrid. È l’artista il cui valore commerciale è cresciuto di più nell’ultimo decennio, alle aste di Sotheby’s i suoi quadri si mantengono costantemente sopra il milione di euro. È l’artista a cui Bologna vuole dedicare un nuovo Museo Monografico in una palazzina appena acquisita.

Giorgio Morandi è diventato leggenda, a differenza di quelli della serie televisiva, senza essersi ispirato ad altri che a se stesso, senza avere realizzato imprese mirabolanti e senza avere utilizzato i mezzi di comunicazione di massa o il cinema per affermarsi.

Morandi è diventato leggenda non muovendosi mai da Bologna, città natale sua, così come di Matilda De Angelis, tranne i mesi di vacanza nella sua casa di Grizzana, nell’Appennino Bolognese. È diventato leggenda isolandosi dai movimenti artistici del suo tempo e dipingendo in continuazione pochi soggetti: bottiglie, vasi con fiori finti, ciotole e il paesaggio dell’Appennino.

È diventato leggenda ripetendo sempre gli stessi temi, approfondendo le forme, le luci, i riflessi, le sfumature. Sempre uguale e sempre diverso.

A questa leggenda dell’arte Matilda De Angelis si avvicinerà visitando le opere del Museo Morandi, al secondo piano di MAMbo e, soprattutto, visitando la casa del Maestro in Via Fondazza 36. In particolare, il suo studio con i vasi, le bottiglie, le conchiglie e i modelli di studio collocati nel posto in cui li ha lasciati nel 1964, l’anno della morte.  All’interno di questo piccolo studio, pieno di oggetti e di memoria, non si guarda la leggenda, ma si entra nella leggenda di Giorgio Morandi.

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