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Castello di Santa Severa, Caterina Guzzanti e Arianna Gaudio in “La scoria infinita” / Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Caterina Guzzanti e Arianna Gaudio in "La scoria infinita" / Antonio Rezza e Flavia Mastrella in Fratto _ X martedi 26 e mercoledi 27 luglio Castello di Santa Severa

“SOTTO IL CIELO DEL CASTELLO DI SANTA SEVERA”

musica, teatro, sport, appuntamenti a contatto con la natura

e tanto altro

www.castellodisantasevera.it

martedi 26 luglio 2022 ore 21,00

Caterina Guzzanti e Arianna Gaudio

La scoria infinita

di Arianna Gaudio

con la partecipazione di Federico Vigorito

mercoledì 27 luglio 2022 ore 21,00

Antonio Rezza e Flavia Mastrella

in

Fratto _ X

Sotto il Cielo del Castello di Santa Severa“, rassegna promossa dalla Regione Lazio e organizzata dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio, presenta, martedi 26 luglio, Caterina Guzzanti e Arianna Gaudio in, La scoria infinita, di Arianna Gaudio con la partecipazione di Federico Vigorito. Mercoledi 27 luglio, Antonio Rezza e Flavia Mastrella in Fratto_X .

LA SCORIA INFINITA è un libro, è un podcast, ed ora è un live show.LA SCORIA INFINITA è una commedia dei luoghi comuni, liberamente tratto da fatti realmente accaduti. Caterina Guzzanti, Arianna Gaudio e Federico Vigorito portano a Santa Severa il podcast di successo tratto dall’omonimo libro di Arianna Gaudio, edito da Le strade bianche di stampa alternativa, prodotto da Cristina Spinelli e Emanuela Semeraro per Lungta Film.I testi nascono dall’immaginazione fervida dell’autrice, applicata allo stile di vita che lei conduce per vari motivi e lunghi periodi, variando da un pendolarismo misterioso e imprevedibile all’occupazione altruista di varie case, e poi ancora la condizione di figlia, sorella, moglie, zia, amica, amico, attrice, ballerina. Arianna è narratrice di creature che prendono vita e si muovono, variopinte, disarmanti e micidiali, e fotografa divertita e serafica i personaggi che incontra nei loro habitat più selvaggi: l’autobus, il supermercato, il regionale, l’area cani, dove ignari o non curanti danno il meglio e il peggio di sé.

Antonio Rezza e Flavia Mastrella in Fratto_X.E con Ivan Bellavista (mai) scritto da Antonio Rezza habitat di Flavia Mastrella.

Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar sé stessi c’è sempre da imparare. Ma chi imita sé stesso è la cancrena nell’orecchio di chi ascolta. E marcisce l’ambizione. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Forma e demenza non viaggiano mai sole. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno, essere antropomorfo con le braccia malformate dal compromesso elettorale. La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare.

E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. E si lamenta del suo poco parlare con la voce che lo fa parlare. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Applausi a chi ha ben poco da inchinare. Rarefatta dalla santità, Rita da Cascia oltraggia la provenienza, si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Il lottatore di sumo desume che dedurre è un eccesso. Sindoni a confronto con cartoni animati redentori. Guerrieri di ritorno da niente e specchi carnefici a mettere parole in bocca allo specchiato.

Il Castello, di proprietà della Regione Lazio, è gestito da LAZIOcrea in collaborazione con il Comune di Santa Marinella e Coopculture.

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