LE LACRIME DELLA DUSE
Si avvia al termine il ciclo di incontri Artigiani di una tradizione vivente nell’ambito del progetto Le lacrime della Duse – Il patrimonio immateriale dell’attore.
Il progetto – di grande valore artistico – nato per recuperare l’antica cultura artigiana del teatro che punta a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale dei saperi teatrali, dopo il primo ciclo di formazione teatrale e drammaturgica per giovani attori under 35 curata da Glauco Mauri, inaugura ora il secondo step dedicato agli “Artigiani della tradizione vivente”, un ciclo di incontri con grandi attori e attrici della tradizione teatrale condotti da Guido Di Palma. Dopo gli appuntamenti con Umberto Orsini e Isa Danieli, e Gabriele Lavia e Alessandro Serra, il progetto si conclude con Mimmo Cuticchio e poi Lino Musella.
I ultimi appuntamenti vedranno infatti protagonisti: venerdì 1° dicembre ore 16:00 Mimmo Cuticchio (Teatro Ateneo) e Lino Musella (4 dicembre ore 16:00 – Vetrerie Sciarra).
Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore, curato dalla Compagnia Mauri Sturno, è un progetto finanziato dal MIC ed ha coinvolto l’Università di Roma La Sapienza che fornisce il supporto logistico e una consulenza culturale attraverso il CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma, diretto dal Prof. Guido di Palma.
Come nasce l’idea? Nel 1954 durante una tournée in Sud America Memo Benassi, allievo devoto della Duse che con lei interpretava Oswald negli Spettri di Ibsen, si accorse che il giovane Glauco Mauri, neo diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lo spiava dalle quinte. Qualche giorno dopo lo chiamò in camerino. Il vecchio attore che a 63 anni aveva appena interpretato Osvald disse al giovane attore: “Vorrei che tu tenessi questa giacca con cui recitavo Osvald. Ora non posso più indossarla, mi viene stretta”. Il giovane attore, stupito, ringrazia commosso ma sull’uscio della porta viene fermato. Benassi si alza e dice: “Tienila da conto. Vedi questa spalla? Qui la Duse versava le sue lacrime”. Era un gesto antico legato alla tradizione. Era il riconoscimento che l’invisibile artigianato del vecchio attore aveva trovato un erede. In una sorta di rituale di passaggio di consegne, la giacca è in seguito stata donata da Glauco Mauri a Roberto Sturno, scomparso il 22 settembre di quest’anno.
Le attività sono ad ingresso gratuito.
A questo link è possibile prenotare
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdCLfa2Pcjjr1hTjeGJ3so-AzUnWWK24AMqQBKsOShK-iH_zA/viewform?pli=1
Il patrimonio immateriale dell’attore
Progetto a cura della Compagnia Mauri Sturno
finanziato dal MIC, con il supporto dell’Università di Roma La Sapienza
consulenza culturale del CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma,
diretto dal Prof. Guido di Palma.
Ciclo di incontri Artigiani di una tradizione vivente
Prossimi appuntamenti
venerdì 1° dicembre ore 16:00 Mimmo Cuticchio (Teatro Ateneo)
lunedì 4 dicembre ore 16.00 Lino Musella (Vetrerie Sciarra)