Benedetta Torre, giovane soprano genovese da qualche stagione all’attenzione del mondo dell’opera, debutta come Bettina nella nuova produzione dell’opera buffa ”Lo sposo di tre, e marito di nessuna” di Luigi Cherubini, in scena nel nuovo auditorium del Teatro del Maggio di Firenze dal 2 gennaio all’8 febbraio, con la regia di Cesare Lievi e la direzione di Diego Fasolis. Nel cast figurano Sara Blanch, Ruzil Gatin, Fabio Capitanucci, Arianna Vendittelli, Alessio Arduini e Giulio Mastrototaro. Composta da Cherubini per Venezia, dove debuttò con successo al Teatro San Samuele nel novembre del 1783, l’opera è un divertissement pieno di verve musicale e brio.
Benedetta Torre ha dichiarato: “Lo sposo di tre, e marito di nessuna, due atti buffi di Cherubini, si stanno rivelando per me – che qui canto come Bettina – un’autentica scoperta. Da libretto Bettina è una “cantatrice di strada” che insieme a Folletto, suo compagno di avventure, si arrangia mettendo su spettacolini per racimolare soldi o tentando di entrare nelle grazie del primo danaroso di turno. Per riuscire nell’intento, non tralascia di usare le sue doti seduttive, sfruttando il suo fascino con consapevolezza… e questo le piace anche, devo dire. In questa messa in scena del Teatro del Maggio, grazie alla regia di Cesare Lievi e all’idea che abbiamo costruito insieme del personaggio, ho avuto modo di sfruttare alcuni momenti, sia durante le arie, soprattutto la prima, sia in alcuni recitativi, per evidenziare la difficoltà e la pesantezza del dover vivere così, sempre “vendendosi” e arrangiandosi come si può per sopravvivere. Lei vive tutto ciò quasi come un destino: non è una nobile, questa è la sua situazione da sempre e ha imparato a fare bene quello che fa, anche se chiaramente avrebbe voluto una vita diversa.
Questa lettura rende il personaggio di Bettina molto più dinamico e profondo, le dà una storia. In questo senso il suo carattere si arricchisce ancora di più se si analizza il suo rapporto con Folletto: da una come lei, di primo acchito così sbarazzina e anche sensuale, ci si aspetterebbe una tresca direi navigata con il suo “partner in crime”, invece lui è innamorato di lei e aspetta desideroso che ceda, lei gli vuole bene, ma lo tiene al suo posto finché non arriverà il momento giusto, cioè la fine dell’opera in cui tutti i personaggi si sposeranno tranne uno, il grottesco Don Pistacchio, di fatto lo sposo di tre e marito di nessuna, caduto nel comico tranello architettato dagli altri personaggi. È un’opera divertente che sprizza parecchia musicalità e ricorda un Mozart all’italiana. Con il Maestro Fasolis abbiamo lavorato molto sulle dinamiche e sullo stile, rendendo teatrale anche l’intenzione nel porgere canto, a supporto del movimento scenico; è stato un lavoro davvero raffinato e arricchente.
Il nuovo auditorium dedicato al Maestro Mehta, sul cui palco prenderà vita l’opera di Cherubini dal 22 gennaio all’8 febbraio, è perfetto per questo tipo di repertorio, in cui l’orchestra è ridotta negli elementi e si può sfruttare una sala più piccola rispetto a quella storica del Teatro del Maggio. L’acustica è eccezionale e ci permette di dare risalto a tutti i colori e alle sfumature dei quali è piena l’opera”.
Benedetta Torre, soprano, nata a Genova nel 1994, ha intrapreso appena ventenne una carriera internazionale. Dopo avere iniziato gli studi di pianoforte e di canto nella sua città, si perfeziona con il soprano Barbara Frittoli.
Nell’estate del 2015 ha partecipato alla Riccardo Muti Opera Academy come Alice nel Falstaff, nell’ottobre dello stesso anno ha debuttato come Amelia in Simon Boccanegra all’inaugurazione della stagione del Carlo Felice di Genova, con la direzione di Stefano Ranzani. Nel dicembre dello stesso anno è stata Mimì ne La Bohème del Ravenna Festival, con la regia di Cristina Mazzavillani Muti. L’anno successivo è stata ancora Mimì al Teatro del Giglio di Lucca. Nel 2017 ha debuttato in L’Elisir d’amore nei panni di Adina al Teatro Carlo Felice e in agosto ha partecipato all’Aida al Festival di Salisburgo nel ruolo della Sacerdotessa, sotto la direzione di Riccardo Muti. Sempre nel 2017 è stata ancora Mimì nel circuito marchigiano con la regia di Leo Muscato e la direzione di Matteo Beltrami. Nel 2018, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha interpreta il ruolo di Arianna nel Minotauro inaugurale di Silvia Colasanti con la direzione di Jonathan Webb e quello di Marguerite nell’oratorio drammatico Jeanne d’Arc au bûcher di Honegger, vicino a Marion Cotillard nei panni di Jeanne d’Arc e con la direzione di Jérémie Rhorer.
Fra gli impegni più recenti spiccano l’inaugurazione della stagione concertistica 2018/2019 al Petruzzelli di Bari con lo Stabat Mater di Poulenc, il debutto all’Opera di Roma nel ruolo di Susanna nella nuova produzione de Le nozze di Figaro di Graham Vick sotto la bacchetta di Stefano Montanari, il debutto come Lauretta in Gianni Schicchi al Teatro Carlo Felice di Genova con la regia di Rolando Panerai, Requiem di Mozart con la Chicago Symphony Orchestra e la Missa Defunctorum di Paisiello al Duomo di Pavia e al Maggio Musicale Fiorentino, entrambe sotto la direzione di Riccardo Muti. Nel 2019 ha cantato nello Stabat Mater di Boccherini con I Solisti Veneti. Quindi ha debuttato con successo al Festival della Valle d’Itria nel ruolo di Carolina nel Matrimonio segreto di Cimarosa, regia di Pier Luigi Pizzi e direzione di Michele Spotti. Nell’autunno dello stesso anno ha debuttato al Festival di Glyndebourne cantando nel ruolo di Adina in L’elisir d’amore, anche in tournée con la stessa produzione in varie città inglesi.
Agli inizi del 2020 è stata di nuovo Adina al Tiroler Festspiele Erl, sotto la direzione di Sesto Quatrini. Subito dopo, nel mese di febbraio, ha debuttato all’Opera di Roma come Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi sotto la direzione di Daniele Gatti e con la regia di Denis Krief. La chiusura dei teatri a causa della pandemia la provocato la cancellazione dell’opera inaugurale del Maggio Musicale Fiorentino, Lo sposo di tre e marito di nessuna di Cherubini oltre che de La Bohème al Comunale di Bologna. A fine 2020 canta Haendel e Vivaldi all’Abbazia di Carceri (Padova) nel concerto di Natale dei Solisti Veneti e per la prima volta nella Petite Messe Solennelle al Teatro di San Carlo.
Nel 2021 ha debuttato come Despina al Maggio Musicale Fiorentino con la direzione di Zubin Mehta (poi ripresa anche in estate, sotto la direzione di Adam Fisher) quindi ha cantato la parte della Sacerdotessa nell’Aida diretta da Muti all’Arena di Verona, a seguire è stata Mimì al Teatro Comunale di Bologna in La Bohème con regia di Graham Vick e direzione di Francesco Ivan Ciampa e Musetta al Teatro San Carlo in una nuova produzione di Emma Dante e con la direzione musicale di Juraj Valčuha. Nel novembre 2021 ha debuttato al Teatro alla Scala cantando come Adina in L’Elisir d’amore.
Tra i primi impegni del 2022 spiccano il “Concerto di Capodanno” a Firenze con l’Orchestra della Toscana diretta da Francesco Ivan Ciampa, il debutto nell’opera di Cherubini Lo sposo di tre, e marito di nessuna che il Teatro del Maggio propone dopo l’annullamento del 2020, la presenza nel Trittico di Puccini al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles e di nuovo al Teatro del Maggio come Susanna in Le nozze di Figaro con la direzione di Zubin Mehta.
INFO:
https://www.maggiofiorentino.com/events/lo-sposo-di-tre-e-marito-di-nessuna