Nuova produzione Teatro alla Scala
Balletto in tre atti (quattro scene)
Libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale
Coreografia
Marius Petipa (1898)
Ricostruzione della coreografia e messa in scena
Sergej Vikharev
Musica
Aleksandr Glazunov
Direttore
Michail Jurowski
Scene originali
Orest Allegri, Pëtr Lambin, Konstantin Ivanov (1898)
ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky
Costumi originali
Ivan Vsevoložskij (1898) ricreati da Irene Monti
Luci
Marco Filibeck
Ricerche storiche d’archivio e coordinamento Pavel Gershenzon
Artisti ospiti
Olesia Novikova (11, 14, 25, 27s. ott.)
Friedemann Vogel (11, 14, 25, 27s.ott.)
Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
Biglietti
da € 115 a € 10 più prevendita
Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44
www.teatroallascala.org
“Raymonda”
Marius Petipa – Aleksandr Glazunov
Entra nel repertorio scaligero uno degli ultimi grandi titoli
del glorioso periodo dei balletti imperiali
La produzione, in prima assoluta, verrà ripresa dalle telecamere RAI
Contesse, cavalieri e saraceni, corti e castelli; un matrimonio imminente, un pericolo in agguato, la misteriosa visione di un Dama Bianca: una leggenda medievale fa da sfondo a una serie interminabile e ricchissima di variazioni classiche, danze esotiche e di carattere, con un finale grandioso, pantomima, lirici passi a due e momenti di grande evidenza per il corpo di ballo.
È la poesia coreografica, la grandezza di Marius Petipa che si sprigiona in Raymonda, uno degli ultimi grandi titoli del glorioso periodo dei balletti imperiali, sulla partitura di Aleksandr Glazunov, che per la prima volta entra nel repertorio del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.
Sviluppato in tre atti, il balletto offrirà tutti gli elementi per soddisfare gli appassionati in un susseguirsi di scene e di danze che vedranno impegnato tutto il Corpo di Ballo e una settantina di giovani allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala (dal secondo all’ottavo corso, in danze di carattere e danze classiche, in un impegno che da tempo non vedeva così ampia la compresenza di compagnia e scuola): un lavoro imponente (numerose comparse, oltre cinquecento costumi, quattro cambi di scena), che pochi Teatri hanno la possibilità di realizzare, sia sul piano artistico che tecnico.
Appuntamento attesissimo quindi quello con Raymonda: il titolo conclusivo della stagione di Balletto 2010/2011, in prima assoluta dall’11 ottobre con repliche fino al 4 novembre, rievocherà i fasti della produzione che andò in scena con successo a San Pietroburgo nel 1898 e che vide, nel ruolo protagonista, Pierina Legnani, prima ballerina del Teatro Mariinskij.
Una ricostruzione – che significa soprattutto restituire la composizione del balletto e il suo spirito – che sta suscitando molto interesse tra gli studiosi anche a livello internazionale e proprio per l’importanza dell’operazione verrà ripresa dalle telecamere RAI.
Due gli ospiti invitati, nei ruoli principali: la giovane contessa Raymonda e il cavaliere Jean de Brienne suo promesso sposo saranno interpretati, in alcune recite, da Olesia Novikova (Teatro Mariinskij) e Friedemann Vogel (Stuttgarter Ballet), artisti già apprezzati dal pubblico scaligero nelle passate stagioni. Accanto a Abderahman, il saraceno che insidia la giovane protagonista, la scena sarà popolata da cortigiani, vassalli, gentildonne, trovatori, re, e nella scena della visione, cavalieri, fanciulle del cielo, amorini e folletti.
Nello svolgersi dei tre atti ecco valse provençal, valse fantastique, pas d’action, danza saracena, danza spagnola, danze ungheresi – mazurka, palotas, pas classique hongrois: “proprio questa ricchezza – commenta Makhar Vaziev – fa di Raymonda il titolo perfetto per una compagnia classica; se pensiamo alla struttura, alla costruzione del balletto classico, non possiamo che pensare a Petipa, che sviluppava il suo lavoro creando assieme al compositore: non musica separata dai passi, ma un corpo unico che respira e vive in perfetta armonia tra le parti. Al di là della storia, Raymonda è davvero il trionfo della danza”.
Un affascinante lavoro di ricostruzione
Dalle notazioni coreografiche, dai bozzetti e documenti originali del 1898, questo balletto prenderà vita alla Scala grazie al lavoro di studio e di recupero di Sergej Vikharev (curatore della ricostruzione coreografica e della messa in scena) e Pavel Gershenzon (ricerche storiche d’archivio e coordinamento), esperti del settore che già al Teatro Mariinskij hanno portato a termine operazioni analoghe con La Bella addormentata, La Bayadère, Il risveglio di Flora e, al Teatro Bol’šoj, Coppélia.
Un lavoro di ricerca di grande fascino: nella Collezione Sergeyev presso la Harvard Theatre Collection sono custodite le notazioni coreografiche trascritte con il metodo Stepanov, che hanno permesso di lavorare alla ricostruzione della coreografia di Marius Petipa. Le scenografie saranno costruite sulla base di bozzetti, modellini e fotografie originali gentilmente forniti dal Museo di Stato di Teatro e Musica di San Pietroburgo e dei materiali messi a disposizione dall’Archivio Storico Statale Russo di San Pietroburgo; i costumi di Ivan Vsevoložkij potranno essere riprodotti grazie ai figurini originali custoditi nella collezione della Biblioteca di Stato di San Pietroburgo.
Nella bellezza del suo allestimento, della sua musica, della sua danza, questo balletto potrà svelarsi e veder riconosciuta la sua importanza storica nello sviluppo della costruzione del Balletto. Apoteosi dell’arte della fine del XIX secolo, Raymonda è il punto di svolta, sul crinale oltre il quale già si affaccia l’epoca di Fokine, dei Ballets Russes, di Balanchine: lo stimolo e la sfida sarà far percepire al pubblico il profumo di quell’epoca e dei suoi fermenti.