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Esequie solenni (l’amore è una cosa meravigliosa)

fotodi Antonio Tarantino

con Ivana Monti e Laura Pasetti

scenografia Gian Maurizio Fercioni

musiche Michele Tadini

disegno luci Gigi Saccomandi

regia Andrée Ruth Shammah

produzione Teatro Franco Parenti

Una sola recita per l’ultimo spettacolo della Stagione di Prosa 2012/213 del Teatro della Pergola, mercoledì 22 maggio. 

Esequie solenni: un dialogo immaginario tra Nilde Iotti e la vedova De Gasperi per raccontare, attraverso gli occhi di due grandi donne, il rapporto tra il privato e la storia politica italiana.

Un ultimo spettacolo chiude la lunga stagione di prosa del Teatro della Pergola, mercoledì 22 maggio per una sola recita andrà in scena Esequie Solenni, lo spettacolo di Antonio Tarantino diretto da Andrée Shammah: un ironico e avvincente gioco delle parti, dell’intelligenza, della complicità fra Ivana Monti e Laura Pasetti che entrano, escono e commentano il dialogo immaginario fra Nilde Iotti e la vedova De Gasperi.

Non è facile portare in scena una grande vicenda politica dentro un grande amore. E viceversa. Non è facile portare un grande amore dentro una grande vicenda politica” così inizia l‘incontro, fitto di dialoghi incalzanti, tra Francesca De Gasperi e Nilde Iotti: due donne accomunate da una vita passata al fianco di due protagonisti della politica italiana del dopoguerra. Ivana Monti e Laura Pasetti sono rispettivamente nei ruoli della giovane trentasettenne Leonilde Iotti, Leona poi Nilde per sempre, e dell’ormai anziana signora Francesca De Gasperi nel 1964 a poche ore dalle esequie solenni di Palmiro Togliatti. Leona, fa visita a Francesca per chiederle consiglio nel momento in cui, appena deceduto il suo compagno, teme di essere fagocitata dalla retorica delle commemorazioni pubbliche. Nel dialogo ironico e a volte sprezzante si assiste alla compressione del loro privato in maglie pubbliche, a cui le due donne sono costrette. Tutto ciò permette, oltre il pretesto ben costruito, una disincantata riflessione sul potere, come arma di soffocamento dei più elementari e puri sentimenti umani. Le due solitudini femminili, schiva una, militante e appassionata l’altra gridano la loro insofferenza con toni altrettanto diversi, ma misurati e fieri, al destino di comprimarie a cui sono costrette, ricordando grandi figure mitologiche classiche.Il richiamo ai temi di femminile sensibilità e passione, che si stagliano su tanto importanti vicende politiche del nostro paese e protagonisti indimenticabili, suggeriscono un percorso sorprendente e moderno di complessa semplicità interpretato con intensità dalle due protagoniste.

Andrée Shammah mette ancora una volta in scena un autore italiano contemporaneo: Antonio Tarantino ex pittore, nativo di Bolzano ma torinese d’adozione, ampiamente rappresentato nelle ultime stagioni teatrali dopo i due Premi Riccione negli anni Novanta, la colossale messinscena di Materiali per una tragedia tedesca al Piccolo Teatro di Milano con la regia di Cherif e otto messe in scena complessive nel 2009 dai Quattro atti profani di Valter Malosti, agli Stranieri del Teatro delle Albe.

Esequie solenni è il terzo capitolo della sua Trilogia italiana, pubblicata da Ubulibri, un percorso di studio e riflessione sul teatro che racconta grandi protagonisti della nostra storia politica. In tutta questa opera Tarantino parlando al presente propone una rilettura parodica del passato comune. Gramsci a Turi si compone di una serie di 24 brevi scene e 4 canzoni, che raccontano l’Italietta dei nove anni in cui quel piccolo grande uomo fu costretto a una prigionia pseudospedaliera appunto a Turi; Trattato di pace è un vero kolossal teatrale con 62 personaggi, che ricostruisce le vicende di Alcide De Gasperi, prima Ministro degli Esteri e poi Presidente del Consiglio, prima e dopo la negoziazione della resa italiana con gli Alleati, all’indomani della fine della guerra. Si ride amaramente sull’Italia post-fascista. Come una naturale prosecuzione del secondo Esequie solenni completa l’excursus storico, con un testo che diventa più intimo e colloquiale.

“Niente meglio del teatro permette di ribellarsi al ruolo che gli altri ci hanno imposto: basta avere il coraggio di stare al suo gioco fino in fondo. Shammah ce l’ha avuto e ha vinto la scommessa. Un testo beffardo, uno spettacolo di sorprendente nitore”. Sara Chiappori – la Repubblica

“Andrée Ruth Shammah ha saputo mettere in luce la nascosta chiave teatrale, in modo semplice, diretto e proprio per questo più forte”.Maria Grazia Gregori – l’Unità

“Ivana Monti e Laura Pasetti entrano con bravura nel gioco dei più piani e riescono appieno a far sentire come possa essere arduo e problematico per una donna non voler rinunciare a se stessa”. Magda Poli – Corriere della Sera

“La scelta registica afferra lo spettatore fin dall’apertura del sipario e le due attrici sono bravissime”. Osvaldo Guerrieri – La Stampa

 

Video dello spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=HMJjQvFFznA

Mercoledì 22 maggio, ore 20.45

Posto unico: intero € 20, ridotto €15

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