Al Teatro della Pergola e al Goldoni spettacoli, concerti e incontri per il Giorno della Memoria ideati e realizzati dalla Regione Toscana.
Lunedì 27 gennaio Carlo Cecchi al Teatro Goldoni per l’opera in prima esecuzione Il vento dopo l’ultimo treno. Pagine da Badenheim 1939 di Aharon Appelfeld, musiche originali di Mauro Cardi.
Tre giorni 25-26-27 gennaio e due teatri Teatro della Pergola e Teatro Goldoni insieme per il Giorno della Memoria. Spettacoli e musica per non dimenticare la Shoah e offrire strumenti di conoscenza, riflessione e consapevolezza su una pagina di storia dalle cui macerie è nata l’Europa moderna.
L’affare Dreyfus – Il caso giudiziario che ha cambiato il volto dell’Europa del ‘900 sarà protagonista alla Pergola sabato 25 gennaio, ore 21. Lo spettacolo di Rosario Tarantola e Vittorio Pavoncello portato in scena dalla “Compagnia Avvocati alla Ribalta”, mette in luce questo clamoroso caso politico-giudiziario scoppiato nella Francia della Terza Repubblica, dal quale nascerà il sentimento antisemita in Francia, preludio a quanto di lì a poco sarebbe accaduto nella Germania nazista.
Il giorno successivo, domenica 26 gennaio, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, negli spazi meno noti del Teatro della Pergola, prenderà vita C’è musica e musica. Musica e regime: compositori proibiti, perseguitati oppure celebrati dal nazismo. Un’occasione di ascolto e di riflessione su musica e musicisti nel Terzo Reich in un percorso che attraverserà spazi e sale del teatro tra le parole di Enrico Fink e brani Jazz di ‘musica degenerata’ di Hindemith e Bartok, di musicisti ebrei e deportati per concludersi sulle note gradite e celebrate dal regime di Wagner e Strauss. La serata proseguirà nel Saloncino con la conferenza del musicologo Nicola Montez su “Musica e Politica nella Germania nazista” e un concerto di musica da camera.
Proprio nella ricorrenza del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio, ore 20:15, al Teatro Goldoni di Firenze (via Santa Maria) appuntamento con Il viaggio della Memoria. Storia, testimonianze, musica, con una diretta a cura di Rai-Radio 3 dell’opera in prima esecuzione Il vento dopo l’ultimo treno. Pagine da Badenheim 1939 di Aharon Appelfeld. Il testo è stato adattato da Annalisa Pavoni e dal musicologo Guido Barbieri che condurrà la diretta insieme al direttore di Radio3 e neo presidente del Teatro di Roma Marino Sinibaldi, le musiche originali sono di Mauro Cardi. Il Freon Ensemble diretto da Stefano Cardi sarà accompagnato dal maestro Carlo Cecchi, premio UBU 2013 come migliore attore per La serata a Colono di Elsa Morante con la regia di Mario Martone. Cecchi darà voce al silenzio di coloro che hanno insistito a negare l’evidenza, a non voler vedere per cieco ottimismo la catastrofe dei campi di concentramento, finché nell’estate del 1939 un treno con destinazione sconosciuta non arriverà proprio a Badenheim, località di villeggiatura austriaca, frequentata soprattutto da agiate famiglie borghesi di origine ebraica.
Tutti gli spettacoli egli incontri sono ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito della Regione Toscana
http://www.regione.toscana.it/-/giorno-della-memoria-2014-le-iniziative#prenotazioni
Solo per informazioni: Teatro della Pergola
pubblico@teatrodellapergola.com Tel. 055 22641
Fondazione Museo della Deportazione di Prato
segreteria@museodelladeportazione.it Tel. 0574.461655
Fondazione Sistema Toscana
d.aguglia@fondazionesistematoscana.it Tel. 055 2719025
PROGRAMMA:
Teatro della Pergola / Sabato25 gennaio ore 21.00
Dreyfus – Il caso giudiziario che ha cambiato il volto dell’Europa del ‘900
di Rosario Tarantola e Vittorio Pavoncello
Compagnia Avvocati alla Ribalta
Regia di Vittorio Pavoncello
Lo spettacolo propone la figura di Alfred Dreyfus e della spregevole macchina antisemita ordita contro di lui nella Francia della Terza Repubblica, anno 1894, emblematico preludio a quanto di lì a poco sarebbe accaduto nella Germania nazista. Un ruolo di primo piano in tutto l’affaire Dreyfus lo ebbero i nascenti mezzi di comunicazione di massa, giornali e riviste che si divisero fra favorevoli e contrari alle sorti del Colonnello.
L’opera oltre a riportare in forma teatrale parti degli atti dei due processi subiti da Dreyfus mostra in un percorso parallelo ciò che accadde ai discendenti sia di Dreyfus sia di Armand Du Paty de Clam, suo principale accusatore, ritenuto da E. Zola l’artefice di tutta la macchinazione antisemita. Il figlio di Paty de Clam, Henry, andò nel 1944 a dirigere il Consiglio Generale per la Questione Ebraica per il governo di Vichy mentre la nipote di Dreyfus, Madaleine Levy, entrata nelle file della Resistenza francese morì ad Auschwitz nel 1943. Nell’incalzare del processo che tenne con il fiato sospeso la Francia della Belle Epoque s’innesta la vita di Madaleine presa dalla morsa nazista. Un crescendo di pregiudizi e di antisemitismo ma anche di smascheramento delle ipocrisie di un potere che sempre più vede nei media la sua propaganda e messa in discussione.
Alfred Dreyfus, ufficiale di origine ebraica impiegato presso il ministero della Guerra, fu accusato di aver rivelato segreti relativi alla difesa all’addetto militare tedesco a Parigi. Arrestato in ottobre, dopo un giudizio sommario Dreyfus fu degradato e condannato alla deportazione a vita alla Caienna. L’opinione pubblica francese, travolta da un’ondata di antisemitismo, dimenticò il caso finché nel 1896 il colonnello Georges Picquart, responsabile dell’ufficio informazioni del ministero, riaprì le indagini, persuaso della colpevolezza di un altro ufficiale francese, Ferdinand Walsin Esterhazy. Questi però, nonostante la debolezza delle prove a carico di Dreyfus, venne scagionato dal consiglio di guerra (1898).
In seguito al trasferimento punitivo di Picquart in Tunisia, Emile Zola pubblicò sul giornale Aurore il famoso “J’accuse”, a difesa di Dreyfus. Querelato, fu condannato a un anno di carcere e a 3000 franchi di ammenda. Poco dopo il colonnello Henry, autore di alcuni documenti falsi aggiunti al fascicolo di Dreyfus, fu scoperto e si suicidò. Giunta al governo la nuova coalizione di “difesa repubblicana”, nel 1899 si tenne la revisione del processo, ma il consiglio di guerra confermò la colpevolezza di Dreyfus. Malgrado ciò Dreyfus fu graziato e reintegrato nel suo grado nel 1906. Alla fine la Cassazione in un secondo processo di revisione assolse definitivamente Dreyfus.
Prenotazioni:
www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/giorno-della-memoria/spettacolo-teatrale
Teatro della Pergola / Domenica 26 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 19.00
C’è musica e musica. Musica e regime: compositori proibiti, perseguitati oppure celebrati dal nazismo
Negli spazi anche meno noti del Teatro della Pergola, un’occasione di ascolto e di riflessione su musica e musicisti nel Terzo Reich: dalla musica “degenerata”, ritenuta incompatibile con l’ideologia nazista e quindi proibita (il jazz, Hindemith, Bartόk), alla musica “concentrazionaria”, composta da musicisti ebrei perseguitati e deportati (Krása, Ullmann, Schul, Schulhoff), alla musica gradita e celebrata dal regime (Wagner, Richard Strauss, Orff).
L’evento si sviluppa in due parti: dalle 15.00 alle 17.00 nei meandri della Pergola un percorso itinerante del pubblico diviso in gruppi che si alternano in tre sale del teatro, ciascuna per ogni tematica affrontata, con attori che leggono testi di Enrico Fink ad introduzione degli esempi musicali (Wagner, Richard Strauss, Hindemith, Schul).Dalle 17.00 alle 19.00 al Saloncino, conferenza del musicologo Nicola Montenz su “Musica e politica nella Germania nazista” e concerto da camera (settimino per archi) con musiche di Erwin Schulhoff e Richard Strauss.
In collaborazione con Orchestra della Toscana, Scuola di Musica di Fiesole, Conservatorio L. Cherubini di Firenze, Rete Toscana Classica e Fondazione Museo della Deportazione di Prato.
Ore 14.30
Arrivo del pubblico, suddivisione in tre gruppi di 40 persone
Ore 15.00 – 17.00
Percorso itinerante, i gruppi si alternano in Sala 1, Sala 2 e Sala 3
Voci recitanti Raffaello Gaggio, Giaele Paoletti e Romina Bonciani del Centro di avviamento all’espressione del Teatro della Pergola.
Ingresso libero, partecipazione solo su prenotazione fino ad esaurimento posti.
Prima parte: ore 15.00 – 17.00, accesso consentito a 120 persone
Seconda parte: ore 17.00 – 19.00, accesso consentito a 300 persone
Prenotazioni:
www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/giorno-della-memoria/musica-musica
Informazioni:Fondazione Museo della Deportazione di Prato
tel. 0574.461655segreteria@museodelladeportazione.it
Teatro Goldoni, Via Santa Maria, 15 Lunedì 27 gennaio ore 20.15
Il viaggio della memoria. Testimonianze, letture, musica
Diretta di Rai-Radio3
Conducono:
Marino Sinibaldi, Direttore di Rai-Radio3
Guido Barbieri, musicologo
Nell’ambito della diretta sarà presentato lo spettacolo
Il vento dopo l’ultimo treno. Pagine da Badenheim 1939 di Aharon Appelfeld
Musiche originali di Mauro Cardi
Carlo Cecchi, voce recitante
FREON ENSEMBLE
Stefano Cardi, direzione e chitarra elettrica
Laura Polimeno, voce
Francesco Gesualdi, fisarmonica
Caterina Bono, violino
Indiana Raffaelli, contrabbasso
Rodolfo Rossi, percussioni
Adattamento del testo a cura di Guido Barbieri e Annalisa Pavoni
Opera realizzata da Rai-Radio3 in collaborazione con la Società “Guido Michelli”, il Teatro Stabile delle Marche e la Comunità ebraica di Ancona.
Per esigenze della diretta, l’ingresso del pubblico è consentito entro le ore 20.15.
Lo spettacolo è la storia del silenzio surreale che precede la catastrofe. Il silenzio è quello di Badenheim, una località di villeggiatura austriaca, frequentata soprattutto da agiate famiglie borghesi di origine ebraica, nell’estate del 1939; la catastrofe è quella dei campi di concentramento, che si annuncia sempre più incombente e imminente, ma che viene con ostinazione negata da coloro che sono destinati a subirla.
A dare voce a questo silenzio il maestro Carlo Cecchi, fiorentino, una delle figure di spicco del teatro di innovazione in Italia, premio UBU 2013 come migliore attore per La serata a Colono di Elsa Morante, regia di Mario Martone. Cecchi alterna il lavoro di attore teatrale e cinematografico a quello di regista teatrale e in questo lavoro ci porta a Badenheim dove tutto continua come sempre, come nelle estati precedenti, come se anche nel 1939 fosse possibile godersi le vacanze: balli, feste, innamoramenti, persino il festival delle arti. E non servono a nulla le voci insistenti di trasferimenti di massa in Polonia, gli ambigui controlli sanitari a cui gli ebrei vengono sottoposti e tutti gli altri segnali che l’estate alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale porta con sé. Sono pochi coloro che davvero realizzano ciò che sta inesorabilmente avvenendo; pochissimi quelli che perdono, comprensibilmente, la testa; gli altri, la gran parte, insistono a negare l’evidenza, a proseguire in un cieco ottimismo che li spingerà a non voler vedere fino all’ultimo, fino al giorno in cui un treno con destinazione sconosciuta non arriverà proprio a Badenheim.
Prenotazioni:
www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/giorno-della-memoria/diretta-radio
Info: Fondazione Sistema ToscanaTel. 055 2719025
d.aguglia@fondazionesistematoscana.it
LA CONFERMA DELLE PRENOTAZIONI VERRA’ INVIATA FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI DISPONIBILI.