Quartett – Le relazioni pericolose di Heiner Muller al Piccolo Eliseo di Roma

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fotoIl Visconte e la Marchesa: sono Valter Malosti e la sublime Laura Marinoni i protagonisti dello spietato gioco al massacro di Quartett (1982) di Heiner Muller, ispirato al romanzo di Pierre Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose.

A detta dello stesso Muller, problema del celebre romanzo epistolare di Laclos che ha ispirato due celebri trasposizioni cinematografiche (Valmont di Milos Forman e l’omonimo Le relazioni pericolose di Stephen Frears con John Malkovick e Glenn Close) era quello di creare una valida drammaturgia teatrale: nella nuova versione italiana (a cura di Agnese Grieco e Valter Malosti) Malosti, anche regista dello spettacolo, rispetta la drammaturgia di Muller ricreando un vero e proprio quartetto in scena a partire dai due protagonisti.

Tutta l’azione resta concentrata sul Visconte e la Marchesa, giocando però su una convincente inversione e scambi di ruoli in cui identità e finzione diventano gli elementi principali del meccanismo teatrale per ricostruire il ben noto intreccio del romanzo.

La scenografia fredda e asettica, la stanza di un ospedale, fra un letto, la flebo e un mazzo di rose, ospita il duello del cinico libertino il Visconte e della gelida Marchesa: alle loro spalle un’ipotetica terza guerra mondiale che distanzia l’azione dal Settecento francese. Il Visconte e la Marchesa si muovono in uno spazio indefinito, accompagnati dalle note di Mozart e Schubert, in attesa di qualcosa, in balìa della loro crudeltà rinvigorendo la guerra dei sessi che diventa qui quanto mai spietata e brutale.

Lo spettacolo appare molto interessante anche a livello di sonorità (piccoli gesti amplificati, il battito del cuore, il rumore della carta del biglietto), studiato nella sua sospensione del tempo, forse anche meno provocatorio e scandaloso di quanto si potesse immaginare.

Il ritmo però è sempre ben sostenuto e la crudeltà, la brutalità verbale del testo è pregnante nell’interpretazione dei due attori (Malosti crudele brechtiano la Marinoni sublime, seducente Marchesa, ora nei panni di Cecile ora in quelli del Visconte) che interpretano a turno le loro vittime. Qualche problema tecnico ai microfoni (con due false partenze in occasione della prima) non ha fortunatamente deconcentrato gli attori impeccabili nonostante tutto fino alla fine.

In scena fino al 2 marzo al Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma.