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Claudio Bisio conquista Napoli

Foto di Bepi Caroli
Foto di Bepi Caroli

Si ispira a “Gli Sdraiati” e a “Breviario comico” di Michele Serra, il nuovo spettacolo del teatro dell’Archivolto, che dopo il debutto a Genova sta collezionando successi di città in città.

A Napoli il monologo satirico, irriverente e allo stesso tempo epico di Claudio Bisio, nei panni di un padre alla ricerca di un dialogo con il figlio adolescente, ha conquistato il pubblico del teatro Bellini.

Chi conosce la penna del giornalista e umorista Michele Serra riconosce in “Father and son” tutta la carica satirica ma allo stesso tempo umana dei suoi scritti, di cui Bisio, diretto da Giorgio Gallione, si impossessa in maniera intelligente per costruire un monologo in musica.

La scena è dominata da un padre che evoca la figura del figlio, grazie all’aiuto dei giovani musicisti Laura Masotto (al violino) e Marco Bianchi (alla chitarra). Il giovane sdraiato non è in scena, ma il pubblico ha modo di farsi un’idea, di conoscerlo quasi dall’identikit che ne fa il padre: sprofondato nelle felpe o tra i cuscini del divano, costantemente connesso, chiuso nel classico mutismo adolescenziale.

Due generazioni a confronto: i vecchi e i giovani sdraiati. Quelli di ieri e quelli di oggi. I primi alla ricerca di quel filo che si spezza quando i figli diventando adulti. I secondi in bilico in un mondo che non offre loro speranze, una realtà in cui si organizza il primo raduno di evasori, si discute da decenni di legge elettorale e non si conosce esattamente il numero degli esodati, un mondo in cui si arranca (sprazzi di attualità tratti da “Brevario comico”).

E a legare i capitoli di questo divertente e allo stesso tempo toccante monologo, il ripetersi di un invito del padre: una passeggiata sul colle della Nasca. Per rinsaldare un legame o per rendere chiara a entrambi un’enorme distanza.

La sobrietà e l’ironia di Bisio rendono gradevole e coinvolgente lo spettacolo, e ancora più fa sorridere il pubblico l’apporto della musica. Ora irriverente, ora giocosa a dialogare con Bisio, venuta fuori da strumenti diversi tra loro (violino e chitarra), come sono diversi e lontani i protagonisti di questa storia. Note che descrivono le fughe di entrambi, in una scena che ricorda l’assurdità del mondo in cui vivono. Due solitudini a confronto dunque: l’inconsistenza dei padri e l’inafferrabilità dei figli.

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con Claudio Bisio
violino Laura Masotto
chitarra Marco Bianchi
scene e costumi Guido Fiorati

luci Aldo Mantovani

regia Giorgio Gallione
produzione Teatro dell’Archivolto

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