Il vecchio dilemma del rapporto di coppia tra uomo e donna diventa il problema irrisolvibile delle “solitudini” vissute – ciascuna a suo modo – da Linda (Vanessa Gravina), Cristina (Paola Quattrini) e Barbara (Emanuela Grimalda). “Queste pazze donne”, la commedia di Gabriel Barylli per la regia di Stefano Artissunch portata in scena sul grazioso palco del Teatro del Grillo a Soverato (CZ) nella sua 27esima stagione di prosa, si snoda in un appartamento durante la vigilia di Natale dove le tre signore (fantastiche nell’interpretazione le tre attrici, ndc) raccontano e si raccontano. Ognuna di loro a seconda poi dell’umore del momento disvelano ciò che dovrebbe essere l’approccio all’altro sesso nella speranza, vana, di non rimanere deluse dall’altra metà del cielo. Il tutto nella ricerca spasmodica di un amore ambito quantomeno da una di loro (Cristina perché divorziata), perduto da un’altra (Barbara perché tradita dal marito) e che trova il disincanto di una terza (Linda perché ne ha troppi ed è alquanto disinvolta) che ritiene che non potrà mai realizzarsi. Sold out per questa simpatica commedia che suscita più volte l’ilarità del pubblico, ma pure più di qualche semplice riflessione. Tre donne sole, dunque, che con il loro carattere cercano di fare luce sulla propria confusa situazione sentimentale. Gli uomini sono soltanto rappresentati, non compaiono in scena perché diventano il leit motiv delle storie personali di ciascuna. Ci sono, ma è come se ci fossero. Si tratta, piuttosto, del racconto di come gli uomini di fronte agli occhi del gentil sesso dovrebbero essere e non sono. Un modo affinché “il sesso forte” si renda conto di quanto le donne dicono sul loro conto. Alla fine, colei che doveva essere la meglio “attrezzata”: Linda, si ritrova, suo malgrado, incinta ed ecco dunque che l’arrivo di un bimbo “imprevisto” le spiazza e fa ritrovare loro, d’incanto, quell’“intesa” sfuggente che la presenza “ingombrante” di un uomo avrebbe arrecato.