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Teatro della Toscana: ecco la nuova stagione 2018/2019

©Walter Sardonini

78 spettacoli, 26 tra produzioni e coproduzioni, 13 prime nazionali.

La stagione 2018/2019 della Fondazione Teatro della Toscana si offre allo spettatore in tutta la sua multiforme varietà.

Tradizione, innovazione, Maestri, giovani, lavoro, Europa: sono le parole chiave del Teatro Nazionale, che presenta un’articolata programmazione, espressione del meglio del panorama teatrale italiano e internazionale, tra lo storico Teatro della Pergola, il Teatro Niccolini di Firenze guidato in maniera stabile da iNuovi, la nuova identità del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, il Teatro Era di Pontedera, che festeggia nel 2018 i primi 10 anni di vita, e un rinnovato impegno internazionale che punta verso la Francia, con lo storico accordo di partenariato con il Théâtre de la Ville di Parigi.

Già tre anni sono trascorsi, i primi tre anni come Teatro Nazionale della Fondazione Teatro della Toscana. Un altro triennio comincia con la notizia della conferma dello status di Nazionale. Molta strada è stata percorsa, la carta geografica si è arricchita di dettagli. Abbiamo incontrato numerosi artisti, e tanti, tantissimi spettatori. Il bagaglio delle parole chiave si è accresciuto: tradizione, innovazione, Maestri, giovani, lavoro, Europa. Abbiamo visto gli allievi della Scuola ‘Orazio Costa’ diplomarsi, partecipare a importanti produzioni e oggi gestire (caso unico in Europa) in autonomia il Teatro Niccolini di Firenze. Abbiamo visto crescere la valenza internazionale della Fondazione, con il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards che agisce in tutti gli angoli del globo, con i rapporti storici intessuti da Pontedera con i Paesi dell’Est e dal 2019 con nuovi ponti che il Teatro della Toscana getta verso Parigi, Barcellona e Tirana, per una visione realmente europea dell’espressione teatrale. A livello nazionale, si è consolidata una rete di rapporti che pone in connessione attiva e costante il Teatro della Toscana con Roma (Ambra Jovinelli, Nuovo Teatro, Compagnia Mauri Sturno), Milano (Teatro Franco Parenti), Torino (Teatro Stabile di Torino), Emilia Romagna (ERT), Napoli (Ipocriti, Elledieffe), Sicilia (Teatro Stabile di Palermo), Verona (Teatro Stabile di Verona), e su Firenze con Virgilio Sieni.

Fin dal primo giorno siamo andati alla ricerca di un teatro che animasse l’uomo, ancor prima che lo spettatore, che tornasse a renderlo protagonista, parte di una comunità, di un corpo sociale. Fin dal primo giorno abbiamo cercato di rinnovare, con pazienza, la relazione tra l’uomo e la scena, nella certezza che teatro e uomo siano la stessa cosa. Da oggi comincia un nuovo percorso, per raggiungere con queste ineludibili premesse obiettivi ancora più ambiziosi sulla fondamentale base metodologica del rapporto Giovani-Maestri, che si realizza in modo particolare nell’esperienza del Niccolini grazie all’apporto di Marco Baliani, Gianfelice Imparato, Andrée Ruth Shammah, Glauco Mauri e Beppe Navello, in quella dell’Oltrarno, guidata da Pierfrancesco Favino, e nel Laboratorio di Costumi e Scene della Fondazione che, oltre al lavoro realizzativo sulle produzioni, proseguirà l’attività formativa con l’attivazione dell’ormai consueto programma di corsi.

Le stagioni della Pergola e del Teatro Era si offrono allo spettatore in tutte le loro multiformi valenze, come dialogo costante tra tradizione e innovazione rappresentate dai riferimenti artistici Gabriele Lavia e Roberto Bacci, impegnati quest’anno in due nuove produzioni: I giganti della montagna per Lavia (arriverà alla Pergola nella stagione ventura) e Svegliami per Bacci, con il testo di Michele Santeramo. Ventuno spettacoli per la Sala Grande della Pergola, molti dei quali in coproduzione, come sempre espressione del meglio del panorama nazionale: basta scorrere più avanti la teoria dei nomi per rendersene conto. Una programmazione articolata tra innovazione e tradizione per il Teatro Era, che festeggia nella prima parte anche i suoi dieci anni di vita.

Al Niccolini prende le mosse in maniera stabile la gestione de iNuovi, il gruppo dei diplomati della Scuola ‘Orazio Costa’ cui è stato consegnato il teatro di via Ricasoli, e le cui fila sono aumentate di altri giovani selezionati tramite bando tra i diplomati delle altre scuole italiane. Dopo una prima parte in cui si alterneranno lo spettacolo a seguito del laboratorio su Eduardo e la programmazione del Festival d’Autunno, da gennaio partirà un vero e proprio palinsesto stabile, destinato a ripetersi settimana dopo settimana per offrire un punto di riferimento allo spettatore: lunedì il lavoro con i ragazzi delle scuole, mercoledì i laboratori aperti sull’espressività, giovedì le prove aperte, venerdì le serate letterarie, sabato e domenica gli spettacoli con un preludio dedicato ai bambini (di martedì si riposa). Si tratta di una piccola rivoluzione nella visione della programmazione di uno spazio teatrale, volta a creare il senso fidelizzante di un appuntamento: si va al Niccolini perché si sa che c’è qualcosa. Importante è lo spazio dato alle serate letterarie, dedicate parimenti ai romanzi e alla poesia. Si tratta di un genere che la prima parte dell’attività del Niccolini ha mostrato molto gradito al pubblico.

La Fondazione gestirà ancora il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci. Lo spazio ha assunto nel corso del primo periodo di gestione una sua fisionomia ben definita, sia nell’assetto interno della Fondazione che nel contesto territoriale. Da una parte, può definirsi una sorta di hub della redistribuzione dell’offerta metropolitana, luogo in cui i progetti d’area transitano per raggiungere l’area geografica circostante, anche nell’ottica di quel concetto di ‘riequilibrio’ che è parte dei criteri ministeriali: in questo senso sarà l’epicentro del Festival metropolitano d’Autunno. Dall’altra, è sede di una creazione non canonica, affidata al tema delle brevi residenze (sulle quali si aprirà un bando di selezione per individuare i progetti da programmare per il periodo gennaio-dicembre 2019, la cui curatela è affidata a Natalia Di Iorio) come di una formazione che sperimenta inediti intrecci (l’Accademia dell’Uomo, punto d’incontro tra scienze e discipline umane e il metodo di Orazio Costa). Dall’altra ancora ha a cuore il tema ‘giovani e lavoro’, soprattutto da un punto di vista formativo: qui si innesta la partnership con il Campus della Musica, il soggetto che negli ultimi anni ha lavorato intensamente sull’avvio dei giovani alle professioni musicali, e che troverà al Teatro Studio un’altra sede operativa e di lavoro per sviluppare i propri progetti.

Come son vive le città/Festival d’Autunno è il progetto metropolitano che caratterizzerà molta della prima parte della stagione del Teatro della Toscana, sede dei rapporti con le istituzioni culturali del territorio, con epicentro a Scandicci e prolungamenti anche a Campi Bisenzio e in altri luoghi metropolitani, oltre che alla Pergola e al Niccolini. Un programma che vuole riflettere sulla circolazione della proposta spettacolare in un territorio vasto e anche sul suo cambiamento, come dimostra il progetto sul tram curato dal Teatro di Rifredi.

Maestri, giovani, lavoro. Tornano le parole chiave della Fondazione nella disamina di due progetti. Tenax Theatre, curato da Giancarlo Cauteruccio, aggiunge alle voci precedenti il lemma ‘periferie’, portando i linguaggi della contemporaneità dentro la storica sede dell’underground fiorentino, creando un ponte tra centro e periferia, tra innovazione e tradizione, grazie anche a giovani performer alla loro prima esperienza teatrale e alla partecipazione straordinaria di Gabriele Lavia. In questo ambito si inserisce anche la relazione con Todomodo, che dopo Spring Awakening e Musica ribelle inseguirà l’idea di mettere a confronto i mondi di Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De André.

Continua il lavoro della Fondazione su quel variegato mondo, ricco di umanità, che include le scuole, le associazioni, le realtà di volontariato, l’universo della disabilità. In questo contesto si inserisce il progetto di Giulia Minoli Dieci storie proprio così, a cui spetta l’onere e l’onore di declinare il termine ‘legalità’, raccontando su palcoscenico vicende esemplari di reazione alla criminalità delle mafie, in un lavoro che profondamente coinvolge anche le scuole in una serie di laboratori dedicati.

Continua parimenti anche l’azione di The Other Theater, l’innovativo ramo d’azienda creato per essere sostegno finanziario alla Fondazione tramite una variegata gamma di azioni di fundraising, che ha appena terminato l’organizzazione di FestiValdera, nuova manifestazione spettacolare diffusa tra Pontedera, Peccioli e il suggestivo borgo di Castelfalfi.

Rinnovato impulso hanno le attività internazionali, cui più avanti è dedicato uno specifico approfondimento. Alle storiche relazioni di Pontedera con l’Est europeo, che trovano in questa stagione nuovi sviluppi, e alla multiforme e globale attività del Workcenter si aggiungono altri rapporti che partono da Firenze, in modo speciale quello con il Théâtre de la Ville di Parigi con il quale si avvia un rapporto di partenariato articolato in coproduzioni di spettacoli, reciprocità di presenze performative fra Firenze e Parigi, partecipazione a cantieri di lavoro che coinvolgano i giovani italiani e francesi e quelli di diverse nazionalità europee, spazi e percorsi progettuali dinamici in chiave di apertura e di superamento di ogni alterità o diversità. In evidenza, tra gli altri progetti, la coproduzione internazionale di due spettacoli di Bob Wilson, il primo dei quali Mary Said What She Said avrà come protagonista Isabelle Huppert e inaugurerà la stagione Pergola 2019/2020, mentre il secondo Jungle Book – Il libro della giungla nascerà nel maggio 2019 a Parigi e sarà alla Pergola nel 2020, la presenza del Workcenter a Parigi nel luglio 2019, la presenza delle creazioni di Emmanuel Demarcy-Mota a Firenze fra 2019 e 2020, e una riflessione sul posto che nel mondo occupano quanti sono nati nel ventunesimo secolo tramite la qualità del progetto Avere vent’anni nel 2020, ideato e promosso dal Théâtre de la Ville nel quadro dei propri Chantiers d’Europe. Il partenariato con il Théâtre de la Ville di Parigi amplia l’orizzonte delle collaborazioni al potenziale di relazioni con altri ‘Teatri della Città’ di altri Paesi, in Portogallo, in Olanda, e in ogni altro luogo in cui si possa costruire una relazione coerente con l’idea di un Teatro che si fondo sui principi condivisi. Su questa linea si inserisce il lavoro di Beppe Navello; da una parte il prezioso progetto sulla drammaturgia italiana inquadrata in un contesto europeo, e sul vero ruolo di un Teatro Nazionale; dall’altra, in vista delle celebrazioni per il quinto centenario della morte, il coordinamento di una serie di manifestazioni dedicate a Leonardo da Vinci tra Francia e Italia.

Il corpus del comunicato, con i calendari e la disamina spettacolo per spettacolo, darà ragione della complessità della proposta del Teatro della Toscana. Allo spettatore il compito di essere protagonista, di sfidare i presagi, di usare il palcoscenico come un proprio spazio di riflessione, di crescita, di vita.

Noi sfidiamo i presagi. C’è una speciale provvidenza nella caduta di un passero. Se è ora, non è a venire. Se non è a venire, sarà ora; se non è ora pure è a venire. Essere pronti è tutto. Poiché nessun uomo sa nulla di ciò che lascia, che è lasciare prima del tempo? Sia come sia.


Amleto,
Atto V Scena 2

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PRODUZIONI E COPRODUZIONI DEL TEATRO DELLA TOSCANA IN STAGIONE

Gianfelice Imparato ha tenuto un laboratorio con iNuovi, i giovani diplomati della Scuola per Attori ‘Orazio Costa’ del Teatro della Toscana, per tramandare ai giovani i meccanismi del comico. L’autore che ha fornito il materiale di studio è Eduardo De Filippo, il Maestro che ha traghettato la sapienza della drammaturgia dall’inizio del secolo scorso a quello corrente. Eduardo per iNuovi viene messo in scena in prima nazionale al Teatro Niccolini di Firenze (2 – 7 ottobre 2018 per il Festival d’Autunno) anche con trasposizione del dialetto, per rendere chiaro che quei meccanismi comici sono universali. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo.

Leviedelfool presentano il nuovo spettacolo Yorick – Un Amleto dal sottosuolo in prima nazionale al Teatro Era (11 – 14 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era) e poi al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci (10 – 11 novembre 2018). Svegliato dal ‘lungo sonno’, interpellato dal dramma, Yorick assiste dal sottosuolo al dramma che si svolge proprio sopra di lui e intanto ci racconta il sottosuolo, il non visibile, ciò che si nasconde alla ragione umana, ciò che di solito riemerge nei sogni. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, Gli Scarti, Leviedelfool, con il sostegno di NTC – Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno e Aldes.

Michele Santeramo debutta in prima nazionale al Teatro Era (13 – 14 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era) con Storia d’amore e di calcio. Nel primo campionato mondiale di calcio clandestino si legano storie di calcio e amore di paese. I protagonisti sono persone di cui mai si sentirà parlare. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Oltre 300 repliche e più di 20.000 spettatori per la storica visita spettacolo al Teatro della Pergola: In sua movenza è fermo con La Compagnia delle Seggiole continua a svelare personaggi e segreti del più antico teatro all’italiana (14 ottobre, 4 novembre, 2 dicembre 2018, 13 gennaio, 10 febbraio, 10 marzo, 14 aprile 2019). Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole.

Roberto Bacci dirige Giovanna Daddi e Dario Marconcini in Quasi una vita – Scene dal Chissàdove al Teatro Era (16 – 21 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era 2018). Una coppia nella vita, nell’intimità delle mura domestiche, così come nell’arte. Un’esistenza insieme dedicata a una passione vera: il teatro. Immaginare, con e grazie al teatro, di poter convivere per qualche minuto, sulla scena, con chi ci precede nel viaggio.

Virgilio Sieni dirige i danzatori della sua Compagnia nel Prélude à l’après-midi d’un faune (Preludio al pomeriggio di un fauno) di Claude Debussy in prima nazionale al Teatro della Pergola (20 – 21 ottobre 2018 per il Festival d’Autunno). Un ciclo di danze sulla diversità del corpo nel suo evolversi selvaggio. Gli interpreti sono smisuratamente diversi l’uno dall’altro, nell’età e nelle capacità fisiche e amano ritrovarsi in questo cammino. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, Compagnia Virgilio Sieni.

Vittorio Continelli dirige e interpreta Nel Labirinto Discorso sul mito in prima nazionale al Teatro Era (20 – 21 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era) e poi al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci (14 – 15 dicembre 2018). Un racconto fatto di storie, storie antiche che ancora ci parlano attraverso simboli e nomi che conosciamo tutti: i nomi degli dèi e degli eroi della Grecia, i simboli della civiltà europea e mediterranea. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Filippo Timi debutta in prima nazionale al Teatro della Pergola (23 – 28 ottobre 2018) con la sua nuova linea di ricerca del teatro, Un cuore di vetro in inverno, la “storia di un cavaliere umbro che parte per combattere un drago”. Raccontato per stazioni come in una sorta di via crucis o di sacra rappresentazione, lo spettacolo semplice e giullaresco a guisa di rappresentazione medievale, è anche in parte un omaggio a un certo cinema di Pasolini e alle sue atmosfere. Una produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana.

Roberto Bacci dirige Il Nullafacente di e con Michele Santeramo al Teatro Niccolini di Firenze (24 – 28 ottobre 2018). In un tempo che richiede presenza, prestanza, efficienza, lavoro, programmazione, qui il protagonista è uno che non fa niente. E non è facile perché anche il far niente ha bisogno di metodo, applicazione, pazienza, determinazione. Uno spettacolo che è un paradosso sulla ricerca della felicità. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Moving Stories 2018 Festival di danza e letteratura ha l’obiettivo di diffondere il linguaggio della danza nella sua valenza di mezzo comunicativo universale e di stimolare l’interesse e l’amore per la letteratura. Non solo spettacoli in matinée e serali con le compagnie Arearea (Udine), Artemis Danza (Parma), Simona Bucci (Firenze), Adarte (Siena), ma anche incontri di formazione del pubblico al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci per il Festival d’Autunno (25 – 27 ottobre 2018). Una produzione Adarte, Fondazione Teatro della Toscana.

Viaggio nel Cocomero è un viaggio guidato e spettacolarizzato da iNuovi che ci porta a scoprire un luogo nato per raccontare storie: il Teatro Niccolini di Firenze (27 ottobre, 24 novembre, 29 dicembre 2018). Una sala che è pronta a raccontarsi attraverso le storie che lo hanno animato, i personaggi che hanno fatto sentire la propria voce, i segreti di un edificio storico. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Mezzanotte a teatro con Edgar Allan Poe con La Compagnia delle Seggiole è un percorso affascinante nei meandri del teatro e del mistero. Nella parte più nascosta e notturna del Teatro della Pergola rivivono le ossessioni, i tormenti e gli incubi dell’animo umano (I racconti del terrore 8 – 10 / 22 – 24 novembre, 13 – 15 dicembre 2018; I gialli di Poe in prima nazionale 10 – 12 / 24 – 26 gennaio, 7 – 9 / 21 – 23 febbraio, 7 – 9 / 21 – 23 marzo, 4 – 6 aprile 2019). Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Luca Zingaretti dirige Luisa Ranieri in The Deep Blue Sea, capolavoro di Terence Rattigan, uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo, al Teatro della Pergola (9 – 18 novembre 2018). Una straordinaria storia d’amore e di passione con uno dei più grandi ruoli femminili mai scritti nella drammaturgia contemporanea; una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore. Una produzione Zocotoco, Teatro di Roma, Fondazione Teatro della Toscana.

Marco Sciaccaluga dirige Gabriele Lavia, Laura Marinoni, Federica Di Martino, in John Gabriel Borkman di Ibsen al Teatro della Pergola (20 – 25 novembre 2018). Un’analisi lucida, filosofica e poetica, ma anche concretamente feroce e tragicomica del destino che fa di ognuno un prevaricatore, un umiliato e offeso, che fa di ogni affermazione vitale anche un gesto di violenza. Una produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Teatro della Toscana.

Paolo Valerio dirige Massimo Venturiello in Misura per misura di William Shakespeare al Teatro della Pergola (4 – 9 dicembre 2018). Una commedia cupa e attuale, immersa nell’attrazione del male e nella fascinazione dell’ambiguo. In scena un mondo fuori di sesto, contagiato da un virus segreto che ammalia e ammorba la società e i rapporti. Una produzione Teatro Stabile di Verona, Fondazione Teatro della Toscana, Estate Teatrale Veronese.

L’acqua cheta di Augusto Novelli nell’interpretazione della Compagnia delle Seggiole al Teatro Niccolini (27 dicembre 2018 – 6 gennaio 2019) è un lavoro che rappresenta per fiorentini e non quella Firenze che esisteva prima dei turisti, dell’alluvione, prima di ciò che le ha cambiato i connotati per sempre. È senza dubbio la commedia più conosciuta e più rappresentata nei teatri di tutta l’Italia del vernacolo fiorentino. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole.

Matteo Tarasco dirige Glauco Mauri e Roberto Sturno ne I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij in prima nazionale al Teatro Era (19 – 20 gennaio 2019) e poi al Teatro della Pergola (29 gennaio – 3 febbraio 2019). Un inferno dantesco, una ‘Comédie humaine’ alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme. Un capolavoro che ci restituisce il coraggio di essere nuovamente eloquenti e profondamente umani. Una produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana.

Sergio Rubini dirige e affronta con Luigi Lo Cascio Dracula di Bram Stoker, l’ultimo grande romanzo gotico, in prima nazionale al Teatro della Pergola (5 – 10 marzo 2019). Una strada notturna verso l’ignoto, che ci offre l’opportunità di scoperchiare il mostro che si cela in ognuno di noi, mettendoci a confronto con i nostri più profondi e ancestrali misteri. Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana.

Andrée Ruth Shammah dirige Luca Lazzareschi, Laura Marinoni e iNuovi ne I Promessi Sposi alla prova di Giovanni Testori in prima nazionale al Teatro Era (9 – 10 marzo 2019) e poi al Teatro della Pergola (12 – 17 marzo 2019). Sei personaggi-cardine, messi di fronte alle loro scelte fondamentali, guidati liberamente dal maestro, per mostrare il “sugo della storia”. Un magnifico esempio di rilettura. Una produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana.

Alessio Boni è Don Chisciotte e Serra Yılmaz è Sancho Panza nel Don Chisciotte adattato da Francesco Niccolini dal romanzo di Cervantes e diretto da Alessio Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer su drammaturgia di Boni, Aldorasi, Prayer e Niccolini (19 – 24 marzo 2019, Teatro della Pergola; 26 – 27 marzo 2019, Teatro Era). Il dissolvimento dell’antico mondo e la contraddittorietà del presente come materia di trasformazione parodistico-fantastica. Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana.

Maurizio Scaparro dirige Pino Micol in Marco Polo – La straordinaria avventura del Milione in prima nazionale al Teatro della Pergola (26 – 31 marzo 2019). Cronaca, tra fantasia e realtà, del grande viaggio compiuto da Polo dalla leggendaria Via della Seta – migliaia di chilometri tra l’Impero romano e quello cinese attraverso l’Armenia, la Persia, l’Afghanistan, la valle del Palmir, il deserto dei Gobi – fino alle grandiose città nella Cina di Kublai Khan, nipote di Gengis Khan, nel XIII secolo. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, ErreTiTeatro30.

Roberto Bacci dirige Svegliami di Michele Santeramo in prima nazionale al Teatro Era (10 – 14 aprile 2019), una riflessione su un mestiere prezioso, il teatro, che ci offre l’occasione di sembrare vivi, e poi di provare ad esserlo davvero. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, le cui attività costituiscono parte integrante dell’attività istituzionale della Fondazione Teatro della Toscana, propone al Teatro Era (date ancora da definire) The Underground: a Response to Dostoevsky, L’Heure Fugitive, The Hidden Sayings e The Open Choir, Katie’s Tales.

In The Underground: a Response to Dostoevsky, diretto da Thomas Richards con i componenti del Focused Research Team in Art as Vehicle, la ricerca del Workcenter sulle arti performative si confronta con l’analisi di Dostoevskij della psiche umana.

L’Heure Fugitive è un lavoro pensato e interpretato da Cécile Richards (Focused Research Team in Art as Vehicle), è la storia di una donna di fronte alla dismisura della sua rivoluzione.

The Hidden Sayings e The Open Choir coordinati da Mario Biagini con i componenti dell’Open Program del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards sono un’esplorazione creativa sull’interazione fra canti del Sud degli Stati Uniti appartenenti alla tradizione afro-americana, e testi legati all’origine della Cristianità.

Katie’s Tales è il nuovo lavoro con Agnieszka Kazimierska dell’Open Program. Racconta di un desiderio senza nome, dell’attesa di un ritorno. È la storia di un viaggio: dopo un fatto terribile, qualcuno è partito, e forse farà ritorno. E colei che aspetta è lei stessa in viaggio.

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OSPITALITÀ AL TEATRO DELLA PERGOLA

Roberto Andò dirige Bella Figura di Yasmina Reza con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti, Simona Marchini (30 ottobre – 4 novembre 2018). L’autrice ha scritto il testo per il regista Thomas Osthermeier e la compagnia del teatro Schaubühne di Berlino. Una produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo.

Giampiero Solari dirige Gabriella Pession e Lino Guanciale in After Miss Julie di Patrick Marber (27 novembre – 2 dicembre 2018). Trasposizione moderna, drammatica e sexy del classico di Strindberg La signorina Julie. Una produzione Teatro Franco Parenti.

Declan Donnellan dirige La tragedia del vendicatore di Thomas Middleton nella versione italiana di Stefano Massini (11 – 16 dicembre 2018). Dramma di vendetta, ha forti componenti di derivazione medievale nel senso della morte e della corruttibilità della carne, l’affascinato orrore per il peccato, l’uso di personaggi chiaramente simbolici. Una produzione Piccolo Teatro di Milano.

Gioele Dix dirige Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni in A testa in giù di Florian Zeller (27 dicembre 2018 – 2 gennaio 2019). L’interesse è meno su ciò che viene detto che su ciò che non lo è. Perché qui non esistono più le apparenze, le maschere cadono, l’individuo si trova faccia a faccia con la complessità del suo essere. Una produzione ErreTiTeatro30.

Geppy Gleijeses dirige Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, in Sorelle Materassi (4 – 6 gennaio 2019). È il capolavoro di Aldo Palazzeschi del 1934 con l’adattamento originale di Ugo Chiti. Un dramma familiare a tinte ironiche, che rappresenta i temi cari all’autore: la parodia dello stile di vita e della visione del mondo borghese, il fascino per il nonsense e i giochi di parole, il gusto per l’irrisione dei formalismi. Una produzione Gitiesse Artisti Riuniti in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi.

Torna in scena Copenaghen di Michael Frayn con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice, nella storica regia di Mauro Avogadro (8 – 13 gennaio 2019). Un “processo privato” a porte chiuse, che di continuo si aprono proiettando i personaggi verso azioni e luoghi mentali, forse, ma per noi tutti reali: la bomba atomica, il genocidio, la funzione positiva, e al tempo stesso pericolosa, della scienza. Una produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma, in coproduzione con CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.

Pierpaolo Sepe dirige Maria Amelia Monti in Miss Marple: Giochi di prestigio, la più famosa detective di Agatha Christie, per la prima volta su un palcoscenico in Italia (15 – 20 gennaio 2019). Adattando il romanzo, Edoardo Erba riesce a creare una commedia contemporanea, che la regia di Sepe valorizza con originalità, senza intaccare l’inconfondibile spirito di Agatha Christie. Una produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo.

Luca Barbareschi dirige e interpreta Il penitente di David Mamet con Lunetta Savino e Massimo Reale (22 – 27 gennaio 2019). Una tragedia moderna, un dilemma morale. Un uomo buono, la gogna mediatica e giudiziaria. Otto scene, otto atti di confronto tra marito e moglie, con la pubblica accusa e con il proprio avvocato. Fino al colpo di scena finale. Una produzione Teatro Eliseo, Fondazione Campania Dei Festival, Napoli Teatro Festival Italia.

Piero Maccarinelli dirige Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere ne Il Padre di Florian Zeller (5 – 10 febbraio 2019). La forza di questa pièce consiste nel saper raccontare con ironia, delicatezza e intelligenza, lo spaesamento di un uomo affetto da Alzheimer, la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Una produzione Goldenart Production.

Lorenzo Gioielli dirige Pierfrancesco Favino ne La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès (12 – 17 febbraio 2019). I temi assoluti di questo autore prematuramente scomparso a quarant’anni affiorano in un poema per voce sola che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento, dell’amore non facile. Poco prima del punto di non ritorno della nostra umanità. Una produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo.

Io e Pirandello è un recital interpretato e voluto fortemente da Sebastiano Lo Monaco (19 – 24 febbraio 2019). La vita dell’attore siciliano e quella dello scrittore Luigi Pirandello si incontrano, si contaminano, si intrecciano. Spiritualmente insieme sul palcoscenico per raccontarci di un teatro vissuto visceralmente. Una produzione SiciliaTeatro.

Marcello Cotugno dirige Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, nell’adattamento teatrale di Regalo di Natale di Pupi Avati (2 – 7 aprile 2018). La celebre notte di poker tra quattro amici racconta il trionfo del singolo sul collettivo, la metafora del successo di uno conquistato a spese di tutti, il simbolo di una teatralità doppia e meschina. Amara è la riflessione su come stiamo diventando o su come forse siamo già diventati. Una produzione La Pirandelliana.

Giancarlo Sepe dirige gli attori della Compagnia del Teatro La Comunità in Barry Lyndon tratto dal romanzo di William Makepeace Thackeray (9 – 14 aprile 2019). Il lavoro prende le sue emozioni dal grande film di Kubrick. Il romanzo è servito a delineare caratteri, situazioni, indicare paesaggi e storie lontane, ma forti e indimenticabili. In scena ci si vuole avvicinare ancora di più alla favola nera che racconta la vita avventurosa, tra amori e guerre, del signor Redmond Barry di Barry du Barry. Una produzione Associazione Teatro La Comunità 1972, Teatro di Roma.

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OSPITALITÀ AL TEATRO ERA

Con La resa dei conti, testo di Michele Santeramo diretto da Peppino Mazzotta e interpretato da Daniele Russo e Andrea Di Casa, l’autore cerca di dare risposta a una serie di interrogativi senza tempo (27 – 28 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era). Come si relaziona l’uomo con se stesso e con gli altri? Cos’è la fiducia e, in definitiva, chi è l’uomo? In scena i protagonisti si confrontano sulla loro condizione di essere umano cercando di trovare un modo per affrontarla. Una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.

Il TRI(O)KÀLA è il trio jazz formato da Rita Marcotulli al pianoforte, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria (31 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era). Una creazione originale che con grande sensibilità ha riunito tre artisti d’eccellenza. La musica si mischia all’amicizia, le note si intrecciano con i sentimenti.

Focus sull’opera di Enzo Moscato con Compleanno dedicato alla memoria di Annibale Rucello (31 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era), una commistione di assenza e delirio, una stanza scarna, con un tavolo, due sedie, un attaccapanni verticale; Ritornanti (2 novembre 2018 per i 10 anni Teatro Era) che mette in luce gli aspetti più significativi del teatro di Moscato, una contaminazione di linguaggi, una lingua originale, al tempo stesso arcaica e moderna. Chiude il focus un incontro con il pubblico. Una produzione Compagnia Teatrale di Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

Africa, a Kinshasa, autunno del ’74, match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi tra lo sfidante Muhammad Ali e il detentore George Foreman. Da qui parte A night in Kinshasa di Federico Buffa, giornalista sportivo che si è imposto all’attenzione del pubblico per la capacità di trasmettere le storie dei campioni e degli eventi sportivi. All’interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta Marelli, in scena, oltre a Buffa, ci sono Alessandro Nidi al pianoforte e Sebastiano Nidi alle percussioni (23 novembre 2018 per i 10 anni Teatro Era). Una produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e un progetto Mismaonda.

Francesco Cortoni dirige Giulia Gallone, Glora Carovana, Giacomo Masoni, Marco Fiorentini, Saverio Ottino in Scene di libertà di Jan Friedrich (1 – 2 dicembre 2018 per i 10 anni Teatro Era). Cinque giovani berlinesi, protagonisti del dramma, hanno piena libertà sia nel muoversi che nel fare esperienze anche sessualmente estreme, ma non riescono ad amare e ad amarsi. Una produzione Compagnia Pilar Ternera – Nuovo Teatro delle Commedie.

Clyde Chabot dirige e interpreta Sicilia (8 – 9 dicembre 2018 per i 10 anni Teatro Era). La protagonista francese intraprende un viaggio fisico, con la figlia, alla ricerca dei luoghi della Sicilia di cui erano originari i suoi nonni, alla scoperta di una lingua che non si perdona di non saper parlare e delle tradizioni delle quali, in un impasto di modernità e arcaismo, conserva delle tracce. Una produzione La Communauté inavouable.

Lorenzo Gioielli dirige Pierfrancesco Favino ne La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès (date da definire).

Salvatore Tramacere dirige La ragione del terrore di Michele Santeramo, con Michele Cipriani e Anna Chiara Ingrosso (11 – 12 gennaio 2019). L’ambiente è un paesaggio fatto di grotte abitate da persone e non nella preistoria, ma nell’Italia di pochi decenni fa. In uno di quei posti in cui i sogni sembrano veri. Una storia sull’apparente inevitabilità di certe conseguenze. Una produzione Cantieri Teatrali Koreja.

Mario Martone riallestisce lo storico spettacolo Tango Glaciale, che ha debuttato nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli; in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana (26 gennaio 2019). L’operazione di rimettere in scena il lavoro compiuta oggi a distanza di trentacinque anni conferma il carattere assolutamente rivoluzionario del progetto. Una produzione Fondazione Teatro di Napoli, Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto.

Virgilio Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij, balletto ispirato alla tradizione popolare russa della marionetta, per creare un lavoro in cui riprende il rapporto tra la marionetta e tragedia (2 febbraio 2019). Si trascende l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio e le sue molte anime si moltiplicano dando vita all’interpretazione dei sei danzatori. Petruška è anticipato e introdotto da Chukrum. Una produzione Compagnia Virgilio Sieni.

Davide Enia con il gesto, il canto, il cunto, nel nuovo lavoro L’Abisso affronta il mosaico di questo tempo presente, la crisi, e racconta ciò che sta accadendo a Lampedusa, punto di incontro tra geografie e culture differenti (16 febbraio 2019). Lampedusa appare come metafora di un naufragio, personale e collettivo. Una produzione Teatro di Roma, Teatro Biondo Stabile di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri.

L’uomo seme è un inno alla vita, un racconto ideato, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco (23 febbraio 2019). Uno spettacolo corale ideato in forma di ballata, in cui racconto, canto e azione scenica cercano un punto di equilibrio essenziale. Una storia sconvolgente, verosimile, narrata con una lingua così concreta e sapiente da farci dubitare dell’identità dell’autrice e dell’autenticità del ‘manoscritto’. Una produzione Teatro Franco Parenti, Sonia Bergamasco.

Emma Dante dirige La scortecata, una favola senza tempo, grottesca e affascinante, rivisitazione della celebre novella della raccolta Lo cunto de li cunti di Giovambattista Basile (2 marzo 2019). È la storia di due ‘vecchie’, interpretate da due uomini, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola e di un re che s’innamora della voce di una delle due e la invita a passare la notte con lui. Il sovrano appena si accorge dell’inganno, la butta giù dalla finestra, ma un incantesimo muterà le sorti dei protagonisti. Una produzione Festival di Spoleto 60, Teatro Biondo Stabile di Palermo.

Le relazioni pericolose è la nuova elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso (16 marzo 2019). Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Pierre-François Choderlos de Laclos, autore settecentesco a suo tempo celebre per lo scandalo generato dalla pubblicazione di questo romanzo, oggi considerato un classico della letteratura grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare, producendo morte e follia. Una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano con la collaborazione artistica Le Belle Bandiere.

Macbettu, vincitore del premio UBU 2017 come miglior spettacolo dell’anno, prende spunto da un lato dal Macbeth di William Shakespeare, dalla sua universalità e la pienezza di sentimenti, dall’altro dall’ispirazione del regista Alessandro Serra di fronte ai carnevali della Barbagia (6 aprile 2018). Un lavoro, recitato in sardo, con una forza arcaica e con l’interpretazione solo maschile di Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. Una produzione Sardegna Teatro.

Lorenzo Collalti, giovane regista e drammaturgo, scompone e attualizza Amleto per diventare un ingranaggio teatrale con Luca Carbone, Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Lorenzo Parrotto (3 – 4 maggio 2019). Reparto Amleto traspone la celebre vicenda ai giorni nostri, ambientandola in un ospedale dove il Principe di Danimarca si è recato in preda ad un attacco isterico vaneggiando e sostenendo di aver visto il fantasma del padre. Una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano con la collaborazione artistica Le Belle Bandiere.

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COME SON VIVE LE CITTÀ – La Fondazione Teatro della Toscana per la Città Metropolitana

Il Festival d’Autunno è una manifestazione che si pone come nucleo temporale del processo di redistribuzione dell’offerta tra Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, Teatro Niccolini di Firenze, Teatro di Rifredi, Tenax.

In uno scenario metropolitano in via di trasformazione a seguito dei nuovi percorsi delle tranvie, anche una semplice innovazione nella viabilità può incentivare nuove sinergie tra poli culturali impegnati da tempo nella promozione di progetti educativi e della creatività contemporanea, grazie al riconosciuto lavoro già svolto su Rifredi da Pupi e Fresedde e su Scandicci dalla Fondazione Teatro della Toscana.

Questo primo tassello di una convergenza che potrebbe svilupparsi in ulteriori e più articolate forme, prevede la creazione in prima assoluta per l’Italia di un evento teatrale simbolico, innovativo e di respiro internazionale, Walking therapie, performance itinerante e interattiva dei belgi Nicolas Buysse, Fabrice Murgia e Fabio Zenoni che inizia a Rifredi, si muove grazie al percorso della linea 3 della tramvia e si conclude per le strade di Scandicci (23 luglio – 4 agosto).

Andrea Bruno Savelli dirige una mise en éspace de Il barone rampante di Italo Calvino (6 – 7 ottobre 2018 Teatro Studio). Una produzione Teatrodante Carlo Monni nel più ampio progetto Il barone rampante della Fondazione Accademia dei Perseveranti, Fondazione Teatro della Toscana, sostenuto da Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con Comune di Scandicci e Comune di Campi Bisenzio. L’iniziativa coglie dunque le suggestioni e i tratti stilistici della poetica calviniana e li rielabora generando due iniziative che agiscono sul piano civile e culturale, basate su ciò che per Calvino era fondamentale: la ricerca continua di un proprio posto nel mondo.

Nudità è l’incontro tra due mondi e due visioni. In scena insieme, Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni instaurano forme di relazione tra corpo e pupo, ascolto e tattilità (11 – 13 ottobre 2018 Teatro Niccolini). Il corpo del danzatore e della marionetta sono messi in dialogo in un incontro su elementi fondamentali dello stare al mondo: camminare, sedersi, cadere, voltarsi, toccare. Una produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’arte Cuticchio, con la collaborazione di Fondazione Romaeuropa.

Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452 nasce dall’incontro tra i componenti della compagnia bolognese (Nicola Borghesi, Paola Aiello ed Enrico Baraldi) con due personaggi “immaginari” realmente esistenti, Giuliano e Annalisa Bianchi, ossia Ljuba e Gaev dell’omonimo dramma di Čhecov (13 – 14 novembre 2018 Teatro Niccolini). Un modo per interrogarsi su che cosa significhi perdere un luogo dell’anima per ragioni economiche. Una produzione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Pupi e Fresedde/Teatro di Rifredi riallestisce al Teatro di Rifredi (15 – 25 novembre), in collaborazione con il Teatro della Toscana, La bastarda di Istanbul con Serra Yilmaz e Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello, diretti da Angelo Savelli. Spettacolo e protagonista hanno vinto il Premio Persefone 2016. Un’affascinante saga familiare multietnica, popolata da meravigliosi personaggi femminili, da storie brucianti e da segreti indicibili che legano Istanbul all’America e la Turchia all’Armenia. Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, grande conoscitrice del passato e profonda osservatrice del presente del suo Paese; Serra Yilmaz, attrice amatissima e fascinosa affabulatrice nonchè testimone vivente della fecondità del dialogo interculturale; Angelo Savelli autore di un’audace riduzione del complesso romanzo e saldo timoniere di un cast attoriale di grande spessore; tutti insieme affrontano questo viaggio teatrale nella cattiva coscienza di una famiglia e di un popolo, navigando tra gli scogli della tragedia e le onde dell’ironia, mentre all’orizzonte scorrono le mobili e colorate video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.

Gogmagog presenta Giovanni per campare digiunava (prima nazionale 24 – 28 novembre 2018 Teatro Studio). Lo spettacolo si alimenta degli esiti di un laboratorio lungo un anno con oltre 90 adolescenti di due istituti superiori di Scandicci. La scintilla scatenante è stata la lettura de Il digiunatore di Franz Kafka, nonché la conoscenza ravvicinata di uno dei più affermati digiunatori di fine ‘800, Giovanni Succi da Cesenatico, scomparso 100 anni fa a Scandicci. Una produzione Gogmagog.

Lorenzo Gleijeses mette in scena la vicenda di un immaginario danzatore omonimo del protagonista de La Metamorfosi: Gregorio Samsa (6 dicembre 2018 Teatro Studio). Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa è un progetto di creazione che mette in crisi il ruolo monocratico dell’artista demiurgo, procedendo per tappe che portano sopra di sé i “segni” evidenti dell’incontro stesso con particolari compagni di viaggio. Una produzione Fondazione TPE, Nordisk TeaterLaboratorium, Gitiesse Artisti Riuniti, in collaborazione con Centro Coreografico Korper.

Angelo Savelli dirige Samuele Picchi e Fabio Magnani ne La matematica in cucina dall’omonimo libro di Enrico Giusti (18 – 19 dicembre 2018 Teatro Studio). Lo spettacolo altro non è che un cabaret matematico-culinario. Come dire: Pitagora sul palco di Zelig. Una produzione Pupi e Fresedde/Teatro di Rifredi, Il Giardino di Archimede.

Angelo Savelli dirige Andrea Bruno Savelli, Francesco Franzosi, Nicola Pecci e Marzia Risaliti nella conferenza/spettacolo Uno, nessuno e centomila… Pirandello (19 – 20 febbraio 2019 Teatro Studio). Si affronta la teoria dell’umorismo di Luigi Pirandello – elaborata in un suo celebre saggio e incarnata in quasi tutte le sue opere – inserendola nel più generale contesto culturale europeo dell’inizio del nostro secolo, nel quale l’umorismo diventa un grimaldello per leggere una realtà completamente rivoluzionata nelle sue fondamenta. Una produzione Pupi e Fresedde/Teatro di Rifredi.

mum&gypsy, la compagnia teatrale fondata nel 2007 da Takahiro Fujita, uno dei più brillanti e prolifici registi del teatro contemporaneo giapponese e della nuova generazione di registi e drammaturghi, propone, in collaborazione con Fondazione Fabbrica Europa, Il mio tempo con Aya Ogiwara, Ayumi Narita, Satoshi Hasatani, Yuriko Kawasaki, Andrea Falcone, Giacomo Bogani, Sara Fallani, Camilla Bonacchi (8 – 10 marzo 2019 Teatro Studio). Una produzione mum&gypsy con il sostegno di The Saison Foundation, Agency for Cultural Affairs, Arts Council Tokyo&gypsy.

E ancora Krypton, Giancarlo Cauteruccio e il Tenax Theatre, nell’intreccio tra linguaggi diversi che va a situarsi al centro della periferia, nella non deputata e celeberrima sede della discoteca Tenax, con i coinvolgimento di giovani performer alla loro prima esperienza teatrale.

Attraverso l’attività dell’Accademia dell’Uomo della Fondazione Teatro della Toscana, come già lo scorso anno, si tornerà a indagare sulla capacità del teatro di incidere nella vita delle città. La tematica principale è legata proprio allo sbarco del tram in nuovi quartieri di Firenze, e al rapporto tra il tram e il territorio vasto di Firenze.

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PROGETTI INTERNAZIONALI

La Fondazione è assegnataria in partenariato di 2 progetti europei ed è capofila del progetto europeo Epic in Motion che coinvolge altri 7 teatri nazionali europei che partirà entro il 2018.

Il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, vero e proprio messaggero internazionale del Teatro, tocca fra 2018 e 2019 luoghi e realtà diversissimi: l’Open Program di Mario Biagini sarà a New York nel settembre 2019 per un lavoro con la comunità del Bronx, mentre The Focused Research Team in Art as Vehicle di Thomas Richards prenderà parte al Festival Hong Kong New Vision Arts Festival subito dopo essere passato dalla Corea del Sud. Inoltre, per il tradizionale Workshop estivo alle Vallicelle arriveranno 32 iscritti da tutte le parti del mondo (Colombia, Messico, Brasile, Cina, Australia, Stati Uniti, Singapore). Solo tre degli iscritti sono italiani. Come si dirà tra breve, entrambi i gruppi uniti saranno a Parigi nel corso della prima settimana di luglio del 2019.

Il Workcenter è poi assegnatario di un progetto internazionale bandito da un’importante organizzazione filantropica che collabora con partner in tutto il mondo per promuovere la dignità umana, la giustizia sociale e la sostenibilità.

Il finanziamento riguarda un progetto d’inclusione attraverso il teatro di rifugiati e categorie protette.

> Italia – Francia

Fondazione Teatro della Toscana e Théâtre de la Ville di Parigi, il Teatro della Città di Parigi, avviano dal 2018 un rapporto di partenariato articolato in coproduzioni di spettacoli, reciprocità di presenze performative fra Firenze e Parigi, partecipazione a cantieri di lavoro che coinvolgano i giovani italiani e francesi e quelli di diverse nazionalità europee, spazi e percorsi progettuali dinamici in chiave di apertura e di superamento di ogni alterità o diversità.

L’intesa prende le mosse dalla condivisione dei valori di fondo che animano le due istituzioni, soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei giovani, la pluridisciplinarietà, la diffusione del teatro nelle scuole, nelle zone del disagio, nei centri sociali, nelle associazioni, per la visione di un teatro civile che sia realmente di tutti e per tutti e aperto.

In evidenza, tra gli altri progetti, la coproduzione internazionale di due spettacoli di Bob Wilson, il primo dei quali Mary Said What She Said avrà come protagonista Isabelle Huppert e inaugurerà la stagione Pergola 2019/2020, mentre il secondo Jungle Book – Il libro della giungla nascerà nel maggio 2019 a Parigi e sarà alla Pergola nel 2020, la presenza del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards a Parigi nel luglio 2019, la presenza delle creazioni di Emmanuel Demarcy-Mota a Firenze fra 2019 e 2020, e una riflessione sul posto che nel mondo occupano quanti sono nati nel ventunesimo secolo tramite la qualità del progetto ‘avere vent’anni nel 2020’ ideato e promosso dal Théâtre de la Ville nel quadro dei propri Chantiers d’Europe.

Il partenariato con il Theatre de la Ville di Parigi amplia l’orizzonte delle collaborazioni al potenziale di relazioni con altri ‘Teatri della Città’ di altri Paesi, in Portogallo, in Olanda, e in ogni altro luogo in cui si possa costruire una relazione coerente con l’idea di un Teatro che si fonda sui principi condivisi.

In questo quadro di rapporti con la Francia rientrano anche il progetto di Beppe Navello su Leonardo da Vinci e il collegamento ideale con il Festival d’Autunno parigino.

> Tirana

Altro rapporto internazionale rilevante quello con Tirana, un progetto di collaborazione con il Teatro Kombetar Eksperimental che si concretizzerà in una coproduzione internazionale per la realizzazione della Lena di Ariosto, classico italiano del Cinquecento pre-controriforma assai poco rappresentato, per la regia di Carlo Sciaccaluga e la partecipazione artistica di un cast indicativamente per metà composto da artisti albanesi e per metà italiani.

Il progetto prevede di mettere in scena lo spettacolo in lingua italiana, provando e debuttando a Tirana negli ultimi giorni di aprile 2019, per poi portarlo a Firenze al Teatro Niccolini alla fine di ottobre 2019.

> Unity In Diversity

In occasione dell’annuale consesso dei Sindaci delle Città del Mondo la Fondazione Teatro della Toscana è impegnata in una serie di attività che vedono coinvolti l’Oltrarno, il Teatro Liure di Barcellona e altre istituzioni internazionali.

> Est Europa

Il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale della Fondazione Teatro della Toscana, nell’ambito di un progetto che prevede occasioni di incontro con maestri della scena internazionale contemporanea per il triennio 2018/2020, organizza un workshop di alta formazione rivolto ad attori professionisti della durata di 8 giorni, dal 18 al 26 luglio 2018, tenuto dal regista e pedagogo Yuri Kordonsky presso il Teatro Era, che sarà realizzato in sinergia con il settore The Other Theater e le realtà culturali ed economiche del territorio.

Yuri Kordonsky è regista, performer, scrittore e docente di regia alla Yale School of Drama, con una consolidata esperienza pedagogica oltre che in qualità di regista e vincitore di numerosi premi e riconoscimenti internazionali, come specificato nella biografia allegata. Il workshop Acting As Listening: In Search Of Truth On Stage approfondirà il lavoro a partire da due testi teatrali: Zio Vanja di Anton Čechov e Love and Information di Caryl Churchill.

Il workshop è rivolto a un massimo di 12 attori che saranno selezionati sulla base del curriculum vitae e di una lettera motivazionale. È prevista la possibilità di accettare degli uditori nel numero massimo di 5. Gli attori reciteranno in italiano, mentre le discussioni e i feedback saranno in lingua inglese; sarà comunque presente un traduttore. Il workshop si svolgerà presso il Teatro Era con orario 11-18 e un giorno di riposo la domenica 22 luglio.

Andriy Zholdak tiene il Laboratorio di creazione per attori al Teatro Era (18 – 27 ottobre 2018) con la Sessione di lavoro aperta al pubblico (28 ottobre 2018) per i 10 anni Teatro Era. Nato nel 1962, Zholdak, regista ucraino, è stato allievo di Anatolij Vasiliev a Mosca. Ha un interesse per il cinema (Fellini, Bergman, Paradžhanov, Tarkovskij) e l’arte pittorica; arti che hanno avuto un impatto significativo sul suo stile registico. Svolge regolarmente corsi di perfezionamento in diversi paesi d’Europa.

Proseguendo il percorso di ricerca già intrapreso con Amleto e i Bassifondi, il noto regista lituano Oskaras Koršunovas presenta al Teatro Era (3 – 4 novembre 2018 per i 10 anni Teatro Era) Il gabbiano di Anton Čechov per diagnosticare le malattie del nostro tempo, la gotta della nostra anima. Con questo lavoro Koršunovas vuole recuperare la passione, l’amore, la gelosia e l’odio presente nelle opere di Čechov con l’obiettivo di cogliere il cuore dell’opera, che spesso è nascosto sotto costumi, decori, scenografie sontuose e intonazioni trascinanti. In questo processo creativo, lo spettatore diventa parte integrante dell’opera stessa. Una produzione OKT – Oskaras Koršunovas Theatre.

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PROGETTI PER LE NUOVE GENERAZIONI

Giunge a compimento il primo triennio della Scuola di Formazione del Mestiere dell’Attore l’Oltrarno con la direzione artistica di Pierfrancesco Favino. Sara Bosi, Lorenzo Carcasci, Cecilia Casini, Giacomo Coen, Maria Costanza Dolce, Camille Dugay, Maziar Firouzi, Giulia Lanzilotto, Luca Massaro, Stefano Parrinello, Giovanni Toscano, saranno in scena al Teatro Goldoni di Firenze (19 – 28 giugno) con Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con la regia di Serdar Bilis. Uno spettacolo che parla della gioventù, dei suoi desideri e sogni, ma anche delle frustrazioni che sperimenta nello scontro con le generazioni precedenti e con le vecchie tradizioni, con l’educazione e le regole della Città. L’oppressione politica, culturale e sessuale, cerca e trova una sua espressione in questo testo di Shakespeare.

Aperte le iscrizioni al nuovo triennio 2018/2020 http://loltrarno.teatrodellatoscana.it/content/bando-2018.

Parte rilevante del progetto di alternanza scuola-lavoro al Teatro della Pergola I mestieri dello spettacolo è stata la traduzione dal greco antico de Le Troiane di Euripide, progetto nel quale si sono cimentati circa 65 studenti provenienti da 5 licei dell’area metropolitana fiorentina. Il lavoro, iniziato nel dicembre scorso, ha accostato al lavoro in classe incontri seminariali con Gabriele Lavia e una lezione di approfondimento sull’arte di Euripide condotta dal Prof. Sergio Givone. La traduzione, elaborata dagli studenti, sarà il copione del reading Lavia legge Le Troiane che avrà come tema conduttore le donne sconfitte in guerra (21 settembre).

Dieci storie proprio così è una ‘ragionata’ provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire (19 – 20 marzo Teatro Niccolini). Scritto da Emanuela Giordano e Giulia Minoli e diretto dalla stessa Giordano, è lo svelamento dei complessi legami che si intrecciano tra economia “legale” ed economia “criminale”, legami che uccidono il libero mercato e minacciano gravemente il nostro futuro. Una produzione Teatro di Roma, Teatro Stabile di Napoli, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, in collaborazione con Teatro Stabile di Torino e The Co2 Crisis Opportunity Onlus.

Non più l’accesso di nuove compagnie nell’ambito della tradizione, ma un passo in avanti nella ‘carne del contemporaneo’ è l’azione di Giancarlo Cauteruccio e di Krypton al Tenax Theatre, con la creazione di un vero e proprio ponte fra la periferia e il centro, fra la tradizione e l’innovazione, fra la drammaturgia classica e la dirompenza musicale contemporanea, azione che vede anche la partecipazione di Gabriele Lavia con una lettura dei quattro monologhi di Amleto, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana. Un travaso di generazioni dal passato al futuro, dalla tradizione al nuovo, esaltando gli specifici linguaggi, ma con l’intento di crearne uno nuovo fondato sulla complicità dei generi espressivi. Per un teatro effettivamente partecipato, per un teatro che accoglie i giovani attraverso le loro esperienze, le loro relazioni con la cultura attiva. Tanto che il djset dell’elettronica irrompe nello spazio della tradizione al Teatro della Pergola con progetti appositamente creati.

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PRODUZIONI E COPRODUZIONI DEL TEATRO DELLA TOSCANA IN TOURNÉE

Roberto Bacci dirige Il nullafacente a Livorno (6 novembre 2018, Nuovo Teatro delle Commedie; in corso di definizione un progetto per il 2019 in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero) e Quasi una vita a Roma (15 – 20 gennaio 2019, Teatro India). Entrambe produzioni della Fondazione Teatro della Toscana.

Le storie, raccontandole, da vere diventano inventate e da inventate, vere. Leonardo Da Vinci. L’opera nascosta è una storia inventata completamente perché, come scrive Michele Santeramo, che ne è l’autore e l’interprete: “troppo spesso scambiamo le storie vere con quelle credibili” (14 settembre 2018, Teatro Paolo Grassi, Festival Tramedautore, Milano; 19 – 24 marzo 2019, Teatro Bellini, Napoli; 15 – 16 marzo 2019, Cantieri Teatrali Koreja, Lecce). Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Leviedelfool portano in tournée Yorick – Un Amleto dal sottosuolo (8 novembre 2018, Nuovo Teatro delle Commedie, Livorno; 14 – 15 dicembre 2018, Dialma Ruggiero, La Spezia; 18 dicembre 2018, Teatro India, Teatri di Vetro, Roma) e Made in China – Postcards from Van Gogh (4 – 9 dicembre 2018, Teatro Bellini, Napoli), un lavoro attoriale a due, con Simone Perinelli e Claudia Marsicano, su una drammaturgia originale fortemente condizionata dall’opera del pittore olandese, non solo dalla produzione pittorica, ma anche da quella letteraria. Una produzione quest’ultima Fondazione Teatro della Toscana.

Gabriele Lavia e Federica Di Martino sono impegnati ne I giganti della montagna di Luigi Pirandello (prima nazionale 23 – 24 febbraio 2019 Teatro dell’Unione di Viterbo; 27 febbraio – 10 marzo 2019 al Tetro Strehler di Milano; 13 – 31 marzo 2019 al Teatro Eliseo di Roma). La vita è vento, la vita è mare, la vita è fuoco. Non la terra che s’incrosta e assume forma. Ogni forma è la morte. Il finale non scritto dell’opera, nelle intenzioni di Lavia, è una speranza, meglio, una certezza laica, che la poesia non può morire Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Stabile di Torino, Teatro Biondo Stabile di Palermo.

Gabriele Lavia torna in scena con il recital da Jacques Prévert I ragazzi che si amano (2 – 14 aprile 2019 Teatro Carignano di Torino, 15 – 17 aprile 2019 Teatro Chiabrera di Savona, 7 – 12 maggio 2019 Teatro dell’Elfo di Milano). Un lavoro sull’amore giovanile e il rapporto degli innamorati con la realtà. Giovani che, estraniati dal mondo e dimentichi di tutto, non tengono conto della chiusura morale della gente verso la loro dolcezza. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Il risveglio degli automi

Il manichino di legno possiede pressappoco le sembianze dell’essere umano, ma senza movimento, senza vita. Non ha occhi, respiro, sentimento. Il manichino rappresenta dunque l’uomo senz’anima, senza carattere. Rappresenta la difficoltà, l’inadeguatezza umana rispetto al mondo circostante, alla sua storia. Impareggiabile metafora del tempo presente.

Una figura emblematica, spesso protagonista delle opere di De Chirico o di Savinio (l’uomo senza volto) grandi maestri della metafisica. L’ho immaginato nel buio al centro di una scena, in mezzo al palcoscenico. Nel luogo in cui, attraverso la scrittura e la parola, aneliamo esattamente al suo contrario, vale a dire alla finzione della vita pulsante. Nell’appassionata ricerca della sua essenza più vera, più profonda. Esattamente oltre (meta) la realtà tangibile (physika), ossia al di là ma prima ancora di ciò che la natura mette in mostra a beneficio dei nostri sensi.

La sua immobilità, la sua inespressività, la sua mancanza di vita appariva, in quella collocazione, ancora più odiosa. Ma se ci soffermiamo in un teatro vuoto, senza attori, pubblico, scene e ci abbandoniamo ad osservare, a ricordare, a riflettere nel silenzio della penombra, vedremo il suo corpo (il corpo del teatro), il ventre della balena, cominciare a muoversi. Si ha la sensazione che dagli angoli misteriosi, nei passaggi segreti, tra i possenti ingranaggi appaiano personaggi, colori, luci. Si iniziano a udire voci, rumori. Richiami. La sensazione cioè di una vita fremente, sotterranea, ma pronta a misurare le vicende umane col racconto della messa in scena.

Ho immaginato allora che il luogo stesso fosse il deus ex machina, portando riscatto e vitalità a tanta inadeguatezza e dolorosa fissità. Il teatro, mosso a pietà, si è calato sull’uomo privo di vita per soccorrerlo, vestirlo, per infondere calore a quelle membra rigide nell’assenza di intelletto e di spirito.

Si accende una luce, un argano si mette in funzione, una porta si socchiude dietro le quinte, dalla graticcia cala una fune, un tessuto… l’essere inanimato se ne accorge, si lascia accarezzare da quel fascio di luce, da quella stoffa. Alza lo sguardo. È incredulo? Gli piace? Cerca di evitarla? Così, immergendosi e specchiandosi in ciascuno dei luoghi, lasciandosi investire dalle storie che in essi aleggiano e si possono palpare, ogni automa, pian piano, si desta dal sonno, ricomincia a sorridere, a stupirsi, a schernirsi, a soffrire. Ognuno conquista o riconquista la propria attitudine di essere sensibile. Il meccanismo interiore lentamente si rimette in movimento. Poi, via via, in maniera sempre più vigorosa, l’uomo diventa teatro, il teatro uomo.

Il burattino, ancora una volta e ogni volta, si risveglia trasformandosi in un essere umano del tutto nuovo. Non più automi ma esseri consapevoli che partecipano al vivere comune. In accordo o in contraddizione, ma comunque operando una scelta: quel giudizio critico sollecitato dall’opera teatrale che, come ricorda Strehler, “aiuterà a decidere nella vita individuale e sociale”.

Il teatro risveglia alla vita. Il teatro è vita.

Walter Sardonini, Responsabile dell’Identità Visiva della Fondazione Teatro della Toscana

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ABBONAMENTI

> Teatro della Pergola

Pergola Completo

Abbonamento a 21 spettacoli a posto fisso

Platea € 340 ● Posto palco € 264 ● Posto palco di III € 230 ● Galleria € 187

Pergola x 7

3 pacchetti abbonamento di 7 spettacoli ciascuno

A – Un cuore di vetro in inverno; John Gabriel Borkman; La tragedia del vendicatore; Miss Marple, giochi di prestigio; Il padre; Dracula; Marco Polo – La straordinaria avventura del Milione

B – Bella figura; After Miss Giuly; A testa in giù; Il penitente; La notte poco prima delle foreste; I promessi sposi alla prova; Regalo di Natale

C – The Deep Blue Sea; Misura per misura; Copenaghen; I fratelli Karamazov; Io e Pirandello; Don Chisciotte; Barry Lyndon (Il creatore di sogni)

Platea € 160 ● Posto palco € 127 ● Galleria € 90

SCEGLIPERGOLA x 10 – in vendita dal 24 settembre

10 spettacoli a scelta su tutto il cartellone: Platea € 236 ● Posto palco € 193 ● Galleria € 145

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SCEGLIPERGOLA x 5 – in vendita dal 1° ottobre

5 spettacoli a scelta su tutto il cartellone: Platea € 135 ● Posto palco € 106 ● Galleria € 76

PERGOLA26 – in vendita dall’8 ottobre

Carta a consumo riservata ai giovani nati dopo il 1°gennaio 1992.

Per 5 spettacoli € 60

Per 3 spettacoli € 36

Passa al Completo…

Per la stagione 2018-2019 gli abbonati che passeranno alla formula Completo da un altro pacchetto o da uno Sceglipergola potranno usufruire di una riduzione sul prezzo dell’abbonamento.

Porta un amico…

Chi porta un “amico” potrà usufruire di una riduzione sul prezzo dell’abbonamento (per le formule a POSTO FISSO), valida anche per il nuovo abbonato.

N.B. condizione valida per ogni nuovo abbonamento sottoscritto contestualmente alle conferme degli abbonamenti della passata stagione. Si ha diritto a un abbonamento ridotto per ogni nuovo abbonato.

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PREZZI:

Completo: Platea € 307 ● Posto palco € 238 ● Posto palco di III € 209 ● Galleria € 169

Pergola per 7: Platea € 144 ● Posto palco € 114 ● Galleria € 81

Ridotto giovani under 35

I giovani fino a 35 anni di età potranno usufruire di una riduzione su tutte le formule di abbonamento. La riduzione è personale e applicabile solo su presentazione di un documento di identità presso la biglietteria del Teatro.

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PREZZI:

Completo: Platea € 290 ● Posto palco € 225 ● Posto palco di III € 196 ● Galleria € 160

Pergola per 7: Platea € 137 ● Posto palco € 108 ● Galleria € 76

Sceglipergola x 10: Platea € 200 ● Posto palco € 165 ● Galleria € 124

Sceglipergola x 5: Platea € 115 ● Posto palco € 90 ● Galleria € 65

> Teatro Era

Le varie formule di abbonamento saranno in vendita a partire da settembre 2018. Tutte le info su www.teatroera.it

Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto alla riduzione sull’acquisto dei singoli biglietti degli spettacoli.

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