L’appuntamento con Luisella Tamietto è davanti al Teatro del Caffè Muller, di Torino. Al telefono avevo capito che era una puntuale, ed infatti pur arrivando con un paio di minuti di anticipo la vedo già fuori dal locale a scrutare la strada. Meno male che il pullman che ho preso non era in ritardo come lo è di solito, e la puntualità è una qualità che apprezzo nelle persone. Ci diamo la mano, non ci conosciamo per nulla e questa è la seconda o terza volta che ci parliamo. Il tempo è ottimo, siamo agli inizi di Ottobre ed indossiamo entrambi vestiti da inizi Settembre. Si opta per fare la chiacchierata-intervista in un bar-pasticceria-panetteria molto vicino al teatro, per non essere troppo disturbati dal via vai teatrale. È una buona idea anche perché appena entrati siamo accolti dall’odore del pane appena uscito dal forno e da quello delle brioche che aspettano invitanti. Localizziamo un buon tavolino che dà sulla strada ed è anche al centro del locale e, subito dopo avere ordinato cappuccino e croissant per me e caffè per lei, iniziamo ufficialmente. La avviso che non sarà una classica intervista, dove le domande sono in neretto e le risposte fra le virgolette, ma un modo per conoscere lei, il suo lavoro e ciò che in qualche modo ci accomuna. Insomma ci mettiamo a parlare. Appena arriva il mio croissant rifiuta un assaggio perché in questo periodo è molto attenta all’alimentazione, ha il colesterolo un po’ alto e vedendola non lo diresti. Ha una figura magra e snella, e non la immagini a rimpinzarsi di dolci vari. A malincuore debbo mangiarlo da solo e trovo che questa pasticceria debba essere frequentata ancora. Di Luisella non so quasi nulla, se non che è direttrice artistica del Cirko Vertigo e che fa parte delle Sorelle Suburbe, un gruppo di cabarettiste che avevo visto alcuni anni fa in un paio di spettacoli, e forse in televisione. Le dico subito che non mi avevano entusiasmato, pur riconoscendo loro una buona capacità di improvvisazione e di recitazione. Forse il tipo di comicità o forse altro. Ammette subito che i loro spettacoli erano molto simili fra loro e che Il Peggio del Meglio delle Sorelle Suburbe ha girato il mondo anche grazie ad un successo immediato che non è stato casuale: facevamo un genere all’epoca poco conosciuto in Italia. È piemontese di nascita e vanta con orgoglio un padre che le ha trasmesso l’amore per il “fare” e per un umorismo salace tutto sabaudo, fatto di freddure pungenti vagamente all’inglese ma più profondo. Ho conosciuto anch’io dei torinesi con queste qualità, e lo dico con rimpianto. Il suo lavoro era modellatore di officina, cioè creava prototipi in legno o altri materiali per le aziende automobilistiche (ovviamente la Fiat, ma non solo) prima di mandarli in produzione. Uno dei tanti lavori artigianali che si sono purtroppo persi con l’avvento informatico. Aveva un sua “boita” (piccola officina) e non è mai stato dipendente. E c’è dell’orgoglio mentre lo dice. Ha un fratello più grande che è partito come chimico ed ora è informatico. A questo ci arriviamo dopo avermi spiegato che i suoi genitori avrebbero preferito che non facesse università, non c’erano abbastanza soldi in casa e lei, portata per le lingue ha cercato di frequentare e lavorare contemporaneamente. Probabilmente ci siamo incontrati a qualche lezione di Storia del Cinema a Palazzo Nuovo a Torino o magari nei suoi corridoi. In quegli anni io seguivo Lettere ed i corsi di Gian Renzo Morteo sul Teatro e di Cinema di Rondolino. Al teatro c’è arrivata soprattutto con un laboratorio sulla Maschera Neutra tenuto da Alessandra Musoni, che in qualche modo ha condizionato anche le mie scelte dopo un lavoro sul Clown. Ha frequentato i corsi di Eugenio Allegri sulla commedia dell’Arte, e voleva andare a Parigi per la scuola di Lecoq, ma era troppo cara. Ha poi optato per la scuola di teatro di movimento Philippe Gaulier nel 1987. Una volta tornata a Torino ha creato, insieme a Tiziana ed Andreina Le Sorelle Suburbe ed è stato subito un boom, tutti le volevano: televisioni, cinema, rassegne teatrali. L’esperienza cabarettistica si è chiusa nel 2016. Con Paolo Stratta, con cui lavora da quasi 20 anni alla Fondazione Cirko Vertigo insegnando Teatro e producendo le regie a molte produzioni. Continua a fare teatro e recentemente ha creato uno spettacolo con il marito Aldo Rindone pianista, “Chi perde perde”, e mi racconta di come lui la sgridi quando fa qualche errore di intonazione e delle loro discussioni prima di addormentarsi o prima di alzarsi dal letto. E lo dice con molto affetto ed ironia. Voglio assolutamente vederlo e le chiedo di informarmi sulla prossima replica. In questo periodo sta preparando Si può ascoltare l’Illuminismo? Le chiedo di mandarmi del materiale perché lei è l’unica attrice in mezzo a dei musicisti di musica antica e prendono in esame un particolare periodo storico. Hai ancora un sogno nel cassetto? Non ci pensa troppo: Vorrei recitare in una commedia, con una grande produzione alle spalle. E’ tempo, ci siamo alzati e la accompagno davanti al Teatro Muller. È stata una bella chiacchierata, ed è stato piacevole scoprire che dietro l’aspetto deciso ed apparentemente energico di Luisella, ci sia una “ragazza” innamorata del suo lavoro. Divertente, ironica e seria. Salutandoci con un sorriso ci ridiamo la mano.
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Si può ascoltare l’Illuminismo? Un concerto poco convenzionale con una parte comica non indifferente, in cui si ascolta musica del periodo illuminista. The Italian Connection: Darja Großheide e Lorenzo Brondetta, flauti traversi, Sabibe Erdmann clavicembalo. Luisella Tamietto, Attrice Durante il `700 musicisti, letterati e filosofi scambiarono le proprie idee sul illuminismo e coltivarono amicizie. A Berlino per esempio si incontrarono Lessing, Quantz, Voltaire e Carl Philipp Emanuel Bach. Ma quali effetti aveva l’illuminismo sulla musica strumentale dell’epoca? Si trovano diversi tentativi di spiegazione. Si può sentire l’Illuminismo? L’idea dell’illuminismo si ritiene come briciolo iniziale per l’età moderna. Ne abbiamo bisogno anche nei nostri giorni? Più che mai! Di quale convenzioni ci dobbiamo liberare noi oggidì e di che cosa i concerti classici? Grazie agli interventi comici di Luisella Tamietto si pongono queste ed altre domande ed al pubblico non vengono date risposte. Musica antica e Comedy – un concerto un po’ diverso del solito. I componenti sono legati da una lunga amicizia e vengono da Padova, Torino e Parigi. Sono strumentisti esperti nel campo della musica antica, che hanno fatto gli esami di flauto presso le scuole ad alta professione a Padova, Parigi, Colonia e Maastricht. Hanno suonato parecchi concerti in Europa, sia con la musica da camera sia in orchestra, organizzano proprie stagioni di concerti e hanno inciso diversi CD. Lorenzo Brondetta lavora e esperimenta inoltre da molti anni con la tecnica da suono, foto e video. Lo spettacolo in Germania sarà: – sabato 20 ottobre ore 18 a Berlino presso Magdalenkirche, Berlin-NeuKoeln – domenica 21 ottobre ore 17.00 Hannover presso Schanenburg, Hannover-Limmer – lunedì 22 ottobre ore 19.30 Dueren presso Becker & Funk Fabrik
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LUISELLA TAMIETTO. Si è diplomata presso la scuola di teatro di movimento Philippe Gaulier a Parigi nel 1987. In Teatro si è esibita in centinaia di repliche al fianco di Milena Vukotic e Athina Cenci, per il cinema diretta da Marco Ferreri, Guido Chiesa e Gianni Amerio, cofondatrice del gruppo di teatro comico Le Sorelle Suburbe con cui per vent’anni si è esibita con vari titoli affiancando anche Piero Chiambretti, Bruno Gambarotta e personaggi di grande caratura sui palcoscenici teatrali e televisivi più prestigiosi. Lo spettacolo “Il Peggio del Meglio delle Sorelle Suburbe” ha divertito il pubblico tedesco, rumeno, danese, grazie ad una lunga tournée europea. Oltre alla tournée teatrale con le proprie produzioni di teatro comico, ha lavorato nella trasmissioni Markette e Chiambretti Night con Piero Chiambretti su La7 e Canale5 e in numerose produzioni teatrali e televisive. Oltre alla carriera da interprete è regista di numerosi spettacoli di nuovo circo e di teatro. Dal 2008 è direttrice artistica di Cirko Vertigo.