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Misura per misura

In scena fino al 9 dicembre 2018 al Teatro della Pergola di Firenze

Misura per misuradi William Shakespeare

traduzione Masolino d’Amico

con Massimo Venturiello, Simone Toni, Roberto Petruzzelli, Francesco Grossi – iNuovi, Alessandro Baldinotti, Marco Morellini, Simone Faloppa, Luca Pedron – iNuovi, Camilla Diana, Federica Castellini, Federica Pizzutilo

movimenti di scena Monica Codena

scene e immagini Antonio Panzuto

costumi Luigi Perego

luci Nevio Cavina

musiche Antonio Di Pofi

aiuto regia Paola Degiuli

direttore di scena Andrea Patron

realizzazione scene Laboratorio della sezione attività Teatrali Comune di Rovigo

realizzazioni costumi Sartoria Corso di Daniela Corso

regia Paolo Valerio

produzione Teatro Stabile Di Verona, Fondazione Teatro Della Toscana, Estate Teatrale Veronese

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Con la misura con la quale misurate sarete misurati” afferma il vangelo secondo Matteo, ed è questo il moto centrale di una commedia, scritta nel 1603 da William Shakespeare, che riesce ancora oggi a ricalcare sul palcoscenico tutta la leggerezza giocosa e la crudeltà tragica delle circostanze umane, così effimere eppure governate da poteri pulsionali travolgenti, ai quali soccombe ogni ragione.

Un lavoro attoriale degno di plauso e uno studio delle simmetrie scenografiche veramente interessante, pulito, ma anche profondamente suggestivo nelle riprese video della scena in esecuzione.

L’intensa sdrammatizzazione del male, che qui non pare rassomigliare ad una dura condizione di disincanto inumano, quanto ad una fragilità che non conosce come consolarsi e si ripiega sugli altri fino all’epilogo in se stessa, rende un tale brano della nostra letteratura mondiale uno specchio abissale su cui chinarsi a riflettere e ha certamente il dono di poter rilevare aspetti insondati dell’esercizio assai diffuso del giudizio, spesso tanto severo quanto assolutamente infondato, perché operato all’oscuro dei moventi che generano atti rimasti incompresi e pertanto condannati, etichettati.

Ma se è vero che la legge degli esseri umani tenta solo, e non sempre fedelmente, di ricalcarne una più alta, universale, che davvero impone a tutti egual sorte, è possibile, un giorno, ritrovarsi da giudici ad accusati.

Ines Arsì

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