Nessun triangolo amoroso per uno spettacolo che inizia cupo, molto drammatizzato, tendente a un’atmosfera epica. Anzi, a primo impatto potrebbe sembrare che una sospettabile rivalità in amore possa avvantaggiare lei, Sabrina Iannece, protagonista assoluta dei primi istanti dello show, almeno fino al momento in cui Francesco Scimemi compare sul palco, portandosi via tutta l’atmosfera, l’epicità e la seriosità in favore di un avanspettacolo di primordine.
Luca Bono non tradisce le implicite promesse di chi ha già assistito alle sue performance fenomenali (o fenomeniche?): aver scelto proprio Scimemi come spalla per questo The Magic Brothers consente di smorzare i toni, di sdrammatizzare e ridere di gusto. L’effetto è quello del triangolo amoroso, nel quale “lei” è piuttosto la magia e il modo di intenderla.
Due modi di intenderla diversi e, per certi versi, opposti: allo show mozzafiato che vede un Luca Bono affrontare l’impossibile si alterna l’irriverente cabaret giocato sull’improbabile di Francesco Scimemi. Ma l’impalcatura rimane la stessa: l’illusione, illusione finalizzata allo stupore in un caso, all’ironia nell’altro.
Uno spettacolo tirato a due estremi, che si attenua nei momenti in cui i due maghi collaborano per realizzare i numeri di mentalismo (o presunta telepatia), con il massiccio coinvolgimento degli spettatori.
Uno spettacolo che, come si diceva, mantiene le promesse di un Luca Bono, anche a proposito di lei, Sabrina Iannece, che pur non mantenendo la primaria presenza scenica dello show precedente continua a rifiutare di vestire i panni della “semplice” assistente di scena (ruolo che invece potrebbe sembrare conteso dai maghi!)
———
The Magic Brothers
Di e con Luca Bono, Francesco Scimemi e Sabrina Iannece
Regia di Giancarlo Judica Cordiglia
Consulenza Marco Aimone
Produzione Muvix Europa
in collaborazione con Circolo Amici della Magia di Torino, Rear, Robin Studio, Acuson e Amerio Costumi