Secondo appuntamento con Gothika – tre passi nel delirio, l’inedito progetto nato intorno a tre monologhi nell’officina del Teatro dell’Elfo in scena a Roma con le due anime del teatro milanese, Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani e costruito come inusuale invito a esplorare le zone più oscure dell’immaginario poetico di tre grandi autori.
Dopo la lettura scenica di Elio De Capitani dal Frankenstein di Mary Shelley è Ferdinando Bruni il protagonista di Una serie di stravaganti vicende – omaggio e Poe, collocato nella stagione dello Spazio del Racconto – rassegna di drammaturgia contemporanea 2018/2019 del teatro romano.
Più che un monologo, Una serie di stravaganti vicende è uno spettacolo multimediale dove le parole di solitudine, di follia e di oscurità nate dalla penna e dalle ossessioni di Poe, si collocano fra le musiche di atmosfera composte da Teho Teardo.
Il monologo di un camaleontico e sottile Ferdinando Bruni, vive all’interno di un misterioso un flusso di video-proiezioni e di immagini allucinate intorno al protagonista con tanto di ali nere di corvo, collocato in un macabro cimitero, davanti a una tomba, simboli e richiami alla letteratura di Poe.
“Ci sono esistenze alle quali una sola vita non basta Persone che trascendono la propria epoca e contaminano con la loro opera le generazioni successive – scrivono Bruni e Frongia raccontando la genesi dello spettacolo – Gli scritti di Edgar Allan Poe hanno questa capacità miracolosa: chi li legge entra in un gorgo in cui piano piano tutti i sensi sono chiamati a reagire e ci si trova, quasi senza averlo deciso, a esplorare zone della propria mente dove l’ombra è più fitta, ad aprire porte che non si aveva il coraggio di considerare. Un viaggio oltre uno specchio nero, in un paese delle meraviglie al negativo. Paura, ma anche ironia, disperazione, passione e l’inesausta voglia di raccontare storie”. La modernità della musica, le immagini proiettate e una sorta di veli semitrasparenti dove si proiettano le ossessioni dello scrittore nelle atmosfere fumose, si incastrano con mezzi moderni che costruiscono uno spettacolo multimediale e ricreano un’atmosfera remota e misteriosa, forte richiamo alla letteratura e ai suoni di Poe, alle parole allucinate evocate anche della lingua inglese nelle celebri poesie dell’autore statunitense che Bruni via via scompone in una prova d’attore esaltante tra poesia e musica.
Ossessioni incubi, allucinazioni di Edgar Allan Poe rivivono in deliri e visioni mostruose con Bruni scalzo in una prova d’attore eccellente in un percorso inusuale degli spettacoli dell’Elfo. Ultimo appuntamento della trilogia Gothika, con Ferdinando Bruni legge Oscar Wilde – Il fantasma di Canterville: il regista-attore rilegge il genio stravagante di Oscar Wilde all’insegna all’ironia e della ragione raccontando la storia di un fantasma inglese alle prese con una famiglia americana, antologia spiazzante e divertente di un cliché del genere tutto da rivedere, dal 14 al 17 marzo (giovedì – sabato ore 20.00 – domenica ore 18.45.