Una giovane mortale, Semele, che abbandona il promesso sposo Atamante sedotta da Giove e che darà alla luce Dioniso, dio dell’ebbrezza, scatenando la furia vendicatrice di Giunone, consorte del padre degli déi: è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio la Semele di Händel, opera – oratorio profano in 3 atti diretto da Sir John Eliot Gardiner che guida i suoi storici ensembles, Monteverdi Choir e English Baroque Soloists, ovvero l’eccellenza della musica barocca, ospiti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Appuntamento d’eccezione a Roma mercoledì 8 maggio (ore 20.30 in Sala Santa Cecilia, Roma) per uno straordinario concerto fuori abbonamento che segna il ritorno di Gardiner nella Capitale a distanza di poche settimane dal debutto con un memorabile Aroldo in Italia di Berlioz e che rappresenta una delle due uniche tappe italiane dopo la data del 6 maggio al Teatro alla Scala di Milano di un progetto itinerante che ha toccato palcoscenici internazionali, tra cui Parigi, Barcellona, Londra.
“L’opera più sexy di Handel”, così Sir Gardiner commenta la Semele di Händel su libretto di William Congreve e non è difficile da intuire il motivo per cui questa scandalosa storia, opera laica mascherata da oratorio, abbia sconcertato i benpensanti della Londra del settecento a causa del carattere scabroso di un testo evidentemente sdoganato più dalla pittura che non dalla musica.
A scatenare lo scandalo, non solo una storia fatta di tradimenti e trasgressioni al di là della morale, ma anche la veemenza musicale della musica con il risultato che dopo solo quattro esecuzioni, Semele è praticamente scomparsa dalle scene per quasi i successivi 200 anni.
La tappa romana rappresenta un evento: Gardiner la propone nella Capitale per la prima volta in versione integrale e “in forma semiscenica con l’orchestra che verrà posta al centro e non nella buca, come centro motore di tutta la musica che interagisce direttamente con il cast” e torna alla Semele per la prima volta dalla registrazione del 1983, la stessa che nel 2012, era stata acclamata dalla BBC Music magazine ‘the best-conducted Semele on disc’, diventata un punto di riferimento del genere anche grazie alla prestigiosa presenza del pluripremiato Monteverdi Choir, fondato nel 1960 da Gardiner e degli English Baroque Soloists.
La versione romana utilizzerà materiale non incluso nella registrazione basandosi su un’edizione integrale del lavoro di Händel con passaggi di rara esecuzione a conferma che fra i tanti specialisti, Gardiner è stato un vero e proprio pioniere.
“Tutte le indicazioni possibili della drammaturgia si trovano nella partitura – ricorda Gardner sottolineando la forza narrativa del testo, ideale per la rappresentazione con la regia di Thomas Guthrie, le luci di Rick Fisher, i costumi di Patricia Hofstede – Semele ed Ercole di Händel sono opera straordinarie, sono due opere oratorio non sacre che mettono in evidenza la fondamentale importanza del coro che non ha eguali altrove” conclude Gardiner. Sul palco, “ cast di talenti emergenti che spesso hanno lavorato con il coro barocco” ricorda Gardiner: nel ruolo della seducente Semele, il soprano inglese Louise Alder, ‘Young Singer of the Year’ agli International Opera Awards nel 2017, il giovane Hugo Hymas interpreta Giove, in scena anche il controtenore Carlo Vistoli, il promesso sposo abbandonato, già apprezzatissimo Orfeo al Teatro dell’Opera di Roma nell’Orfeo ed Euridice con la regia di Carsen pochi mesi fa, il basso Gianluca Buratto nel duplice ruolo di Cadmus e Somnus, il mezzo-soprano francese Lucile Richardot nel doppio ruolo di Giunone e Ino, sorella e confidente di Semele. Biglietti da 25 a 52 Euro, info 06.8082058, santacecilia.it.
E dopo il concerto fuori abbonamento, appuntamento con la stagione sinfonica: il 9 maggio alle 19.30 (in replica il 10, ore 20.30 e 11, ore 18), Antonio Pappano e la violinista Lisa Batiashvili, già artista in residence dell’Accademia lo scorso anno, dopo Sibelius e Ciajkovskij, saranno i protagonisti del bellissimo Concerto n. 1 per violino di Béla Bartók composto fra il 1907 e il 1908 e dedicato alla violinista ungherese Sten Geyer. Completano il programma le suggestioni russe di Musorgskij nel poema sinfonico Una notte sul Monte Calvo, e di Rimskij-Korsakov in Shéhérazade ispirato alle vicende della principessa protagonista delle novelle di Le mille e una notte.
Con lo stesso programma, Antonio Pappano, Lisa Batiashvili e l’Orchestra saranno protagonisti, a partire dal 13 maggio, di una tournée europea che toccherà il Lussemburgo, Vienna, Praga, Friburgo, Essen e Londra. Biglietti da 19 a 52 euro.