Il teatro estivo dello Stabile di Torino rinfresca la calura estiva: per soddisfare questo intento, Marco Lorenzi adatta l’Otello di Shakespeare con Lorenzo De Iacovo e dirige l’ottimo cast di attori/personaggi impegnato nel gioco metateatrale della partenza per Cipro. «Cipro è una metafora del teatro», scrive Lorenzi nel programma di sala, «un luogo dove crediamo a quello che ci viene detto e perdiamo la distinzione tra ciò che è realtà concreta e realtà immaginata».
Un omaggio al gusto del Bardo per la finzione, per il rapporto tra la finzione e la realtà e per la trasfigurazione di quest’ultima, quindi. Soprattutto perché la realtà di Venezia (il luogo “reale”, contrapposto alla Cipro metaforica) viene allestita come se si tratti dei camerini di quei personaggi pronti a partire per combattere i turchi. Per finta, ovviamente.
In questo gioco di contrapposizioni, Otello è il Moro, lo straniero interpretato da un attore straniero (Damien Escudier) che infarcisce significativamente la prosa del suo francese per caratterizzare tale diversità; Iago (Angelo Tronca), viceversa, è il personaggio conosciuto, il nostro vicino di casa di cui conosciamo i comportamenti e gli atteggiamenti, ma che comportandosi in maniera opposta a quanto ci si aspetta da lui mette magistralmente in moto un meccanismo comico.
A fare dell’Otello di Lorenzi una grande messinscena non è soltanto la tensione tragicomica intessuta tra i due contendenti, tuttavia: la scanzonata regia prende vita sull’altrettanto metaforico Prato Inglese, la moquette verde che in occasione dell’estate invade scena e proscenio del Teatro Carignano e dà il nome all’iniziativa dello Stabile.
Un prato “per finta” che rinfresca i classici senza tempo del Bardo. Una scenografia che nell’arco di una sera porta da Torino a Cipro, passando per Venezia: con il suo gusto per il metateatrale, perfino Shakespeare avrebbe approvato.
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Otello
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi
regia Marco Lorenzi
con (in ordine alfabetico) Lorenzo Bartoli, Vittorio Camarota, Lucio De Francesco, Damien Escudier, Barbara Mazzi, Camilla Nigro, Michele Schiano Di Cola, Marcello Spinetta, Alice Spisa, Andrea Triaca, Angelo Tronca
scene Gregorio Zurla
costumi Alessio Rosati
luci Cesare Accetta
assistente ai costumi Giulia Giannino
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale