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I bemolli sono blu | AB Quartet

Il secondo progetto musicale dell’AB Quartet a metà tra contemporaneità e simbolismo musicale

AB QuartetAB Quartet è una formazione musicale nata nel 2009, propone un repertorio ibrido e difficilmente inseribile all’interno di una categoria musicale specifica, è infatti capace di passare dalla musica contemporanea e sperimentale (Outsiding 2017) a quella antica e di ispirazione gregoriana (DO ut Des, progetto in elaborazione). Il quartetto è composto da Antonio Bonazzo al piano, Cristiano Da Ross al contrabbasso, Fabrizio Carriero alla batteria ed alle percussioni e da Francesco Chiapperini al clarinetto e clarinetto basso. Mentre i primi due hanno una formazione di tipo classico, gli ultimi vengono da esperienze jazz.

AB QuartetI bemolli sono blu è l’ultimo disco dell’AB Quartet, pubblicato il 28 agosto 2020 in formato CD e 33 giri dall’etichetta Mantovana TRJ sotto la label Jazz. In realtà il concept di questo disco nasce ben prima del 2020, la registrazione risale infatti al 2018, anno del centenario della morte del musicista simbolista Claude Debussy, l’ispirazione dichiarata di questo progetto deriva proprio dal musicista francese. Il titolo dell’album è infatti tratto dall’epistolario di Debussy, dove sono accostate sinesteticamente l’alterazione musicale del bemolle al colore blu. Antonio Bonazzo, il pianista della formazione, spiega che effettivamente le tonalità in bemolle sono spesso percepite come più dolci e languide, sonorità che effettivamente emergono con una certa forza in alcuni brani di questo disco.

Oltre al titolo, e quindi a questo concetto sinestetico di musica, all’interno di questo disco c’è più Debussy di quanto non sembri ad un primo ascolto. Innanzitutto, la melodia è caratterizzata dall’utilizzo di scale e soluzioni melodiche atipiche, come fraseggi molto lunghi e dalla risoluzione inconsueta – come ad esempio in Disharmonies. Sono inoltre presenti molte citazioni nella melodia e nella struttura armonica dell’opera Debussiana, particolare attenzione viene infatti dedicata anche alla struttura architettonica dei brani proposti in questo disco. Per esempio in alcuni brani – come Snow o Disharmonies – è stata mantenuta la struttura armonica e musicale dei pezzi originali d’ispirazione. Altri pezzi invece – come Five notes – sono ricchi di momenti dove l’improvvisazione fa da padrona e raggiunge complessità e libertà comparabili a quelle del free jazz e della musica sperimentale. Pur in misura differente, l’improvvisazione è presente in tutti i brani di questo disco, ed proprio l’improvvisazione che assieme alla componente ritmica rivela l’altra anima – quella jazz – di questo disco. Va comunque detto che, nonostante la densità di un progetto del genere, i brani presenti risultano piacevoli all’ascolto grazie sopratutto alle atmosfere languide ed eteree, ed alla pulsazione ritmica onnipresente che rende quadrato il materiale musicale presentato all’ascoltatore.

È comunque importante fissare una serie di coordinate per fruire appieno un disco di questo genere. Un disco che non è né di musica classica, né di musica jazz, un disco che non può essere ridotto ad un tributo o ad una rielaborazione. Questo disco si presenta invece come un prodotto complesso che omaggia del materiale musicale lontano dalla contemporaneità e lo rielabora proponendolo attraverso il filtro delle esperienze dei quattro musicisti protagonisti. I bemolli sono blu è quindi una pubblicazione molto interessante, capace di offrire diverse suggestioni direttamente fruibili ed altre che invece necessitano di più attenzione per essere comprese.

In definitiva I bemolli sono blu è una buona aggiunta alla propria libreria musicale, pur essendo un disco che richiede un ascolto attento e prolungato per apprezzarlo nella sua totalità. È poi consigliata una conoscenza, seppur minima, delle dinamiche musicali romantiche e contemporanee per apprezzare appieno il materiale contenuto al suo interno.

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Musicisti:

Antonio Bonazzo: piano e arrangiamenti

Cristiano Da Ross: contrabbasso

Fabrizio Carriero: batteria e percussioni

Francesco Chiapperini: clarinetto e clarinetto basso

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Brani:

1. Moon

2. Serenade

3. Snow

4. The five notes

5. Disharmonies

6. Immagini dimenticate

7. Movements

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