Un addio senza “rumore”, per citare il titolo di una sua canzone. Raffaella Carrà si spegne all’età di 78 anni. Amata e stimata come artista, dal pubblico italiano, dentro e fuori i confini internazionali, Spagna, Argentina, Sud America, ma non solo, la Carrà, si accomiata, all’improvviso, come il passaggio di una meteora, nel silenzio di una malattia, taciuta all’opinione pubblica, nel riserbo, per non deturpare il ricordo, di giorni e tempi migliori di una interminabile carriera.
A darne notizia, il compagno di sempre, Sergio Japino, coreografo e regista, di molti suoi programmi televisivi. Buon viaggio Raffaella. Garbata, accogliente. Una forza della natura, con grandi occhi, labbra, sorriso, voce gentile e fisico minuto e suadente. Alchimia perfetta, capace di incontrare i gusti di un pubblico adulto, così quanto quello dei bambini, con il personaggio di Maga Maghella. Trasversale, tanto da essere considerata icona gay amata in tutto il mondo. Nel 2020, il quotidiano britannico, The Guardian, la incorona a sex symbol europeo.
Raffaella Carrà, professionista integerrima, ha spaziato nei differenti ruoli nel mondo dello spettacolo, sempre vincente e convincente: showgirl, cantante, ballerina, conduttrice, attrice, conduttrice radiofonica e televisiva e autrice, come nell’ultimo programma per RAI3, creato nel periodo della pandemia, dal titolo “A raccontare comincia tu”, giunto alla sua terza edizione, con incontri oltre la consueta intervista, di personaggi conosciuti, come Sofia Loren, Riccardo Muti, Renato ZERO, Loretta Goggi, Luciana, Littizzetto, ed altri in programma, come Tiziano Ferro, Achille Lauro e Mika, che ora guarderà da un’altra prospettiva.
Raffa, all’anagrafe Raffaella Maria Roberta Pelloni, era nata a Bologna, e fin da bambina all’età di 8 anni, prese parte a film e spot pubblicitari. Trasferitasi in età adolescente a Roma per studiare danza classica presso l’Accademia e al Centro Sperimentale di cinematografìa, la sua aspirazione era quella di diventare coreografa, ma al posto giusto e al momento giusto, con studio, tenacia, passione, le si aprirono le porte della TV, diventando il caschetto biondo, più amato dagli italiani, rompendo gli schemi con il suo ombelico scoperto, esibito nel famoso ballo, Tuca Tuca, con, Alberto Sordi e poi con il ballerino Enzo Paolo Turchi.
Soubrette, oltre oceano in America, recita accanto a Frank Sinatra, e in Italia nello sceneggiato, Scaramouche con Domenico Modugno. Con i programmi come , Mille luci, insieme a Mina e Canzonissima, con il conduttore Corrado, negli anni’70, la TV del bianco e nero, incorona, Raffaella al pubblico del sabato sera. La Carrà esplode e consolida tutta la sua bravura negli anni ’80 e ’90, con i salotti d’intrattenimento del mezzogiorno, conquistando le famiglie, riuscendo a portare cultura, con levità, in un orario desueto per i programmi d’intrattenimento spettacolo, tanto da riuscire ad intervistare anche Rudolf Nureyev, nel 1983, a Pronto, Raffaella?.
Eccellente professionista, garbata, capace di parlare con gli ospiti stranieri, in francese, inglese e spagnolo, ancora oggi, non così scontato, per molti, con i programmi, “Carramba che sorpresa”, “Amore”,Domenica In Sanremo…trasmissioni con picchi record di share con 14.000.000 di telespettatori, incollati allo schermo.
Non solo la regina della TV italiana, ma una imperatrice, Raffaella, capace di raccontare ed ascoltare emozioni, con milioni di copie di dischi venduti e tormentoni, passati alla storia, come il ritornello “ah, ah, ah, ah, a far l’amore comincia tu”,brano adottato dal regista Paolo Sorrentino, nel film premio Oscar, La Grande bellezza, in un remix del DJ, Bob Sinclar.
Buon viaggio cara Raffaella amata da tutti gli italiani, grazie per avermi-ci, insegnato ad ascoltare e guardare, una TV, mai volgare, molto lontana, da quella urlata e spazzatura proposta per fare odiens, oggi. Sarai sempre nei nostri ricordi, come, Carla Fracci, Gigi Proietti, Milva, Franco Battiato, Stefano d’Orazio.