Rut, letteralmente, significa “l’amica” ed è il nome della protagonista: una rifugiata che ripercorre lo scorrere della sua vita e racconta la sua rinascita fra amore, solidarietà femminile e riscatto. Lo spettacolo RUT – L’amica dell’amabile, che sarà portato in scena al Teatro Café Müller di Torino dall’attrice Chiara Murruper la regia di Nicola Bremer, va oltre la sacralità dell’ispirazione e per questo risulta essenziale, rigoroso e tragicamente attuale. La rappresentazione, basata sui testi di Christoph Nix, sarà visibile, nell’ambito della stagione del Teatro Café Müller, prodotta da Fondazione Cirko Vertigo e da Associazione blucinQue, sabato 29 gennaio alle ore 21.00 – biglietti acquistabili su Vivaticket al link https://www.vivaticket.com/it/biglietto/rut-l-amica-dell-amabile/173856 o presso la biglietteria di Fondazione Cirko Vertigo al parco Le Serre di Grugliasco.
Giunta in Israele Rut deve affrontare non solo i pregiudizi e il razzismo degli Israeliti, ma anche il sessismo della società patriarcale dell’epoca ancora spaventosamente simile alla società di oggi. “Il testo scritto da Christoph Nix è estremamente moderno e attuale – spiega la protagonista, che in scena sarà completamente sola, in una scenografia ristretta e minimale -. In questo lavoro si vuole dare importanza e rilievo alle figure femminili che nella Bibbia sono sempre state messe in secondo piano. L’episodio relativo a Rut, in particolare, è stato “trascurato” anche perchè l’amore tra le donne protagoniste della vicenda veniva letto e interpretato troppo ambiguo.
La storia di Rut, tuttavia, è alla base della storia di Gesù e per questa ragione Nix la ricostruisce, in maniera innovativa, riscrivendo coraggiosamente il Cantico dei Cantici e facendolo recitare a Rut stessa, in una dichiarazione d’amore che lei stessa fa a Boaz. Dopo la morte di suo marito Machlon, infatti, la moabita Rut si reca in Israele con sua suocera, Noemi, il cui nome significa “amabile”. Lì trova lavoro come spigolatrice presso Boaz, un parente di Noemi. Boaz prova dei sentimenti per Rut e promette di sposarla, anche se in quanto moabita lei è una forestiera nella terra d’Israele. Ma prima di questo deve liberarla dalla legge, che per Rut prevede un altro uomo. Questi, tuttavia, rinuncia al suo diritto e il matrimonio con Boaz può avere luogo e così Rut e Noemi vengono accolti nella casa di Boaz. Christoph Nix ha preso la sostanza del libro di Rut dell’Antico Testamento, riscrivendo la sua storia con un linguaggio chiaro e moderno e riuscendo a creare una parabola senza tempo sull’amore, che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali.
“Siamo di fronte al secondo matrimonio di una vedova che sceglie l’uomo che vuole sposare. Con questo testo si restituisce un ruolo alle figure femminili dimenticate nei testi antichi ergendole a emblemi di una storia universale. Il femminile è centrale al punto che Nix nel suo testo si riferisce a Dio come a una Lei”, spiega ancora Chiara Murru.
Nello spettacolo, che vuole anche essere un omaggio al popolo ebraico e che per questo andrà in scena nella settimana della Memoria, si affronta anche il tema del viaggio quale fonte di speranza verso una vita migliore, come accade ancora oggi ai migranti che arrivano sulle nostre coste, e non solo. Questo lungo viaggio in scena si svolgerà un uno spazio ridotto al minimo, un quadrato di due metri per due, una sorta di rifugio dal quale Rut ripercorre la sua storia.
“Il bellissimo testo di Christoph Nix sembra dirci che ad un certo punto della vita è necessario provare sulla propria pelle la situazione di estraneità, di lontananza dalla propria terra e imparare così la solidarietà e l’accoglienza dell’altro. Solo se scegliamo di diventare stranieri, la nostra vita esce dai circoli soffocanti delle sicurezze e si apre alla fecondità. Forse è proprio il tempo della crisi ciò che ci costringe a uscire e farci stranieri. È interessante come il termine gher in ebraico significhi sia residente che straniero, perché la terra va abitata non posseduta”, commenta il regista Nicola Bremer.
BIOGRAFIE
Christoph Nix (1954), avvocato e regista, è stato direttore artistico del Teatro di Nordhausen (Germania), poi del Teatro Stabile di Kassel (Germania) e dal 2006 del Teatro Stabile di Costanza (Germania). I suoi spettacoli sono stati in tourneé in molti paesi di tutto il mondo, soprattutto in Africa. Nel 2018, presso il festival internazionale di Erbil (Iraq), ha vinto il premio come miglior regista, per la messa in scena di “Aspettando Godot”. Inoltre ha scritto diversi romanzi e racconti brevi.
Nicola Bremer (1989), autore e regista, ha diretto spettacoli che sono andati in scena in tutta Europa e nel Medio Oriente. Lavora soprattutto nei Teatri Stabili tedeschi, in particolar modo a Dresda e Costanza. Nel 2016 ha ideato la serie teatrale “Selfies einer Utopie”, che continua ad andare in scena in diversi teatri tedeschi. Per questo lavoro la rivista “Theater Heute” lo ha nominato come miglior artista emergente. Nicola Bremer dirige per la prima volta uno spettacolo in Sardegna.
Chiara Murru (1981) Vincitrice del Premio Miglior Regia al Roma Fringe Festival 2012, con lo spettacolo “Il Sentiero dei Passi Pericolosi – una tragedia stradale” di M.M. Bouchard. Vive e lavora ad Alghero (SS) dove è nata nel 1981. È insegnante, attrice e regista dello Spazio-T, una tra le più attive realtà teatrali in Sardegna. È ideatrice e regista della performance con le maschere dei mamuthones “#KOI cantandodanzavamo”, progetto selezionato da CeDAC per #giovaniidee 2015 di Sardegna Teatro. Collabora con diverse organizzazioni e festival, regionali, nazionali e internazionali.
CREDITI DELLO SPETTACOLO
Con Chiara Murru
Regia Nicola Bremer
Testo di Christoph Nix
Produzione SpazioT
In collaborazione con Le Ragazze Terribili e Lo Teatrì | Alghero
STAGIONE TEATRALE
A cura di: Fondazione Cirko Vertigo e Associazione blucinQue
In collaborazione con: Fondazione Piemonte dal Vivo
Con il patrocinio di: Città Metropolitana di Torino
Con il sostegno di: Regione Piemonte, Città di Torino, Città di Grugliasco, Società Le Serre, Teatro Café Müller, Teatro Le Serre, Delegazione del Québec a Roma, TAP – Torino Arti Performative e Nova Coop