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Trappola per topi

Trappola per topi
Dal radiodramma prima, al racconto Tre topolini ciechi poi fino ad arrivare alla commedia teatrale.
Trappola per topi, nata dalla penna dell’ineguagliabile regina del giallo Agata Christie, torna in scena nell’adattamento e traduzione di Edoardo Erba, diretto da Giorgio Gallone.
Il Teatro Duse di Bologna è gremito per l’occasione, e forse gioca un ruolo non secondario il “nome” in cartellone. Ad interpretare il sergente Trotter di Scotland Yard è infatti Lodo Guenzi, conosciuto come membro del gruppo di musica indie Lo Stato Sociale.
Caso più unico che raro, lo spettacolo della Christie va in scena ininterrottamente dal 25
novembre 1952, sempre all’Ambassadors Theatre di Londra. Come tutti i gialli della famosa
scrittrice, Trappola per topi presenta uno schema lineare e preciso. Ad uno a uno entrano in scena i protagonisti, cominciando dalla coppia di gestori della locanda del Cacciatore, albergo isolato appena aperto dove soggiornano, in una notte sferzata dalla tormenta di neve, personaggi ambigui e stravaganti. Qualcuno ha importanti legami con la vittima di un delitto commesso nella mattinata a Londra, e ben presto uno di loro morirà a sua volta.
La locanda, con i suoi tavolini da caffè, poltrone di diversa forma e colore, teste di cervi appese alle pareti e il telefono che rimane isolato per la tormenta, è il luogo del misfatto. Qui si studiano, si conoscono e intrecciano rapporti fra confidenze e sfiducia i personaggi. Ricalcati su stereotipi forse un po’ troppo accentuati, si trovano tutti alla locanda per un preciso motivo. Qui si consuma il delitto, in questo luogo chiuso, ovattato, al riparo dalla tempesta di neve che infuria dietro la vetrata dalla quale si vede arrivare, con tanto di maschera e scii, il sergente Trotter.
I Beatles accompagnano musicalmente la vicenda nei momenti più salienti, in un’atmosfera british che ricalca il dramma originale. Gallone mette in scena uno spettacolo semplice e schietto, che pur recitato efficacemente dal gruppo di attori, non nasconde grandi sorprese.
Erika Di Bennardo

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