Lo spettacolo L’interpretazione dei sogni di Stefano Massini, andato in scena al teatro della Pergola, è il risultato di un lungo percorso da parte dell’autore, una ricerca che, nel corso di più di un decennio, ha preso vita in forme diverse. Se nel 2018 al Teatro Strehler di Milano il testo di Massini veniva realizzato grazie alla regia di Federico Tiezzi e al lavoro degli attori, questa volta è lo scrittore stesso a salire sul palco e ad accompagnarci, attraverso un lungo monologo, in questa magistrale opera di Freud. L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud è forse uno dei titoli più conosciuti, tutti ne hanno sentito parlare, anche se
quasi nessuno alla fine lo ha letto veramente o almeno per intero. Questo sicuramente perché, proprio grazie a questo libro, è cambiata la concezione dell’essere umano, non più solo carne, sangue e anima, ma soprattutto per il fatto che ognuno è profondamente spinto nella ricerca del proprio inconscio, ognuno è attratto, ma allo stesso tempo impaurito, da ciò che accade una volta che si addormenta, una volta che non ha più il controllo di se stesso, della propria parte razionale. Il sonno è una “piccola morte” in cui il sogno
riempie il grande buio e tiene ancorato l’essere umano alla vita, nel bene e nel male. Il sogno però è incontrollabile, in apparenza, a casaccio, afferra dall’ inconscio le paure e i tormenti, situazioni ormai archiviate da tempo che si ripresentano in una nuova veste.
Stefano Massini ci racconta proprio questo e, nonostante non sia un attore, ma un eccezionale scrittore, drammaturgo e performer, porta in scena sé stesso rendendo fruibile al grande pubblico un monologo lungo quasi due ore. Lo spettacolo è incentrato su alcuni episodi dell'opera del dottor Freud; vengono raccontati dei sogni fatti da alcuni suoi pazienti, in primis però ne viene esposto uno specifico fatto da Freud. Costui si tormentava nella ricerca del significato di un sogno specifico che lo vede seduto in un ristorante, bizzarro a causa delle presenza di numerose stoffe, ovunque, assillato da un’insistente fame, vorrebbe mangiare qualcosa ma in quel luogo vengono serviti solo piatti vuoti. Freud si interroga sul vero significato di quel sogno che in apparenza sembra assurdo e mancante di una spiegazione logica. Bene, questo sarà il "la" per dare avvio a quella che diventerà la sua opera più conosciuta. Arriva infatti non solo ad interpretare questo suo sogno ma alla consapevolezza che durante la notte la gente sogna eventi e situazioni apparentemente incomprensibili, ma in realtà proprio queste situazioni ci parlano di noi, con una spiazzante sincerità che ci lascia indifesi perché non c’è scampo, è il nostro inconscio a parlare. Durante la notte "parliamo della Cina per parlare della Prussia.
Questo ci racconta lo spettacolo di Massini, che conduce lo spettatore all’interno di un viaggio onirico, coadiuvato dall’incantevole talento di tre musicisti che aiutano il pubblico in questo viaggio immaginifico e fluido, fatto di musica, di una voce narrante, delle luci di Alfredo Piras e della scena di Marco Rossi. Un enorme occhio incombe sulla platea, intimidatorio, un’evocazione ad aprire il nostro occhio interiore per
guardare dentro noi stessi. Saremo in grado di sostenere tale sguardo?