Il racconto in scena de “La Maria Brasca” (una splendida Marina Rocco) di Giovanni Testori – nella lettura che ne fa il regista Andrée Ruth Shammah – è quello di una donna disinibita che abita il proprio tempo e soprattutto, il proprio luogo, convinta nel suo piccolo di poter essere felice.
Una storia tutta al femminile ambientata negli anni ’60, ma che assume un carattere moderno grazie al suo regista. Senza troppi pensieri, la Maria Brasca “si dà alla vita” senza alcuna preclusione, perché della vita vuol apprezzarne tutti i suoi lati positivi.
Fa la calzettaia in una piccola fabbrica nell’immediata periferia milanese, a Niguarda, e il suo voler fare l’amore con tutti gli uomini che si ritrova a tiro più di qualche scandalo lo suscita in quest’ambiente. La sua indole, il suo atteggiamento e questo modo di fare le crea numerosi dispiaceri in famiglia, ma a lei, poco gliene importa.
Tuttavia sulla sua strada incontra Romeo, giovane aitante, senza lavoro, bello come il sole e con “tanta roba addosso che meglio la madre non avrebbe potuto fare” …e suo malgrado, stavolta, se ne innamora perdutamente. Impazzisce per lui e ne diventa ragionevolmente gelosa. Ma il suo destino è segnato. Sa bene che Romeo la tradisce e non potrà cambiarlo, non potrà farlo diventare tutto suo, questo giovinotto scapestrato.
Il tutto si snoda lungo ad una complessa storia di intrecci continui tra scene di depressione e gelosia per quell’uomo che le ha fatto letteralmente perdere la testa di una passione sfrenata, oltre l’inverosimile. Lei soffre, vorrebbe farla finita, medita per un attimo il suicidio, tuttavia sa che indietro non si torna più e pur di rimanere accanto a quel ragazzo che spesso gliene combina di tutti i colori, lei rimane dell’idea che gli debba stare vicino perché rappresenta l’unica fonte di felicità vera per una donna libera e disincantata come lei; in buona sostanza è già tanto per “la Maria Brasca” che non se ne sia andato e a lei non resterà altro da fare che cercare di stargli dietro nella segreta speranza che Romeo rimanga soltanto da lei e solo con lei. Anche perché “la Maria Brasca” soltanto con lui, sa bene, che potrà continuare a realizzare i propri sogni, nonostante tutto.
Non sono mancati momenti di ilarità che diverse volte hanno suscitato sorrisi e risate nel pubblico. Bravi anche gli altri interpreti: Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai; con le scene di Gianmaurizio Fercioni, costumi di Daniela Verdenelli, luci di Oscar Frosio, musiche di Fiorenzo Carpi con il riallestimento a cura di Albertino Accalai per la scena e Simona Dondoni per i costumi per una produzione del teatro Franco Parenti e la fondazione teatro della Toscana.