Windgames di Patrick De Bana e Playlist (Track 1, 2) dell’iconico William Forsythe, e una prima assoluta, Women di Juliano Nunes nel Trittico contemporaneo, dal 23 marzo (ore 20, repliche fino al 29 marzo) al Teatro dell’Opera di Roma, nuovo appuntamento della ormai consolidata formula dedicata alla danza contemporanea, fortemente e coraggiosamente voluta da Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo del lirico capitolino.
L’idea centrale è di proporre, accanto ai grandi titoli del repertorio, anche titoli e creazioni di autori contemporanei che entrano per la prima volta nel repertorio del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma.
Il Trittico si apre con Windgames di Patrick de Bana sulle musiche del Concerto per violino e orchestra op. 35 di Čajkovskij, eseguito dal vivo dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Carlo Donadio, con Vincenzo Bolognese violino solista. Il balletto viene rappresentano per la prima volta in Italia, e segna il debutto del coreografo tedesco al Costanzi. Interpretato dalle étoiles Rebecca Bianchi e Alessio Rezza, i primi ballerini Federica Maine, Claudio Cocino e Michele Satriano, i solisti e il Corpo di Ballo, il balletto offre allo spettatore un affascinante viaggio tra passato e presente e personaggi leggendari del balletto: Windgames nasce infatti come omaggio ai ai Ballets Russes di Diaghilev e per Vaslav Nijinsky, idolo assoluto di de Bana. Nato ad Amburgo, formatosi all’Hamburg Ballett de Bana è stato principal dancer del Bèjart Ballet Lausanne e della Compañía Nacional de Danza in Spagna e nel 2003 ha fondato la propria compagnia, Nafas Dance Company collaborando e creando con le grandi stelle internazionali del balletto. Windgames è unballetto particolare che de Bana definisce come “Opera multinazionale, creata in diversi momenti e con numerosi artisti. Il primo movimento del Concerto è stato coreografato nel 2013 con il Wiener Staatsballett, il secondo è stato creato nel 2017 allo Shangai Ballet, il terzo nel 2021 con il Tokyo City Ballet.
Cuore della serata è Women (come il celebre film di Cukor), una prima assoluta con la nuova creazione del brasiliano Juliano Nunes, giovane coreografo, classe 1990, al debutto romano che ha lavorato con coreografi come Naharin, Kylián, Van Manen, Cherkaoui, Forsythe e Kahn: appositamente invitato dalla direttrice Eleonora Abbagnato a creare un balletto dedicato alle donne in un momento di delicato, fra la violenza di cui le donne sono vittime e i traguardi conquistati nel corso degli anni.
“Women è un pezzo astratto. Non ha una trama ma racconta molte storie. Le donne hanno la capacità di farlo in un modo così onesto attraverso il loro modo di muoversi – spiega il coreografo che ha costruito in lavoro di 24 minuti con 24 danzatrici – Celestiali e allo stesso tempo piene di energia, per me sono un’ispirazione costante. Non ho cercato una storia che dovessero interpretare. Ho cercato di capire chi erano per farle parlare con la propria “voce”, non solo attraverso la mia”. Musiche di Ezio Bosso per assoli, quartetti, ensemble e un duetto speciale con le étoiles Alessandra Amato e Rebecca Bianchi.
Atteso finale dedicato al genio di William Forsythe con Playlist (Track 1, 2): pluripremiata icona della danza, Forsythe, newyorkese, ha fondato The Forsythe Company (2005-2015), ha creato per numerose compagnie, e in oltre 50 anni di carriera ha orientato il balletto classico verso la travolgente dinamica del XXI secolo.
Playlist è la prima creazione per un corpo di ballo inglese, l’English National Ballet nata nel 2018. Che arriva in prima italiana proprio nella sua versione originale per 12 danzatori, tra cui l’étoile Alessio Rezza e i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano.
Ideata originariamente per 12 danzatori, la coreografia infatti è stata poi arricchita e rivista da Forsythe che ha aggiunto nuovi brani per arrivare a 30 ballerini su quella che potrebbe essere una playlist personale. È un lavoro sperimentale, ed equilibrato fra classicismo e atletismo, fra musica new-soul e house e richiede una travolgente energia da parte degli interpreti per regalare un senso di libertà, spensieratezza e coinvolgimento. Un ruolo fondamentale è giocato dalle musiche, dal groove di Surely Shorty di Peven Everett e dal remix house di Jax Jones su Impossible di Lion Babe, musiche su base registrata.
La prima del Trittico Contemporaneo, sabato 23 marzo (ore 20), è preceduta dall’Anteprima Giovani, venerdì 22 marzo (ore 19), poi cinque repliche, domenica 24 (ore 16.30), martedì 26 (ore 20), mercoledì 27 (ore 20), giovedì 28 (ore 20) e venerdì 29 marzo (ore 18). Biglietti in vendita sul sito www.operaroma.it e al botteghino.
Fabiana Raponi