Conosco Giovanni Battaglino da più di vent’anni eppure questa è la 2° o 3° volta che parlo con lui. L’ho quasi sempre sentito suonare e cantare con Le Malecorde, un gruppo musicale di cui è il leader o capocomico, teatralmente parlando. Negli ultimi tempi mi è capitato di sentirlo in veste di solista in alcune iniziative dei CCP (Collettivo Cantautori Pinerolesi), in qualità di esponente di spicco. Nel senso che risaltava come uno dei migliori. Trovo che uno degli aspetti che mi hanno sempre colpito del suo fare musica è la teatralità. Sempre nelle sue esibizioni c’è traccia di teatro. Sotto forma di racconto, di aneddoto recitato, di presentazione di un pezzo, di postura musicale. Glielo dico in questo sabato mattina, nel chiosco davanti alla stazione di Pinerolo. Tra l’altro ieri c’è stata la manifestazione e lo sciopero degli studenti in difesa della natura, prendendo spunto dalla battaglia di Greta, la ragazzina svedese che ogni venerdì fa un sit-in davanti alla sede del governo del suo paese. È un particolare di cui tenere conto, forse anche in questa nostra chiacchierata di conoscenza, essere consapevoli che potremmo e dovremmo fare di più per noi e per quelli che verranno.
Il locale è stato rinnovato da poco. È in stile Liberty, frequentato soprattutto da studenti e da massaie al ritorno dalla spesa, (oggi è anche giorno di mercato) e mi pare di ricordare che Battaglino abbia partecipato all’inaugurazione con la sua musica. È lui che mi ricorda un particolare momento di presentazione di una canzone di Fabrizio De Andrè: Il Gorilla, quando ha letto un pezzo tratto dal Pinocchio di Collodi. Il burattino è stato condannato da un giudice che ha la forma di gorilla e, per analogia rovesciata, è proprio un gorilla che abusa del giudice nel testo originale di Brassens poi ripreso dal cantautore genovese. Mi è sempre sembrato cercasse un rapporto diretto con il pubblico, cercando di comunicare non solo con la musica o con le canzoni. È responsabile di un ufficio postale di un piccolo paesino distante pochi chilometri da Pinerolo, città dove abita, ed è un lavoro che gli piace. Non si sente sacrificato, fa cose che gli danno soddisfazione. “Certo, fosse per me studierei musica sempre, ma non è possibile e quindi…”. Alterna alla musica, sta per uscire il suo primo disco da solista, a interventi come cantante di coro, è baritono leggero. È impegnato in questo periodo in uno spettacolo sul manicomio: Fuori. Infatti questa sera andrà a Collegno, alla Lavanderia a Vapore, in questa messinscena che ha sempre fatto il tutto esaurito. Sono attori e musicisti che affrontano insieme questa tematica con la regia di Serena Ferrari. Ne sono incuriosito e prometto di andare a vederli il 25 Aprile a Rivoli, e magari recensirli.
Ha molti progetti in cantiere, il 6 Aprile con Le Malecorde farà “Preferisco Gaber”, a fine Giugno sarà a “JazzIt” che si svolge a Pompei ed è un Residenza Creativa, un momento di condivisione del Jazz insieme ad attori, musicisti, scrittori e giornalisti. Una cosa che ricorda con grande soddisfazione è il primo premio ricevuto insieme ad un gruppo di bambini di una scuola di San Germano Chisone a Comboscuro, centro della cultura occitana. A questo ci arriviamo dopo il suo dichiarato amore per la lirica. Ammetto la mia difficoltà nel seguirla, forse dovuta ad una mancata educazione scolastica e familiare, nonostante all’estero noi italiani siamo visti come dediti ad ascoltare continuamente opere, oltre a suonare il mandolino ed a mangiare spaghetti e pizza. Racconta di come i bambini si siano entusiasmati nel cantare ed amare canzoni antiche della loro terra, della loro cultura ma anche recenti, e di come ciò che a volte appare noioso o vecchio possieda in realtà forza e fascino. I bambini colgono tutto ciò se messi in condizione di ascolto attivo. Aveva partecipato, quasi per caso, ad un progetto finanziato dalla legge sulle lingue minoritarie proponendo sia canzoni nuove che canzoni in lingua occitana del posto, ed è stata un’esperienza davvero ricca per la sua formazione, ma non solo. Dicevo della prossima uscita del suo primo disco da solista. Dovrebbe essere fra fine Aprile o primi di Maggio. Sarà con la Alfa Music, una etichetta romana storica. Ha anche già preparato il video. Ciò che però ci tiene a raccontarmi è il contorno. Per sovvenzionarsi ha aderito ad una formula molto innovativa di Crowdfunding, cioè una raccolta di soldi in rete che permette a più persone di finanziare un progetto che trova interessante avendo in cambio qualcosa in base a quanto versa. È rimasto colpito da tutto ciò che ne è scaturito. Oltre ad avere avuto la possibilità di conoscere molta gente direttamente, ha anche avuto tante richieste e proposte di esibizioni e collaborazioni e quindi un contatto che andava ben oltre una semplice offerta economica. Mentre raccontava i suoi occhi luccicavano, quasi emozionati da questa scoperta.
Mi rendo conto che questa chiacchierata si fa sempre più ricca di cose interessanti e propongo di chiudere con un’ultima domanda. “Cosa vuoi fare da grande?” Mi guarda un po’ stupito e di getto “Ma io sono già grande, e faccio già le cose che voglio fare”. In realtà volevo chiedere quale vorrebbe assolutamente fare ma che ancora gli manca, ma questa risposta a mio avviso risponde molto di più, e meglio alla mia domanda. Io, probabilmente, ci avrei pensato un po’. È stato un bell’incontro, un bel conoscersi e conto di riprendere questa chiacchierata ed approfondire aspetti che non pensavo di toccare.
“Dopo studi di pianoforte e canto Giovanni Battaglino fonda le Malecorde, progetto musicale in continuo movimento con cui ha all’attivo concerti e pubblicazioni di brani originali in cd. “Da ora” su etichetta Nota ha ricevuto lusinghiere recensioni da riviste specializzate ed il brano “I sogni di Martino” è stato finalista al concorso nazionale “Una voce per Amnesty International”. Oltre a questo il gruppo si è da sempre dedicato al repertorio di Fabrizio de André realizzando due spettacoli con Assemblea Teatro, “Preferisco Gaber” e “Storia di un impiegato” con la Compagnia del Montaldo, quest’ultimo acquisito dalla Muvix eventi, oltre a collaborare con lo scrittore Giorgio Olmoti nelle sue presentazioni del libro “Fabrizio De André – Una musica per i dannati”. Svolge un’intensa attività in qualità di cantante in ambito lirico sinfonico in Italia e all’estero. Ricordiamo il Requiem di Mozart a Castelgandolfo al cospetto di Benedetto XVI, la tournée in Cina con opere di Verdi all’Auditorium della Città Proibita di Pechino e la Cenerentola di Rossini al Priamar di Savona, la trasferta in Marocco presso il Teatro di Rabat con l’orchestra nazionale del Marocco per il Rigoletto di Verdi nella primavera 2015, la partecipazione all’evento Opera On ice che è stato trasmesso da Canale 5 la vigilia di Natale 2018. Ha fatto parte della Compagnia Grandi Spettacoli nel 2015-2016 con cui ha cantato ruoli di comprimariato in vari teatri d’Italia tra cui in San Babila di Milano. Dal marzo 2017 fa parte come cantante dell’ensemble Frau Musika Bach Society, gruppo che si dedica allo studio, esecuzione e registrazione delle cantate di Bach. Con il Coro Lirico di Verona ha cantato nei concerti italiani di Ennio Morricone dal 2011 ad oggi tra cui il Ten Tour 2012 e tre esibizioni in Arena di Verona.
Ha firmato un contratto con la storica etichetta Alfamusic per la pubblicazione del suo primo disco solista nel 2019” Riferimenti diretti su Facebook