Dal 21 al 26 febbraio prossimo al Teatro Erba di Torino (da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 16.00, infoline www.torinospettacoli.com) torna in scena MARLENE D. The Legend scritto e diretto da Riccardo Castagnari e interpretato da QUINCE. Lo spettacolo compie quest’anno 11 anni. Nato infatti nel 2001, per l’anniversario della nascita della Dietrich, passa nel 2003 per Città del Messico fino ad arrivare nel 2008 e 2009 sui palcoscenici francesi dove rimane in cartellone a Parigi per più di tre mesi aggiudicandosi anche il prestigioso premio MARIUS 2009 come miglior spettacolo musicale dell’anno -categoria adattamento francese- e la nomination a QUINCE come miglior attore protagonista.
Parigi ha anche suggellato l’incontro tra QUINCE e i fotografi Pierre e Gilles chehanno realizzato uno straordinario scatto in mostra a Parigi e pubblicato su catalogo (WONDERFUL TOWN alla Galerie Jérôme de Noirmont ).
Lo spettacolo ci propone una sensuale quanto ambigua Marlene Dietrich. Uno spaccato di vita della diva quando, ormai cinquantenne, viene dichiarata, insieme ad altre sue celebri colleghe, un disastro per il botteghino. Ecco allora che lei re-inventa se stessa in una nuova professione, quella di cantante e inizia una lunga tournèe che la vedrà impegnata per i restanti 20 anni della sua lunga carriera. Ed è proprio qui che, in occasione della preparazione meticolosa di uno dei suoi leggendari concerti, veniamo a conoscenza anche della donna, con i retroscena dei suoi amori, con lo sfarzo dei suoi costumi e il risvolto amaro della sua solitudine. Il tutto accompagnato dalle più belle canzoni che la Dietrich ha cantato sui palcoscenici di tutto il mondo accompagnata, nei primi anni, da un giovanissimo Burt Bacharach.
Quince, non è più un mistero, è in realtà Riccardo Castagnari, in quello che solo riduttivamente possiamo chiamare un ruolo en travestì. “Pur essendoci in scena un uomo vestito da donna, non credo che questo possa definirsi un ruolo en travesti, nel senso usuale del termine. Ho inventato la definizione di Actor Queen (un attore che interpreta un ruolo femminile, forse alla maniera elisabettiana) perché mi sembrava muoversi di più sui binari che percorre questo spettacolo” ci spiega Castagnari a proposito della sua interpretazione. Con un lavoro accurato e raffinatissimo, fatto di cura del particolare e grande presenza scenica, Castagnari ha costruito un vero e proprio altro interprete da sé, Quince, che vive di vita propria e incarna la sua Marlene catapultando lo spettatore in un’atmosfera visionaria, tipica degli anni che hanno caratterizzato l’ascesa della Dietrich. “Castagnari che diventava Marlene lo sentivo troppo azzardato, ho avuto bisogno di un intermediario, in questo modo io divento Quince ed è Quince a diventare Marlene”: una vera e propria rivoluzionaria, la prima nella storia del cinema a baciare una donna in pubblico e a vestire i panni di un uomo. Ed è proprio questa sua ambiguità di fondo che rende ancor più interessante l’intera operazione di MARLENE D. The Legend.
Al pianoforte Andrea Calvani che cesella diciotto arrangiamenti da altrettanti indimenticabili successi: da La vie en Rose a Johnny da Lola a Lili Marlene.
Lo spettacolo ripercorre le tappe artistiche e personali della Dietrich. I tanti amori della diva turbolenta che mantiene sempre il suo charme impeccabile, trapassano senza lasciare sbavature la perfetta immedesimazione di Castagnari, tra abiti sontuosi che sembrano quadri luccicanti e atmosfere d’epoca. Si scopre così che la casa di Marlene ospitava rifugiati di gran rispetto come Renoir e René Clair, mentre la diva intesseva relazioni affettuose con Edith Piaf e Jean Gabin e per ogni suo spostamentonecessitava di una suite aggiuntiva per bauli, cappelliere e bagagli vari, perché come lei stessa afferma: “è Miss Dietrich che si muove, non la piccola fiammiferaia.” Scopriamo la sua avversione per i film come Biancaneve perché “l’unica nella storia ad essere divina è la povera matrigna costretta chissà perché a trasformarsi in una vecchia senza denti”. La scopriamo cinica e divertente, capace di progettare il suo funerale che la vede protagonista come in una sfilata di Dior.
Quello che in tutti questi anni ha caratterizzato il commento comune di pubblico ecritica per questo spettacolo è stata proprio la metamorfosi che l’attore compie per trasformarsi nel personaggio, tanto da non riuscire più a capirealla fine se stiamo applaudendo l’interprete o la stessa Dietrich. “La magie opère”, la magia si compie, come ha scritto la stampa francese. “Castagnari non ‘fa’, ma ‘è’ Marlene”, come ha scritto sia quella italiana, che francese che messicana.
Un incanto che è stato fissato, come si diceva, in uno dei loro scatti leggendari dai due artisti francesi Pierre e Gilles, vere e proprie icone del mondo gay (e non solo), famosi per la loro tecnica che fonde insieme fotografia e pittura. È’ recente l’ultima loro esposizione fotografica (dal titolo “Wonderful Town” alla Galerie Jérôme de Noirmont di Parigi). Le loro opere sono infatti tutti pezzi unici. L’incontro fra i due fotografi e Quince/Castagnari, avvenuto a Parigi al Vingtième Théâtre, ha dato vita a una foto straordinaria, realizzatanello studio dei due artisti, che unisce la sensualità e l’ambiguità di Marlene con la drammaticità di uno scenario post-industriale che fa da sfondo alla figura della diva.