Amaramente vero, magistralmente interpretato, irrestibilmente comico. È “Coatto unico senza intervallo”, lo spettacolo che Giorgio Tirabassi porta al Vittoria nella stagione 2012/2013. Un viaggio quasi sentimentale tra i vizi (tanti) e le virtù (poche) dei romani, anzi di certi romani un po’ borderline. C’è l’evasore fiscale arrogante e strafottente; i rapinatori maldestri, il padre alle prese con le domande imbarazzanti, del figlio. Storie minime, talvolta, ma tutte ugualmente esilaranti.
La città è Roma, ma potrebbe essere qualunque grande centro o cittadina con relativa periferia, con tutto quello che la periferia può ospitare: condomini in stile George Orwell, campi nomadi, discariche, mezzi pubblici fantasma, “Coatto unico” può far sorridere e riflettere il pubblico di qualunque parte d’Italia e di ogni età, con le sue conversazioni rubate in un bar, su un autobus affollato o in un grande magazzino nelle ore di punta, con il disagio urbano narrato attraverso i suoni del blues, dello stornello e del rap, da un cantante di strada come se ne vedono molti nei sotterranei della metropolitana e nelle piazze.
Per la circostanza, in questo percorso musicale che fa da contrappunto a tutto lo spettacolo, Giorgio Tirabassi (anche lui apprezzato chitarrista) è accompagnato da Daniele Ercoli al contrabasso e Giovanni Lo Cascio alle percussioni.
Scritto dallo stesso Tirabassi insieme con Daniele Costantini , Stefano Santarelli, Loredana Scaramella e Mattia Torre, lo spettacolo è nato più 15 anni fa e da allora non ha mai smesso di riscuotere successo. Ora torna in scena in una nuova versione mai rappresentata nella capitale e arricchita di nuovi personaggi.
Per informazioni, www.teatrovittoria.it