La celebre opera “Ricorda con rabbia” del drammaturgo inglese John Osborne è in scena, nelle sole date di sabato 23 e domenica 24 novembre, al teatro Puccini di Firenze.
La rabbia esplode violentemente sul palcoscenico attraverso l’interpretazione, non priva di eccessi e forzature, di Daniele Russo.
Una collera incontenibile, smisurata e che non conosce argini caratterizza, sin dalla sua prima apparizione, Jimmy Porter, il protagonista maschile della commedia affiancato da una bellissima Stefania Rocca nel ruolo della moglie Alison.
Nel primo e assai noioso atto Jimmy-Russo è costantemente impegnato a rivolgere grida e rimproveri in direzione della consorte, emblema del mondo alto-borghese che egli, da misero operaio e titolare di una bancarella, depreca.
L’attore principale, la cui consuetudine alla rabbia ne ha fatto un bruto, desidererebbe che nella moglie Alison sorgessero l’entusiasmo e la vitalità, ormai tristemente scomparsi dalla società che li circonda.
L’effetto ottenuto con i continui scatti d’ira è però opposto: lo spegnersi delle passioni, l’ingenerarsi di una passività e di un’impotenza devastanti nella consorte, il prodursi di una lacerante frattura fra i coniugi che appaiono sempre più distanti e vinti dall’incomunicabilità.
A mantenere il precario equilibrio, ad impedire la deflagrazione che sembra continuamente imminente all’interno del magazzino di elettrodomestici abitato dalla coppia, è Cliff (Marco Mario de Notaris), amico intimo di Jimmy ma non per questo risparmiato dal divampare della sua collera.
La furia impetuosa di Porter è scatenata dall’assenza di battaglie da portare avanti, di cause che appassionino e infiammino l’animo in un’epoca priva di “riferimenti culturali forti cui aggrapparsi”.
La mancanza di appagamento del protagonista, il bruciante senso di esclusione da un presente e da una società che non lo soddisfano conducono inesorabilmente alla distruzione della fragile vita coniugale.
Alison-Rocca, meno convincente in questo ruolo rispetto alle brillanti interpretazioni che più volte ci ha regalato, abbandona segretamente il complesso e tormentato ménage familiare per tornare al placido universo borghese da cui proviene.
A risvegliare l’attenzione è il coup de théâtre con cui si conclude il primo atto: l’esplodere della passione tra Daniele Russo e la bravissima Sylvia De Fanti cui è affidata la parte di Helena Charles, amica di Alison, temporaneamente trasferitasi nell’abitazione dei Porter e che, ben presto, si trasformerà nell’amante di Jimmy.
La nuova compagna del protagonista attenua la sua rabbia ferina, stempera in parte quella monotonia del vivere quotidiano che lo affligge ma provoca anche l’allontanamento del fedele Cliff, troppo affezionato e quasi “devoto” ad Alison per tollerarne la rapida sostituzione.
Quando Stefania Rocca riappare sulla scena, recando con sé la notizia della perdita del bambino concepito con Jimmy-Russo, Helena intende finalmente i suoi errori e fugge via per sempre.
Non può non lasciare interdetti il finale durante il quale peluche di orsi e scoiattoli, animali scelti dai due protagonisti per rappresentare i rispettivi pregi e difetti, volteggiano sul palcoscenico.