Il laboratorio di otto giovani fotografi

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fotoIl progetto “Lab/per un laboratorio irregolare”, curato da Antonio Biasiucci nasce un anno e mezzo fa con l’intento di rivolgersi a giovani artisti del territorio. L’idea è nata dall’incontro con otto giovani fotografi: Ilaria Abbiento, Fulvio Ambrosio, Chiara Arturo, Giuliana Calomino, Cristina Cusani, Susy D’Urzo, Luigi Grassi e Claudia Mozzillo. Hanno condiviso insieme a Biasiucci un percorso di crescita ponendosi in maniera critica nei confronti del proprio lavoro. Non una scuola di fotografia dunque, ma un vero e proprio laboratorio in continua evoluzione. Proprio come sosteneva Antonio Neiwiller, drammaturgo e regista napoletano con cui Biasiucci ha collaborato dal 1987 fino alla morte avvenuta nel 1993. Il laboratorio per Neiwiller era il “luogo poetico degli eventi molteplici”. Il progetto ha ricevuto il “matronato” della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e sarà presentato al Museo Madre (in via Settembrini) mercoledì 19 alle 18, dal fotografo Biasiucci, Antonello Scotti di Aporema onlus (coordinatore e curatore dell’iniziativa), e dal direttore del museo Andrea Viliani.

Un’attività che insegue l’idea, la realizza, ma impone anche un metodo, una guida per esperienze future. Il progetto mira a diventare un appuntamento biennale ed è dedicato alla città e al rapporto con le giovani generazioni. Ogni fase, dal lavoro dei ragazzi fino all’allestimento della mostra vera e propria con il successivo catalogo, rientra nelle attività di laboratorio.

Questo infatti prevede la realizzazione di una mostra, “Epifanie”, che sarà ospitata nella Sala delle Prigioni nel Castel dell’Ovo, allestita grazie agli scatti degli otto fotografi coinvolti.

Alla realizzazione di questa mostra ognuno può collaborare con una piccola donazione tramite una piattaforma di crowdfunding (http://www.kisskissbankbank.com/it/projects/epifanie) per ricevere un piccolo dono in cambio.