Coreografia Christopher Wheeldon
Scenografie Bob Crowley
Musica Joby Talbot
Luci Natasha Katz
Hermione Lauren Cuthbertson
Leonte Ryoichi Hirano
Perdita Sarah Lamb
Florizel Vadim Muntagirov
Paulina Laura Morera
Polissene Matthew Ball
Orchestra della Royal Opera House
Diretta da Alondra de la Parra
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Dal 13 febbraio il palcoscenico della Royal Opera House ospita The Winter’s tale nella rivisitazione di Christopher Weeldon, con scene e costumi di Bob Crowley e musica di Joby Talbot (mirabilmente condotta dalla bacchetta di Alondra de la Parra).
La vicenda prende ispirazione dall’omonima opera di William Shakespeare e si svolge nell’arco di sedici anni, spaziando dalla Sicilia alla Boemia per raccontare un’intricata vicenda scaturita dalla follia del re di Sicilia Leonte che accecato dalla gelosia accusa la moglie Ermione, gravida del secondo figlio, di avere una relazione con l’amico d’infanzia Polissene, re di Boemia.
Nel primo atto sembra che le conseguenze della pazzia di Leonte possano portare solamente a un tragico epilogo: la tensione della vicenda conduce il primogenito Mamilio alla morte, Ermione collassa ed è dichiarata morta, Leonte ripudia la neonata Perdita e la imbarca per una destinazione lontana.
La tragedia è incorniciata da una Sicilia fredda e incolore. La corte di Leonte è presentata come un mondo di ghiaccio, popolato solo da statue senza vita. Particolarmente efficaci sono i giochi di luce: colori caldi illuminano le scene di amicizia tra Ermione e Polissene, mentre una luce bianca e incolore accompagna i pensieri sospetti del sovrano. Protagonista del primo atto è Leonte, Ryoichi Hirano nella prima rappresentazione, tanto tormentato nei momenti di solitudine quanto impetuoso nel confrontarsi con Ermione (Lauren Cuthberson) e Polissene (Matthew Ball).
Dall’inverno si passa alla primavera del secondo atto, ambientato 16 anni dopo in Boemia. Cresciuta dai pastori, la giovane Perdita è ora adolescente, innamorata del figlio di Polissene Florizel. L’ambientazione è un tripudio di colore ed allegria: un albero maestoso domina la scena, con decori di amuleti d’oro, brillanti e lustri. La partitura brilla con i toni vivaci delle melodie pastorali. La danza risplende di gioia, tra lirici passi a due degli amanti e movimentate scene d’insieme dei pastori. Sarah Lamb è genuina e vivace nel ruolo di Perdita, Vadim Muntagirov un Florizel dolce e innamorato.
Il terzo atto unisce il contrasto dei primi due, risolvendo la vicenda in un climax di grande emotività. Dopo aver scoperto la sua vera storia, Perdita torna in Sicilia per legittimare il matrimonio con Florizel davanti al padre Leonte. Il rapporto padre – figlia si riconcilia, la regina Ermione è miracolosamente viva e a palazzo si celebra il matrimonio con gioia.
La rappresentazione è complessivamente molto buona e la danza tanto limpida che sembra far sentire realmente le parole e i pensieri dei personaggi.
Convincente la performance dell’intero corpo di ballo: colpisce l’impeto di Hirano, la drammaticità di Cuthberson e Ball, l’eleganza di Lamb e Muntagirov.
The Winter’s tale sarà in scena a Covent Garden fino al 21 marzo, e trasmesso in diretta streaming nei principali cinema di tutto il mondo il 28 febbraio, stesso cast protagonista.
Letizia Cantù