Dal 25 al 27 ottobre 2019 il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ospiterà un meeting internazionale che coinvolgerà 20 drammaturghi provenienti da tutta Europa nell’ambito delle attività di MITOS21, il network che mette in relazione i maggiori teatri europei per incentivare la collaborazione, lo scambio tra le diverse istituzioni culturali e rafforzare il proprio ruolo nel contesto contemporaneo.
Lo Stabile di Torino è l’unico teatro italiano a far parte di MITOS21, il gotha del teatro europeo di cui fanno parte, tra gli altri, il Berliner Ensemble e il Deutsches Theater di Berlino, il Burgtheater di Vienna, l’Internationaal Theater Amsterdam, il Katona József Színház di Budapest, il National Theatre di Londra, l’Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi, il Dramaten di Stoccolma, il Theatre of Nations di Mosca.
Il meeting ospitato a Torino, che si terrà tra le Fonderie Limone di Moncalieri e il Teatro Gobetti, sarà coordinato da Fausto Paravidino, drammaturgo residente del Teatro Stabile di Torino, e prevede momenti di dibattito su temi legati alla drammaturgia contemporanea e al suo impatto sociale, allo sviluppo di nuovi linguaggi, alla responsabilità delle istituzioni pubbliche nella promozione della ricerca teatrale.
Parallelamente, gli ospiti internazionali avranno la possibilità di assistere a due nuove produzioni del Teatro Stabile (Rumori fuori scena di Michael Frayn, per la regia di Valerio Binasco e Mistero Buffo di Dario Fo, con Matthias Martelli, per la regia di Eugenio Allegri) e di lavorare insieme agli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile per ragionare con loro sulla vicinanza del teatro contemporaneo alle esigenze e alle aspettative delle nuove generazioni.
Nell’ambito di questa tre giorni di lavoro, il 26 ottobre, alle 14.30, al Teatro Gobetti (Via Rossini 8, Torino. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili), verrà presentato al pubblico un nuovo testo teatrale in forma di reading, scritto apposta per questa occasione da due laboratori di drammaturgia di Torino e Stoccolma (Playstorm e Bergman Studio).
La stesura di questo testo è stato un esperimento di “scrittura europea”: i due gruppi di scrittura hanno scelto insieme un tema, l’hanno sviluppato in parallelo e l’hanno rivisto collettivamente al termine dei lavori. Si tratta di un testo sul cambiamento climatico e sulla percezione di essere vicini alla fine del mondo o, quantomeno, del mondo in cui siamo abituati a vivere. Il lavoro trae ispirazione dal libro di Greta Thunberg No one is too small to make a difference (Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza) e sarà seguito da un dibattito aperto al pubblico.