“Una festa di matrimonio interrotta dalle armi e le armi messe a tacere dalla morte”. Questi I Capuleti e i Montecchi, capolavoro del belcanto di Vincenzo Bellini secondo il regista Denis Krief nel nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma diretto, dal 23 gennaio (repliche fino al 6 febbraio) dal Maestro Daniele Gatti, al secondo appuntamento da direttore musicale nel teatro capitolino.
Dopo la monumentale inaugurazione della grand-opera di Verdi con Les vêpres siciliennes il secondo appuntamento della nuova stagione è dedicato al belcanto come accade da anni nel cartellone del Costanzi: I Capuleti e i Montecchi, tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani che ha debuttato a La Fenice di Venezia nel 1830, all’Opera per la quarta volta (l’ultimo precedente allestimento risale al 2004) non ha nulla a che fare con l’adattamento del Romeo e Giulietta di Shakespeare, ma rappresenta invece una summa della tradizione letteraria italiana delle novelle italiane, inclusa la novella IX di Matteo Bandello, che sono state pubblicate nel corso dei secoli e che hanno ispirato il dramma del Bardo, spaziando da Ovidio a Dante a Petrarca.
“Una tragica storia d’amore contrastato umana, vera e profonda che in fondo non è legata né ad un luogo né ad un’epoca: una città mal governata, in preda ai clan, sull’orlo della guerra civile appartiene a tutte le epoche passate, presenti, e purtroppo future” le parole di Krief che cura regia, costumi e scene (come anche accaduto per l’Aida delle Terme di Caracalla) e che apre a un allestimento atemporale, seppur nel rispetto delle scelte degli autori che collocano la storia in una delle guerre civili vissute dall’Italia.
“Vincenzo Bellini e Felice Romani riuniti per un cartellone di teatro musicale romantico italiano – spiega Krief – raccontano, in tempo reale, ieri quello che purtroppo può essere oggi, infelicemente domani, e quello che sarà sempre, ovunque: il mondo del genere umano. Raccontano un fatto di cronaca tragico in una città dove regnano clan e famiglie, dove un potere politico debole ha abdicato all’applicazione delle leggi; una città divisa dove gli adulti sembrano non preoccuparsi dei figli. L’evento centrale è un amore troncato e la morte per errore di due ragazzi, in fondo soli, persi nelle tormente della guerra civile”.
Punto di partenza per la ricerca formale che caratterizzerà i suoi capolavori successivi, ne I Capuleti e i Montecchi si racconta un amore tragico e disperato in una atmosfera cupa: si tratta di un amore adolescenziale la cui veridicità viene amplificata dalla scelta dei protagonisti, affidati a due affidata a due voci femminili con la voce del mezzosoprano en travesti che interpreta Romeo.
Nel nuovo allestimento romano Vasilisa Berzhanskaya interpreterà Romeo (en travesti), mentre Mariangela Sicilia e Benedetta Torre (1, 6 febbraio) si alternaneranno nel ruolo di Giulietta.
In scena anche Iván Ayón Rivas e Giulio Pelligra (1, 6 febbraio) nel ruolo di Tebaldo, Nicola Ulivieri che interpreta Lorenzo e Alessio Cacciamani nel ruolo di Capellio. In scena anche Coro del Teatro dell’Opera di Roma sarà diretto dal maestro Roberto Gabbiani.
Torna di consueto anche la“Lezione di Opera” tenuta dal maestro Giovanni Bietti lunedì 20 gennaio alle ore 20.00 (biglietto € 8,00) dedicata a I Capuleti e i Montecchi senza dimenticare l’Anteprima Giovani” prevista martedì 21 gennaio alle ore 19.00 e riservata ai minori di 26 anni (biglietto € 15,00)
Dopo la “prima” di giovedì 23 gennaio (ore 20.00), trasmessa in diretta da Rai Radio3, I Capuleti e i Montecchi di Bellini andrà in scena per cinque repliche, domenica 26 gennaio (ore 16.30), martedì 28 gennaio (ore 20.00), sabato 1 febbraio (ore 18.00), martedì 4 febbraio (ore 20.00), giovedì 6 febbraio (ore 20.00).
Info e dettagli su operaroma.it.