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Luca Bresciani, in equilibrio tra realtà e poesia

Intervista al poeta versiliese, presidente dell’associazione culturale "Vita alla Vita" e direttore del blog sui social "Poeti Oggi"

Luca Bresciani (Pietrasanta, 1978) è un poeta sottile, in equilibrio acrobatico tra realtà e poesia. Ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: Lucertola (Edizioni del Leone, 2011) a cura di Paolo Ruffilli, Modigliani (Lietocolle, 2015), L’elaborazione del tutto (Interno Poesia, 2017) con la prefazione di Davide Rondoni, Canzone del padre (Lietocolle, 2018) e Linea di galleggiamento (Collana Gialla Lietocolle-Pordenonelegge, 2020) con la postfazione di Paolo Maccari. Le sue poesie sono ospitate in molti siti letterari tra cui Nuovi Argomenti Officina Poesia, Poesia Blog Rai di Luigia Sorrentino, Poetarum Silva, Atelier Poesia, Interno Poesia e Imperfetta Ellisse. Linea di galleggiamento è risultata tra i vincitori del premio Guido Gozzano 2019 e Anna Osti 2019 sezioni “silloge inedita” e finalista del premio Bologna in Lettere 2020. È il presidente dell’associazione culturale Vita alla Vita e il direttore del blog sui social Poeti Oggi. Si potrebbe aggiungere molto altro. Ma lasciamo che siano le sue parole a raccontarci qualcosa in più.

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Ci vuoi raccontare di cosa parla questo tuo ultimo lavoro letterario?

In nautica niente è affidato al caso e la linea di galleggiamento rappresenta un confine, un ammonimento oltre il quale la navigazione diventa un azzardo, una rotta per l’abisso. In questo libro cerco di dire che esiste una linea di galleggiamento in tutti gli elementi della vita e soprattutto tento di dimostrare che questa frontiera è presente in ogni donna e in ogni uomo di questa Terra. Un limite da non valicare oltre il quale le persone diventano delle ombre devote all’intolleranza, all’egoismo e alla violenza, in un baratro di cemento e asfalto dove “il pesce più grande mangia il pesce più piccolo”, esattamente come accade nel mare.

C’è un altro libro a cui sei particolarmente legato, anche non tuo? E perché?

Senza pensarci troppo, posso rispondere con l’opera poetica “Mandate a dire all’imperatore” di Pierluigi Cappello, pubblicata da Crocetti nel 2010. È un libro fondamentale che mi ha insegnato che in poesia per essere dei giganti, dobbiamo raccontarci minuscoli rendendo grazie alla nostra fragilità.

Qualche riconoscimento, anche personale, di cui vai fiero?

Sicuramente l’essere stato selezionato per la prestigiosa Collana Gialla Lietocolle-Pordenonelegge, tra una rosa di candidati davvero ampissima, permettendomi di presentare il libro al festival Pordenonelegge 2020 in un’atmosfera davvero affascinante.

Quale peso o responsabilità credi che abbia la cultura nella società di oggi?

La responsabilità della cultura resta fondamentale e imprescindibile ma il suo peso si affievolisce di anno in anno. È evidentemente una scelta politica che non riguarda solo il nostro paese ma fa parte di un progetto globale votato e renderci solo dei consumatori di beni materiali degradabili. Inoltre la cultura continua ancora a terrorizzare il potere che non ha nessun interesse ad allevare dei sudditi “pensanti”.

Quale rapporto hai con la città nella quale vivi, anche come fonte di ispirazione?

Attraverso la poesia cerco una verità personale che coincida con quella di tutti, non mi piace scrivere testi io-centrici e credo molto in quello che affermò Giorgio Caproni spiegando che in poesia l’io deve tendere alla pluralità che è poi la funzione sociale e civile della poesia e che l’esercizio della poesia rimane puro narcisismo finché il poeta si ferma ai singoli fatti esterni della propria biografia. Detto questo non posso negare che essendo nato e vivendo in Versilia, la funzione icastica del mare è una presenza costante nei miei libri.

Cosa pensi della collaborazione e della condivisione tra artisti e scrittori e in questo senso di veicolare la cultura attraverso i social?

Demonizzare i social è sbagliato perché nella vita niente è completamente negativo e niente è totalmente positivo. È l’uso che si fa delle opportunità che ne definisce il valore e quindi sono favorevole all’utilizzo di questi mezzi popolarissimi per la diffusione della cultura. Il 28 gennaio 2020 ho incominciato a gestire la pagina Facebook Poeti Oggi quasi per gioco, con lo scopo di diffondere la poesia contemporanea italiana, con uno sguardo rivolto soprattutto ai poeti emergenti che hanno davvero pochi spazi a disposizione. A distanza di quasi un anno Poeti Oggi ha ottenuto più di 4500 follower e sono davvero tante le candidature che giungono ogni giorno in redazione dagli autori e dalle case editrici che vorrebbero veder diffusi i propri testi e i propri libri.

Parlando dei tuoi scritti ricordi un passo a memoria? Come mai proprio questo?

Per dirti: credo ancora a un’alleanza / e sono tue le mie ginocchia”. Sono gli ultimi due versi di una poesia composta da due quartine presente su Linea di galleggiamento. È un testo che invita a soccorrere, avvicinandosi senza terrore agli smarrimenti degli altri e rappresenta quello che per me è la poesia nella sua essenza: il continuo rinnovamento di un’alleanza.

Chi sono i tuoi riferimenti letterari o artistici in generale?

Domanda complicata. Io dipendo dalla musica che è la mia forma d’arte irrinunciabile e come artista di riferimento dico Fabrizio De André. In poesia invece rispondo con Emily Dickinson che ha il merito di avermi fatto innamorare della poesia.

Sicuramente i lettori di Teatrionline vorranno sapere: qual è il tuo rapporto con il teatro?

Non voglio apparire opportunista e rispondo con sincerità che non sono un frequentatore abituale di teatri, credo che in 42 anni di vita io abbia assistito a solo una dozzina di rappresentazioni, forse per pigrizia mentale.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Vorrei poter presentare in presenza il mio Linea di galleggiamento che è stato pubblicato in piena emergenza sanitaria, mi piacerebbe farlo in maniera individuale ma soprattutto con gli altri tre ottimi autori della Collana Gialla 2020: Prisca Agustoni, Alberto Cellotto e Giorgia Esposito. Inoltre il mio principale progetto per il futuro resto sempre lo stesso, migliorarmi come poeta e come cittadino del mondo, obiettivi indivisibili che mano nella mano avanzano o indietreggiano.

Luca Bresciani è un poeta sottile, in equilibrio acrobatico tra realtà e poesia.

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