SUPERBLAST, la prima edizione del concorso internazionale prodotto e ideato da NAM – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, entra nel vivo della sua fase operativa. Martedì 13 luglio alle 19:00 gli spazi dell’edificio B8 saranno aperti al pubblico e ospiteranno i sei artisti vincitori – Antonio Bermudez Obregon, Edoardo Aruta, Federica di Pietrantonio, Oliviero Fiorenzi, Violette Maillard e Iper-Collettivo – selezionati su oltre 700 candidature pervenute da tutto il mondo. Con i loro progetti gli artisti testimoniano l’importanza della valorizzazione della pratica artistica al di fuori dei luoghi tradizionalmente a essa associati.
Un work in progress che vede i sei giovani talenti protagonisti del cambiamento e della visione interdisciplinare che Manifattura Tabacchi da sempre promuove per sperimentare linguaggi ibridi volti a mettere in discussione il rapporto esistente tra uomo e ambiente. Gli Open Studios sono un’occasione per il pubblico di conoscere e dialogare con gli artisti in residenza, avvicinandosi al mondo che si cela dietro l’atto artistico all’interno degli studi a loro dedicati.
“Partendo dalle premesse di SUPERBLAST e dalle domande poste in merito al ripensamento del rapporto tra uomo e ambiente, SUPERBLAST OPEN STUDIOS rappresenta la prima espansione del discorso avviato dalle nuove residenze d’artista di NAM – Not A Museum”, ha dichiarato Caterina Taurelli Salimbeni, curatrice di NAM – Not A Museum. “Presentato nella forma di un open call, SUPERBLAST è un progetto di residenza che sostiene la ricerca di artisti contemporanei e la produzione di progetti site-specific all’interno degli spazi di Manifattura Tabacchi”.
In questo contesto, porgere un indirizzo tematico alla ricerca artistica può risultare non immediato e stridente con la libertà intrinseca che connota il lavoro di un artista. Cosa significa fare arte oggi? Come ricostituire un equilibrio tra l’uomo, la città e il mondo naturale? Una nuova ecologia del pensiero è possibile? Esiste tuttavia una spinta primordiale, connaturata al lavoro artistico, a uscire dai dualismi tra materia e forma, natura e cultura, il sé e l’altro che confinano il pensiero moderno. Ciascun artista riflette lo spirito del suo tempo, contribuisce alla sua definizione e avvicina contesti che quotidianamente risultano distanti, sperimentando l’evoluzione che consegue da tale accostamento. In un processo che implica prendere le distanze e osservare il mondo circostante con uno sguardo talvolta disincantato, l’artista ci restituisce visioni e narrazioni impreviste. È il lavoro che racconta l’artista, mentre lo studio diventa il tempio che lo sorprende in uno stato di trance, fissando la fluidità del lavoro in un istante. È a questo istante che il pubblico è invitato nel corso di SUPERBLAST OPEN STUDIOS.
Ponendosi come momento di apertura della residenza e occasione di confronto tra artisti e pubblico, SUPERBLAST OPEN STUDIOS è un percorso e un viaggio attraverso il lavoro che Edoardo Aruta, Antonio Obregon Bermudez, Federica Di Pietrantonio, Iper-Collettivo, Oliviero Fiorenzi, e Violette Maillard stanno realizzando per la mostra SUPERBLAST che inaugurerà il prossimo 16 settembre 2021.
Open Studios | 13 luglio ore 19:00 presso edificio B8 di Manifattura Tabacchi
Ingresso via delle Cascine, 35
Ingresso gratuito
Info: www.manifatturatabacchi.com/eventi/superblast-open-studios/
GLI ARTISTI
Edoardo Aruta nasce a Roma nel 1981. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Università IUAV di Venezia. Parallelamente agli studi ha lavorato come scenografo e scenotecnico in ambito teatrale e cinematografico, contemporaneamente ha sviluppato una pratica artistica che dal 2003 lo porta ad esporre in vari ambiti a livello nazionale e internazionale. Nel 2013 fonda a Venezia il collettivo artistico Gli Impresari insieme a Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello. La sua pratica è basata sulla disamina dei fenomeni sottostanti l’esperienza di vita quotidiana, dall’interazione con i luoghi e la relazione tra persone e “oggetti” alle possibilità d’esplorazione di significati reali e fittizi che li circondano.
Violette Maillard nasce a Bourg la Reine, Francia, nel 1984. Le sue opere sono state esposte in ambito internazionale in diversi spazi sperimentali ed istituzionali quali il National Art Museum of China (Pechino), l’ex showroom Gavina e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, l’Istituto di Cultura Italiana di New York, il Museum fur Moderne Kunst (Frankfurt am Main), la Palazzina dei Bagni Misteriosi e la Fondazione Feltrinelli (Milano). Nel 2016 vince la XIII edizione del New York Prize ed è residente presso l’ISCP (International Studio and Curatorial Program, New York). Nel 2019 vince la prima edizione del Premio Italia-Cina ed è in residenza presso il National Art Museum of China (Pechino).
Iper-Collettivo (Giulia Landini, Prato, 1992; Lorenzo Romaniello, Pistoia, 1988; Lorenzo Vacirca, Prato, 1988; Marco Conti, Prato, 1988) è un gruppo multidisciplinare di giovani professionisti provenienti da background diversi, uniti dall’interesse per la sperimentazione, la sostenibilità e le forme interattive di espressione e dalla stessa visione sull’arte, l’architettura e l’ecologia. Iper-Collettivo indaga la relazione tra il territorio e le sue comunità, attraverso la realizzazione di progetti partecipativi e socialmente inclusivi.
Oliviero Fiorenzi nasce a Osimo, nel 1992. Da dieci anni vive e lavora a Milano. Vivendo tra questi due contesti, ha sviluppato una particolare sensibilità per il tema del paesaggio. Attraverso il suo vissuto personale costruisce un complesso apparato segnico figurativo, grazie al quale entra in relazione con il contesto in cui opera producendo installazioni pittoriche e scultoree. Ha esposto in gallerie, fondazioni e musei tra cui The Address (Brescia), Sonnenstube (Lugano), Fondazione Feltrinelli e La Triennale (Milano), Ex-Dogana (Roma) e La Mole (Ancona).
Federica Di Pietrantonio nasce a Roma nel 1996, dove vive e lavora. Studia Pittura presso RUFA – Rome University of Fine Arts laureandosi nel 2019, e svolge la sua ricerca sulla tesi spending free time presso KASK (Ghent), dove sviluppa il progetto Vacation Spot. Nel 2017 viene selezionata per Mediterranea 18 Young Artists Biennale e l’anno successivo entra a far parte di Spazio In Situ, dove lavora come artista e web designer. Ha esposto in diversi spazi tra cui Las Palmas (Lisbona), Gouvernement (Ghent), Una Vetrina (Roma) e The Gallery Apart (Roma). La sua ricerca si concentra su rapporti, relazioni e processi che si sviluppano da realtà simulate o virtuali e piattaforme sociali.
Antonio Bermúdez Obregon nasce a Bogotá, Colombia, nel 1991, dove vive e lavora. Le sue opere sono state esposte in mostre presso l’Espacio El Dorado e la SGR Galería (Bogotá), alcuni dei musei più importanti in Colombia e, in ambito internazionale, presso lo Humboldt Forum (Berlino) e la Jan Van Eyck Academie (Maastricht). Ricercatore visivo e architetto, la sua duplice pratica artistica connette il territorio nelle sue molteplici forme, lavorando all’intersezione tra cultura e paesaggio. Il suo lavoro tratta temi quali l’orientamento, la geopolitica, la toponimia, il colonialismo, l’esotismo, e l’immaginario delle nazioni.
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