Natalino Balasso
riscrive l’opera di Angelo Beolco detto il Ruzante e interpreta un nuovo testo teatrale, nato da una raffinata e profonda ricerca linguistica, assieme ad Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel con lui sul palco in Balasso fa Ruzante (Amori disperati in tempo di guerre).
I testi del commediografo cinquecentesco in dialetto pavano popolati di villani rudi e istintivi capaci di una comicità violenta ed amara, sono ripresi e riscritti in chiave contemporanea da Balasso.
Marta Dalla Via, alla regia, raffinata caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive di Balasso/Ruzante, dirige questo ensemble affiatato, tesse i fili e i toni di questa commedia e calibra la vis comica con quella drammatica.
La vita del contando, le diverse sfaccettature stilistiche che in ciascuna opera del Beolco cambiano e caratterizzano un aspetto differente della sua personalità, vengono riprese in questo spettacolo, rivissute e fatte proprie dall’interprete Natalino Balasso che riesce a riproporre quello stile ineguagliabile e, proprio come il Ruzzante, anche Balasso ricrea e reinventa un nuovo gergo, nuove sonorità che si ritrovano nei testi tratti dalle opere originali e nei componimenti letterari e teatrali del drammaturgo, attore e scrittore veneto.
In questo mondo di villani dove la peste va e viene, tragico e comico sono fusi e conditi da desideri fisici inappagati e diritti non riconosciuti. Attraverso un profondo lavoro umoristico si cerca di demistificare la città, il potere, l’idea falsata di benessere alle quali questi villani hanno sacrificato tutto. Dove pensavamo di trovare un paesaggio confortante e bucolico troviamo crudeltà e oppressione. Così, cercando “l’allegrezza” siamo arrivati in cima all’albero della cuccagna per scoprire che i prosciutti e le altre vivande sono di plastica. Non resta che permettere alla risata di diventare esperienza critica su di sé e l’altro da sé, nel presente.
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