“Splendori del collezionismo d’arte: il Museo Stefano Bardini”, “Firenze ‘al femminile’: storie di donne straordinarie”, “I volti della Dea. Rappresentazioni della donna tra archeologia e simbolismo”, “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo” a Villa Bardini, “Nuove forme d’arte: graffiti e street art nel Quartiere 2” e “Chiese di famiglia: Ognissanti e Santa Trinita”
Un nuovo ciclo di itinerari dedicati alle donne e ai tesori artistici della città: al via il programma di appuntamenti di EnjoyFirenze, che propone nel mese di marzo sei date tutte fiorentine. Dal suggestivo Museo Bardini, alle passeggiate cittadine per conoscere alcune delle personalità femminili che hanno caratterizzato Firenze, dalla mostra dedicata a Galileo Chini e il simbolismo europeo a Villa Bardini, al percorsosulla street art nel Quartiere 2, concludendo con la visita alle chiese di Ognissanti e Santa Trinita. Tutte le visite guidate sono realizzate a cura di Cooperativa Archeologia e in compagnia di guide e archeologi esperti.
Si comincia domenica 6 marzo con “Splendori del collezionismo d’arte: il Museo Stefano Bardini”, un percorso sul tema del collezionismo privato di opere d’arte, con la visita al Museo che prende il nome dal suo ideatore Stefano Bardini, il più autorevole antiquario italiano, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Bardini acquistò e ristrutturò il palazzo nel 1881; dopo anni di intensa attività commerciale decise di trasformare la propria collezione in museo e di donarla al Comune di Firenze. In una delle sale sono tra gli altri conservati l’originale del Porcellino di Pietro Tacca e il Diavolino del Giambologna (ore 11). Gratuito per i residenti nella Città Metropolitana Firenze in occasione della Domenica Metropolitana.
Martedì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, passeggiata tra le vie del centro con “Firenze ‘al femminile’: storie di donne straordinarie”. Un itinerario che per conoscere artiste, amanti, regine, donne coraggiose e personalità di spicco che nei secoli hanno arricchito la storia della città: da Caterina de Medici, all’ultima discendente della famiglia, Anna Maria Luisa che lasciò a Firenze la sua meravigliosa collezione di opere d’arte; dalla leggendaria Matilde di Canossa, fino a Ester Sassi, deportata e assassinata ad Auschwitz (ore 16).
Sabato 12 marzo si prosegue con un grande classico: “I volti della Dea. Rappresentazioni della donna tra archeologia e simbolismo”, una visita guidata all’insegna dell’iconografia della figura femminile, nei vari aspetti legati alla sacralità e al privato, attraverso le sale del Museo Archeologico di Firenze. Dalle divinità egizie fino a quelle greco-romane in un viaggio attraverso curiosità, misteri e secoli di storia, con l’ausilio di statue, rilievi e raffigurazioni ceramiche che illustrano come anche nelle epoche più antiche la raffigurazione della donna fosse legata al ruolo e al valore che questa esprimeva all’interno della società (ore 11).
Il giorno seguente, domenica 13 marzo, l’appuntamento è con la mostra “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo” a Villa Bardini. L’esposizione prende in esame i primi 20 anni della vita artistica di Chini (dal 1895 al 1914 circa: dalla prima maturità fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale), improntati dall’appassionata adesione al clima del Simbolismo internazionale e delle istanze moderniste dell’Art nouveau, che lo resero fra i maggiori artisti italiani dell’epoca e tra i più conosciuti all’estero, ammirato anche da artisti d’avanguardia come Umberto Boccioni. Fra le opere esposte alcuni capolavori come i vasi “preraffaelliti” della primissima fase, alcuni capolavori presenti all’Esposizione internazionale di Parigi del 1900, il vaso a lustro rosso con alberi del 1902, il grande cache-pot con camaleonti: pezzi da annoverarsi tra i capolavori della ceramica europea di quel periodo (ore 11).
Domenica 20 marzo l’itinerario fuori dal centro “Nuove forme d’arte: graffiti e street art nel Quartiere 2” accompagnerà i visitatori alla scoperta di un nuovo rinascimento, in cui l’arte “di strada” ha preso il posto dell’arte classica. Un percorso in cui verranno presentate le opere che rompono i canoni estetici classici per parlare un linguaggio urbano nuovo che si confronta, in modo ironico, con i grandi maestri rinascimentali. Dai murales e i graffiti che colorano i ponti Giovanni da Verrazzano e del Varlungo si arriverà fino all’incredibile opera di RUN e Basik realizzata su un condominio alto ben sei piani in via Rocca Tedalda, il più grande murale del quartiere 2. Conclude il percorso la fermata al Ponte alle Grazie dove si potrà ammirare la scultura “L’Uomo comune” dell’artista Clet (ore 15.30).
A chiudere il ciclo di visite guidate sabato 26 marzo l’appuntamento con “Chiese di famiglia: Ognissanti e Santa Trinita”. Un pomeriggio alla scoperta di due chiese fiorentine e dei capolavori in esse contenuti, commissionati da importanti famiglie fiorentine. Nel ‘400 lavorarono in Ognissanti Sandro Botticelli, che nella chiesa è sepolto, e Domenico Ghirlandaio assoldato dalla famiglia Vespucci; in Santa Trinita, una delle basiliche più importanti nell’evoluzione storico artistica di Firenze, avevano le proprie cappelle, tra gli altri, gli Strozzi, i Sassetti e i Davanzati, a cui lavorarono i più importanti artisti del Quattrocento (ore 16).
INFO
Gli appuntamenti sono a pagamento e su prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 o a turismo@archeologia.it
Gli eventi sono organizzati nel rispetto delle normative in materia di Covid-19. Per l’accesso ai percorsi di visita all’interno di musei e luoghi culturali è richiesto il Super Green Pass.