Che cosa accade quando due ragazzi decidono di sposarsi a Madrid e rivelano di punto in bianco la propria omosessualità alle rispettive famiglie? Gli imprevedibili effetti vengono immaginati in Il marito di mio figlio, moderna commedia degli equivoci scritta e diretta con garbo da Daniele Falleri, interpretata da un cast brillante, da Monica Scattini a Pietro De Silva. Falleri gioca con i classici stereotipi gay e con gli inevitabili pregiudizi per demolirli uno dopo l’altro e indagare sulla reale individualità di ogni personaggio. Falleri ci tiene a sottolineare che Il marito di mio figlio non vuole essere un testo di propaganda o un manifesto gay o dell’amore gay, ma parte da un assunto fondamentale, l’amore fra Giorgino e Michele (alias George e Michael). Si parla di amore e il fatto che si tratti di due ragazzi è del tutto irrilevante perché sarebbero potuti essere anche un ragazzo e una ragazza: il fatto che si tratti di una coppia omosessuale offre ulteriori spunti di riflessione e scatena una concatenazione conseguenze comiche. Giocando ininterrottamente sul registro dell’ironia e sfruttando il flusso di coscienza di ciascun personaggio per raccontare e svelare privatamente il suo vero essere, la commedia gioca espressamente su un filone che nel corso degli anni ha assunto maggiore spessore anche nel cinema con toni lievi. Strizzando l’occhio a Billy Wilder (A qualcuno piace caldo in particolare con lo spiazzante, mitico finale) e ai toni del vecchio scatenato Pedro Almodovar ripetutamente citato nei toni frizzanti e un po’ esagerati e soprattutto nella figura di Lory (ma anche nella cotonatura della madre di Giorgino) la commedia è sempre ricca di colpi di scena per vertere inevitabilmente vero il lieto fine nonostante i dubbi e le difficoltà. L’annuncio delle nozze di George e Michael sconvolgerà anche i rispettivi genitori, due coppie molto male assortite (una ex sessantottina e un uomo troppo sensibile, un rozzo arricchito e una donna altezzosa per difesa) alle prese fra amanti e stili di vita che vedranno crollare il loro equilibrio. Cast quasi televisivo di comici, da Monica Scattini ad Andrea Roncato, da Pia Engleberth a Pietro De Silva (bravissimo) ai giovani Ludovico Fremont (noto al grande pubblico per i Cesaroni) a Domenico Balsamo fino alla sorprendente Roberta Giarrusso, almodoviano personaggio innamorato di Marilyn sciroccata e adorabile, la sorpresa della serata nella sua vitalità. Caratteristica indiscutibile e carta vincente della commedia è anche una certa versatilità del modo in cui viene trattata la vicenda: siamo in Italia, ma potremo essere benissimo a New York o a Madrid o in qualche altra città del mondo. Un piccolo caso anche perché Il marito di mio figlio è una gradevole commedia degli equivoci incentrata sulle varie declinazioni dell’amore e decisamente molto fortunata: è già stata tradotta in francese e in inglese e il prossimo anno debutterà a Broadway come lavoro di drammaturgia contemporanea. In scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma fino a domenica 13 gennaio.