martedì, Marzo 19, 2024

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Intervista a Rebeca Sala

Ecco una bella intervista ad uno dei volti protagonisti della serie "Il Segreto"

Rebeca Sala
Foto di Pedro Valdezate

Abbiamo avuto il piacere di conversare con l’attrice spagnola Rebeca Sala – uno dei volti nuovi del mondo dello spettacolo – tra i protagonisti della serie di grande successo “Il Segreto” che sta andando in onda sulle nostre reti nazionali.

Da questo piacevole incontro è emersa una donna curiosa del mondo, dotata di grande forza e personalità e con idee molto chiare sul proprio lavoro. Durante la conversazione sono emersi il suo forte spirito di adattamento non solo nei ruoli che deve interpretare, ma anche l’entusiasmo e la determinazione nel cimentarsi in una lingua diversa dallo spagnolo.

***

Ciao Rebeca, come ti sei avvicinata alla recitazione e in quale modo ha avuto inizio la tua carriera?

Ho da sempre voluto fare l’attrice. A soli 18 anni mi sono trasferita a Madrid per studiare presso la RESAD University. Il mio debutto come attrice ha avuto inizio tra cinema e teatro, mentre in televisione sono approdata nel 2014 con la serie comica “Ciegas a Citas”.

Ne “Il Segreto” interpreti una giornalista, Irene Campuzano. Quali sono le qualità che pensi ti accomunino al tuo personaggio?

Siamo entrambe donne curiose a cui piace osservare il mondo che ci circonda e quello che accade intorno a noi. Siamo intelligenti e possediamo la capacità di leggere nella mente i pensieri degli altri, per questa motivazione disprezziamo le bugie e i segreti.

Come descriveresti il tuo personaggio nella serie “Il Segreto”?

Irene Campuzano è una giornalista proveniente da una famiglia benestante, una donna che ha avuto la fortuna e la possibilità di studiare, cosa difficile nella sua epoca, ma è anche una donna che nasconde un passato doloroso. Irene è coraggiosa e sensibile e grazie a queste qualità è in grado di ottenere quasi tutto ciò che desidera.

Il Segreto” è una fiction di grande successo in Italia, cosa ha significato per te far parte di questo cast?

Mi ritengo veramente fortunata perché si tratta di una serie televisiva molto popolare e seguita, in questo modo numerosissime sono le persone che possono apprezzare il mio lavoro; inoltre sono felice ed entusiasta che questa serie vada in onda anche in Italia in quanto mi piacerebbe molto lavorare nel vostro Paese.

So che sei anche un’attrice teatrale, quali sono state le maggiori difficoltà e diversità che hai riscontrato rispetto alla televisione?

Anche se ho sempre lavorato a opere teatrali, per me è più semplice interpretare un ruolo per la televisione o per il cinema. Trovo strano che a volte dobbiamo fare dei movimenti del corpo che non sono organici con la situazione, ma che funzionano meglio per la telecamera ad esempio quando ci viene indicato di alzarci piano da una sedia nonostante si stia girando una scena di rabbia, in cui servirebbe dinamicità, perché la telecamera non è in grado di seguirti.

Qual è il tuo rapporto con l’Italia?

Quattro anni fa ho iniziato a studiare l’italiano per piacere, non so la motivazione, ma da sempre sono stata attratta dalla vostra lingua. Sono anche stata due volte a Roma e quest’estate ho trascorso parte delle mie vacanze a Firenze per imparare meglio l’italiano.

Qual è l’aspetto che più ami della tua professione?

Sicuramente è il piacere e l’emozione che provo quando interpreto un personaggio: è un lavoro in cui è necessario essere sempre concentrati e in contatto con sé stessi e questo mi fa stare bene perché è come se dimenticassi i problemi, alla fine è un po’ come giocare in tutti i suoi significati.

Stai lavorando a qualche nuovo progetto?

Sì, adesso sono impegnata in due opere teatrali e nel mese di dicembre girerò un cortometraggio sul razzismo.

Cosa ti auguri per il tuo futuro lavorativo?

Mi piacerebbe moltissimo, come ti ho detto, fare cinema e lavorare in Italia.

***

Per esaltare e arricchire una carriera già avviata in Spagna, auguriamo a Rebeca Sala che si realizzi il suo desiderio di recitare in Italia e speriamo di rivederla presto in qualche nuovo ruolo che permetta non solo di evidenziarne la bravura e l’attenzione meticolosa ai dettagli, ma anche i lineamenti fini e delicati della sua fisionomia.

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